UN PRIGIONIERO
Predicato in Inglese dal Profeta William Marrion Branham.
Data 17 Luglio, 1963.
Luogo: Phoenix, Arizona U.S.A.
Tradotto in Italiano dal Pastore Antonio Acquavella e dai Fratelli Francesco Manzo e Giosuè Puppati.
La parte grammaticale è stata curata dal Fratello Antonio Tambaro e dalle Sorelle Angela Tambaro e Naomi La Mantia, Aprile 2025.
… di nuovo qui, nel Nome del Signore Gesù per ascoltare delle grandi e potenti opere che Tu hai fatto in passato. E ora, noi siamo in aspettativa, la quale eleva la nostra fede e ci unge per credere che ciò che è stato chiesto questa sera ci sarà concesso. Tu conosci ognuno di loro, e tutto ciò che loro hanno richiesto. E noi preghiamo per loro, Signore, specialmente per coloro che sono così vicini alla morte. Dona pace alla loro anima se non c’è già. Dona guarigione al loro corpo. Concedilo Signore.
2 Benedici il nostro venire insieme. Noi preghiamo Signore, in questa riunione di preghiera del Mercoledì sera che, mentre siamo radunati, sapendo che ovunque due o più sono radunati insieme, Tu sarai con noi. E noi Ti chiediamo Signore di darci la Tua Parola stasera. Parlaci Signore e riscalda i nostri cuori in un modo differente, affinché sappiamo come condurci per il grande tempo che ci attende, visto che crediamo che ci stiamo avvicinando alla Venuta del Signore.
3 Noi Ti ringraziamo che ora le persone cominciano a scoprire che la fede è a loro cara e a sapere cosa significa la fede. E, sapendo ciò, Ti ringraziamo anche per le riunioni a venire, credendo che Tu farai qualcosa. Signore, noi stiamo aspettando con speranza come nei giorni del passato, credendo che il tempo è vicino quando Tu aprirai le cateratte del cielo e riverserai le promesse che Dio ha promesso in questo ultimo giorno.
4 Ora, noi Ti chiediamo Signore di essere con tutti, in giro per le nazioni, poiché oggi abbiamo sentito di così tanti in giro, da ogni parte che sono nel bisogno. Esaudisci le loro richieste Signore. E noi preghiamo di vedere la grande mano di Dio che si muove su tutto il mondo tra coloro che sono in cerca di questa grande cosa.
5 Perdonaci del nostro peccato. Castigaci Signore tramite il Tuo Spirito e la Tua Parola, affinché possiamo disciplinare noi stessi come servi ubbidienti, servi ubbidienti nella volontà di Dio. Fa che ci ricordiamo e fa che proviamo a pensare nei nostri cuori, quello che fecero i primi Cristiani. Che tipo di persone incontreremo noi, quando conosceremo coloro che sono stati personalmente in contatto con Te. Come i loro volti devono essere stati illuminati di fede e di gioia. Come le loro vite dovevano essere state la vivente Parola di Dio, proprio “epistole scritte e lette da tutti gli uomini”, mentre essi camminavano tra la gente. Dio concedilo ancora una volta.
6 Possano le nostre vite essere così sottomesse a Te, affinché lo Spirito Santo viva Lui stesso attraverso di noi e parli attraverso di noi, Signore. Che possiamo ricordarci nelle nostre menti, mentre camminiamo per la strada e veniamo a contatto con il mondo; noi non dobbiamo essere come loro. E noi ci facciamo da parte e diamo loro il posto, Signore, nella loro giusta posizione qui sulla terra. Noi ci mettiamo da parte sapendo che siamo rappresentanti di un altro mondo. Noi abbiamo un Regno che sta venendo in potenza, Signore, e il nostro grande Re arriverà presto a prendere il controllo di tutti i regni che sono nel Suo dominio, ed Egli governerà e regnerà, e saremo per mille anni con Lui qui sulla terra e saremo con Lui per sempre.
7 Con questo in mente, Signore, ora noi aspettiamo la risposta della nostra preghiera. Noi guardiamo alla nostra confessione. Se noi abbiamo fatto qualcosa, detto qualcosa, oppure pensato qualcosa che era contrario alla Tua grande volontà, fa’ che il Sangue di Gesù Cristo ci purifichi.
8 Guidaci Signore, come ha detto stasera la sorella che ha raccontato di lei e di suo marito sulla strada per Chicago. Guidali Signore Dio, nel posto dove tu puoi usarli, in modo che possano essere dei raggi di luce per coloro che vagano nelle tenebre e che non conoscono il nostro Signore Gesù. Ora, noi affidiamo il servizio a Te e ascolteremo la Tua Parola di correzione, affinché possiamo sapere come prepararci per questa grande ora, noi Te lo chiediamo nel Nome di Gesù. Amen.
[Tratto di nastro vuoto. Il fratello Neville commenta —n.d.t.]
Il Signore ti benedica. Grazie fratello.
9 Sono stato un po’ sorpreso da questo. Essendo qui a casa, mi sentivo come se non fossi veramente…che dovevo andare da qualche parte, un’emergenza, mi sarei sentito molto male se non fossi venuto alla riunione di preghiera. E io sono venuto un po’ inaspettatamente, sia per me che per la mia famiglia. Io ero appena rientrato e sono ripartito subito. E così io dissi: “Sto andando giù alla riunione di preghiera”. E lei non ha avuto nemmeno il tempo di prepararsi per venire, quindi, lei non sapeva che io stavo arrivando.
10 Così, sono felice di ascoltare la testimonianza della sorella lì, e del fratello, circa quella Luce nella Carolina del Sud o nella Carolina del Nord, da qualche parte. Era a Greenville, [Una sorella dice: “No. Southern Pines”. —n.d.t.]. Southern Pines, si.
11 Il Fratello Lee Vayle proprio oggi è stato qui. L’ho battezzato oggi nel servizio battesimale di oggi. Il Fratello Lee Vayle… sapete, è uno dei Ministri di lì e il Fratello Parker Thomas. C’era un…
12 Ricordo di quella volta di una sorella che è stata adombrata; fu una grande conferma, sorella, di ciò che… lo Spirito Santo a volte ci lascia andare avanti e mette alla prova la nostra fede, per vedere cosa… e mette alla prova la fede degli altri. Quando stai guardando direttamente a qualcosa e vedi qualcosa e lo dici, altri guardano e non lo vedono, loro dicono: “Essa non è là”. Vedete? Ma essa è là.
13 Ora, nessuno poteva vedere quella Luce che era su Paolo, eppure Essa era là. Nessuno vide quella Luce scendere dal Cielo in una forma di colomba e posarsi su Gesù, eccetto che Giovanni stesso. Eppure, Essa era là. Vedete?
14 E così, dunque, quando in seguito raccontavo alle persone circa questa Luce che era come una Colonna di Fuoco, nessuno voleva crederci. Però ora, l’occhio meccanico della macchina fotografica L’ha identificata.
Ora si arriva al fatto che lo spirito maligno è oscuro.
15 Ciò è proprio come le nostre vite, noi siamo ombre. E noi siamo, se siamo una luce, noi siamo…, se le nostre vite sono in armonia con la Luce del giorno, noi stiamo camminando nella Luce.
16 Esso è proprio come quando di giorno tu guardi fuori e dici: “Io vedo il sole”. Tu vedi l’ombra del sole. Esso è un riflesso del sole. Non è il sole stesso, ma esso prova che c’è un sole. Esso prova che c’è un sole.
17 E ora, quando vedo voi seduti là fuori usando i ventagli, parlando, quello significa che voi siete viventi, eppure, ciò è solo un’ombra della vita.
18 Poiché qualsiasi cosa deve avere del buio in sé per produrre un’ombra. Vedete? Perché un’ombra deve avere tanto buio e tanta luce per fare un’ombra e non può essere totalmente buio né totalmente luce. Se è buio, è veramente buio. Se è luce, non c’è alcuna ombra, e non c’è niente che può far produrre un’ombra. Ma se il buio e la luce vengono mescolati, ciò produce un’ombra.
19 Così in realtà noi siamo ombre di luce. Ora tu stai riflettendo una vita da qualche parte. Se lo stai facendo e sei un Cristiano, questo, essendo un’ombra, esso prova solamente che c’è una Vita dove tu non puoi morire, poiché questa vita ha la morte in essa. Vedete? Ma essa è un’ombra perché tu sei una creatura vivente che si muove con la capacità di vedere, pensare, muoversi e parlare, e che ha i cinque sensi del corpo. Eppure, sapete, loro stanno morendo. E ci sono così tanti problemi. Sapete, esso non può solo essere il… Esso è un riflesso, vedete, che c’è vita e morte mescolate assieme.
20 Il corpo dovrà morire, ma se tu stai riflettendo tramite la tua vita mortale la Luce del Cielo, allora tu stai riflettendo la Vita Eterna, Dio. Poi quando muori, tu non puoi fare altro che andare a quella Luce, perché Quella è la cosa che tu hai riflesso.
21 Se tu sei del mondo delle tenebre, tu rifletti quello e tu non puoi fare altro che andare verso le tenebre. Vedete? Così noi siamo in un riflesso. Quindi, noi vediamo che, come è vero che lo Spirito Santo riflette Luce e Vita, così la morte riflette tenebre. Eccoli qui entrambi. Domani…
22 Entro la fine della settimana, forse entro Domenica, ingrandiremo la piccola fotografia fino a farla diventare grande, così che essa possa essere messa sulla bacheca.
23 Dov’è appesa la vostra foto, lì fuori nella bacheca. Non so se l’avete notato o meno. E poi…
E circa una settimana fa in Giamaica, dove ero in missione… Noi abbiamo inviato i nastri in tutto il mondo. E I Sette Sigilli sono arrivati a… nelle zone interne delle isole della Giamaica, nell’entroterra. E là, oltre la “Blue Mountain”, sono molto arretrati. E gli indigeni a volte hanno un registratore a nastro, che abbiamo preso per loro che si deve far girare con la manovella, come il vecchio Victrola e poi lasciarlo suonare in quel modo. Poi, a intervalli di pochi minuti qualcuno fa girare la manovella.
24 Questo gruppo aveva una piccola … una batteria, una batteria a sei volt o qualcosa del genere, che faceva funzionare il registratore. E loro erano tutti seduti assieme, come è qui questa sera, ascoltando quei Sigilli. Io credo che fosse così, e mentre stavo parlando, essi entrando nella stanza, notarono venire la stessa Colonna di Fuoco spostandosi dove c’era il registratore e si posò sopra di esso. E loro andarono a prendere una macchina fotografica e La fotografarono. Ed Essa è proprio la stessa, eccoLa lì, sospesa proprio lì sopra. Ora la stiamo facendo ingrandire così che possiamo metterla sulla bacheca, in modo che possiate vederla.
25 Noi siamo così grati per la Grazia di Dio che è stata portata nella nostra… che ci ha portati nella Sua Presenza in questo giorno. Ora, noi siamo grati per molte cose.
26 Ora, io penso che guarderò qui dentro per vedere se riesco a trovare qualche nota o qualche… qualcos’altro su cui ho parlato. Oppure, procurarci qualche tipo di un… Comunque, io avevo qualche testo scritto qui dietro in un libro. Se io riesco a trovarne uno, forse il Signore mi darà qualcosa da dire su qualcosa, mentre noi preghiamo.
Ora, noi siamo in aspettativa per Domenica.
27 Io ho parlato nei Messaggi e Domenica vi ho tenuti qui a lungo, su: “Perché gridi a Me? Parla al popolo e va avanti”.
28 Ora, Domenica è il servizio di guarigione dove si pregherà per i malati. Ora, quando si tratta dei malati, preghi per loro e se non sono guariti ci deve essere qualche ragione. E io voglio, se il Signore vuole, portare solo un breve sermone Domenica mattina, per… Quindi, terrò un servizio di guarigione e pregherò per tutte le persone. E Billy Paul o alcuni di loro saranno qui Domenica mattina verso le otto, all’apertura della chiesa per dare alle persone i biglietti mentre entrano dalla porta o in qualsiasi momento arrivano.
29 E ora dunque, io voglio provare… io credo che il Signore in qualche modo mi abbia fatto comprendere sui motivi per cui ci sono alcune persone che non vengono guarite. E io credo che sia la mancanza di comprensione; e io credo che forse, parleremo su quello Domenica mattina, se il Signore vuole.
30 Ora, la riunione di preghiera del Mercoledì sera è solo un breve servizio dove ci riuniamo e preghiamo, come noi facciamo ritrovandoci assieme.
31 A volte, io credo, una delle grandi cose che trovo in questo tempo, è la mancanza di sincerità in quello che crediamo. Vedete? Vedete? Se Dio, ai giorni di John Wesley, avesse fatto in quel giorno quello che ha fatto oggi, cosa avrebbe fatto nei giorni di Martin Lutero, o di chiunque altro? Come ciò che vediamo fare a Lui è provato da entrambi, dalla Chiesa, dallo Spirito e dalla scienza. E ogni Sua azione… la Sua immagine deve essere riconosciuta. E la Parola di Dio qui Lo dichiara e Lo annuncia prima che Esso si avveri e poi, andando avanti, profetizza e mostra che proprio la cosa che Lui aveva detto si adempirà perfettamente, esattamente come Lui aveva detto. E noi continuiamo a rimanere seduti, un po’ pigri, mentre ci chiediamo: “Beh, mi chiedo: cosa se quello si riferisce a me? Mi chiedo se si riferisce solo alla Chiesa, nel suo insieme? Oppure mi chiedo se io sono veramente incluso in Questo?”. Io penso che Domenica mattina proverò a parlare su alcuni di questi principi che possano illuminarci un po’.
32 Ora, questa sera ho trovato qualcosa, l’ho trovata proprio mentre ero qui, prima che io venissi giù. Ho pensato: “Cosa se quando scendo, il Fratello Neville per caso mi dicesse: ‘Vai su e parla’ e poi ti siedi?” Vedete? Io pensai: “È meglio che mi scriva un paio di Scritture”. Perché io lo conosco, lui è un così caro fratello e noi lo apprezziamo.
33 Prima di pregare per la Parola, io voglio presentare un fratello. Io non riesco proprio a ricordare il suo nome in questo momento, sono in due. Loro sono qui, sono miei amici, loro sono ministri ed evangelisti e vanno fuori nel campo di missione. Loro hanno ascoltato questi Messaggi tramite il nastro e provengono da differenti chiese denominazionali, due ragazzi giovani. E il ragazzo è così… uno di loro è così interessato che è venuto giù in aereo a Tucson, proprio di recente alla chiusura di una riunione. Credo che sia stato in una colazione degli uomini d’affari e il giovane, un bravo ragazzo, venne giù e lui è…
34 Vengono dal Kansas e loro sono venuti fin qui da me così che io li sposassi. Io apprezzo quello. A pensare che delle persone credono così tanto nelle tue preghiere, da credere che Dio ascolterà e risponderà; giovani, che iniziano la vita in questo modo. E quando ieri sono arrivati qui per chiedermi di sposarli; hanno scoperto che la legge dello stato dell’Indiana richiede che, anche se hanno fatto le analisi del sangue, devono aspettare qui nello stato tre giorni prima che loro possano sposarsi. Quindi, non possono sposarsi prima di venerdì mattina.
35 E io chiederò al nostro fratello là in fondo se si vuole alzare e dirci chi è, dirci della sua amabile signorina lì e il fratello accanto.
36 [Il fratello dice: “Grazie, fratello Branham. Sono privilegiato di essere qui. Sono il fratello Roger O’Neil, vivo in Kansas e sono nel campo di missione come evangelista dicendo: ‘Gesù salva, guarisce, per la fede in Gesù…’ Ho sempre le valigie pronte… Questa è la mia fidanzata, Patricia Brown, ci sposeremo venerdì. Questo è il mio compagno e collaboratore nell’evangelizzazione, il fratello Ronnie Hunt qui in fondo, e questa è la sua fidanzata, Carol… E siamo felici di essere qui stasera”. —n.d.t.]
37 Grazie molto. Certamente auguriamo a questi giovani ambasciatori per l’opera del Signore Gesù la benedizione di Dio, affinché Egli li aiuti ad avanzare velocemente nel loro cammino. E mentre riflettevo, aspettando la venuta del Signore, il vedere giovani uomini e giovani donne con un proposito nel cuore, cioè servire Cristo, quello mi emoziona, vedete, il vederli crescere in questo modo; il Signore vi benedica riccamente fratello e sorella mia.
38 Ora, leggiamo da un piccolo Libro di cui non ho mai predicato prima nella mia vita. Esso è davvero… è soltanto un capitolo, il Libro di Filemone. Ed è un…
39 Sono semplicemente un po’ irlandese e io… ho un filo metallico intorno ai denti inferiori, per tenerne fermi un paio nella parte posteriore. Io, a volte non pronuncio questi nomi correttamente anche se so quali sono. E a volte non riesco a pronunciarli bene per mancanza di istruzione. Quindi, “Filemone”, ha detto qualcuno da là dietro, che penso sia la pronuncia corretta di esso.
40 Ora il 1° verso, voglio prendere solo una parola o due da esso:
“Paolo, un prigioniero di Gesù Cristo”.
41 Ed è questo che voglio usare stasera come testo, se il Signore vuole, esso è: Un Prigioniero.
42 Ora, difficilmente tu puoi immaginare Paolo che considera sé stesso un prigioniero. Un uomo nato libero, ripieno con lo Spirito Santo, eppure lui si definisce “un prigioniero”.
43 E ora, noi troviamo quando si rivolge ai Corinzi: “Paolo, un apostolo di Gesù Cristo”. Un’altra volta: “Paolo un servo di Gesù Cristo per volontà di Dio”, quando parla a Timoteo e a diversi altri. Ora, quando sta scrivendo qui a Filemone, lui dice: “Paolo, un prigioniero di Gesù Cristo”. “Paolo, un apostolo”, mi piacerebbe predicare una sera su questo. “Paolo, un servo”, predicare su questo. E poi, “Paolo, un prigioniero”.
44 Ma stasera, visto che ci vorrebbero ore per considerare a fondo uno dei soggetti, vorrei prendere questa sera, “Paolo, il prigioniero” e prendere il soggetto di: Un Prigioniero.
Ora, chiniamo i nostri capi solo un momento.
45 Signore Gesù, qualsiasi uomo che ha capacità fisiche può sfogliare le pagine di questa Bibbia, ma solo lo Spirito Santo può interpretarLa alla luce per la quale Essa è stata intesa. Noi chiediamo a Lui di venire ora e di aiutarci a capire a cosa si riferisse questo grande e potente profeta Paolo, che tuttavia definisce sé stesso “un prigioniero”. Possa lo Spirito Santo rivelarci questo mentre aspettiamo Lui, nel Nome di Gesù Cristo. Amen.
46 Ora, posso immaginare Paolo quando scrisse questa lettera a Filemone mentre lui era seduto in prigione, lì sotto, nella prigione sotterranea della città, un prigioniero, e poteva ben sapere; tramite la sua posizione, cosa significasse quella parola. Lui era rinchiuso dietro le sbarre. Poteva essere lasciato libero solo se qualcuno lo lasciava libero. E lui sapeva cosa significasse essere un prigioniero e poi, ancora, io credo che l’apostolo intendesse solo un po’… Non si riferisse esattamente alla sua condizione attuale dell’essere un prigioniero, del suo essere fisicamente seduto qui in questa prigione; ma io credo che lui si riferisse al suo essere, al suo spirito, alla sua volontà, che erano “prigionieri” per Gesù Cristo.
47 Ora, noi siamo tutti nati con un libero arbitrio morale per prendere qualsiasi decisione vogliamo. Dio fa ciò in un modo giusto perché Egli deve mettere ogni uomo sulla stessa base, altrimenti ha sbagliato quando ha messo l’uomo sul… altrimenti Lui avrebbe messo il primo uomo sulla base sbagliata, quando lo ha messo sul libero arbitrio morale. Vedete? Stasera noi stiamo esattamente proprio come Adamo ed Eva, non c’è alcuna differenza. Il Bene e il male si trovano davanti a ciascuno di noi; Vita e morte. Noi possiamo fare la nostra scelta, ciò dipende da te, sta a te farla. Vedete?
48 Quello è il modo in cui Adamo ed Eva fecero, e vedete, loro fecero la scelta sbagliata. E ora, nel fare quello, essi misero l’intera razza, la razza umana sotto la morte, la penalità della morte.
49 E poi, Dio venne giù in forma di un uomo e prese quella morte e pagò la penalità della morte, affinché i Suoi seguaci, che desideravano essere liberi, potevano andare via liberi.
50 Ora, se Egli ci trattasse in un modo diverso da come Egli ha fatto con Adamo ed Eva; se ci avesse tirato attraverso qualcosa e avesse detto: “Ti salverò, sia che tu voglia essere salvato o no”, allora Lui avrebbe messo Adamo ed Eva su una base sbagliata, vedete? Ma in questo giorno ognuno di noi ha da scegliere tra la morte e la vita. Noi possiamo farlo.
51 Come ho appena detto, se la vostra luce proverà… la vostra vita proverà esattamente da che parte state. Non mi interessa da che parte voi dite di stare, quello che voi fate ogni giorno prova cosa siete. Voi avete sentito il vecchio detto: “La tua vita grida così forte che non riesco a sentire la tua testimonianza”. Vedete? Le tue azioni gridano così forte.
52 Ho sempre creduto nel gridare e nel saltare. Ma ho sempre detto: “Non saltare più in alto di quanto vivi perché il mondo se ne accorgerà”. Vedete? Voi dovete semplicemente saltare tanto in alto quanto vivete, perché qualcuno vi sta osservando. E ora quando…
53 La gente non vuole venire in chiesa. Loro… molti di loro, semplicemente non vogliono farlo. E alcuni di loro che non vengono sono persone sincere. Loro hanno visto così tanta corruzione nella chiesa che non vogliono avere niente a che fare con essa e molte volte, francamente, è difficile dargli torto, vedete, a motivo di come le persone agiscono.
Loro si definiscono Cristiani, essi sono la più grande pietra d’inciampo che il mondo abbia, cioè l’uomo e la donna che professano di essere Cristiani e che vivono in un modo differente dalla loro confessione. Proprio così.
54 Ora, le delusioni verranno al Giudizio. Ora, il peccatore, il contrabbandiere, il giocatore d’azzardo, l’adultero, lui non sarà deluso nel sentire leggere la sua sentenza: “Andate nel fuoco eterno”. Lui non sarà deluso. Ma quel tizio che sta cercando di nascondersi dietro una sorta di professione ecclesiastica, quello è il ragazzo che sarà deluso nel Giorno del Giudizio. Vedete? Colui che professa di essere un Cristiano e che vive in un altro modo, sarebbe meglio per lui se non avesse mai fatto alcun tipo di professione e che non avesse mai iniziato, piuttosto che iniziare e poi vivere qualcosa di diverso, poiché lui è la più grande pietra d’inciampo che abbiamo. Lui dice di essere un Cristiano ma vive qualcosa di diverso.
55 Non giudicare mai la tua vita da quanta potenza hai nel fare miracoli e non giudichiamo noi stessi da quanta conoscenza si ha della Parola. Ma, giudica sempre te stesso guardando indietro e facendo l’inventario del tipo di frutto che sta portando ora la tua vita presente. Vedete?
56 Come ho predicato qualche tempo fa in una riunione degli uomini d’affari a Phoenix, Arizona, del riflesso di Gesù, che riflette la vita Cristiana. Io dissi che sono nato qui nel Kentucky dove è molto arretrato, specialmente prima quando ero un bambino. E un certo bambino non aveva mai avuto una casa come ce l’abbiamo noi qui, dove abbiamo così tante donne carine che devono guardarsi agli specchi per tutta la casa per tenere i capelli a posto e così via. Ma lui aveva solo un piccolo specchio, solo un pezzetto attaccato fuori a un albero dove c’era il lavatoio, dove sua madre e suo padre si lavavano e si pettinavano i loro capelli e così via, da questo piccolo pezzo di un vecchio specchio attaccato a un albero.
57 Francamente, quello è il tipo di casa che avevamo noi, se qualcuno di noi bambini avesse voluto vedere uno specchio, avremmo preso una scatola e saremmo saliti sul lavatoio e avremmo guardato in questo pezzo di specchio che avevo raccolto io stesso in una discarica. Non era giù nel Kentucky, era qui nell’Indiana, su di qua a Utica Pike.
58 Ora, questo ragazzino non aveva mai visto sé stesso proprio in quel modo. Così, lui venne in città per far visita a sua nonna. E alla… girando per la stanza…la nonna aveva una casa che aveva uno specchio intero sulla porta. E così, il ragazzino correndo per la stanza, vide un altro ragazzino di fronte a lui e anche il ragazzino stava correndo. Così pensò che avrebbe dovuto fermarsi qualche minuto e vedere cosa avrebbe fatto il ragazzino. E quando si fermò, il ragazzino si fermò. Quando girò la sua testa, il ragazzino girò la sua testa. Si grattò la sua testa, il ragazzino si grattò la sua. Infine, si avvicinò per indagare. E lui si girò. Sua mamma e sua nonna lo osservavano con stupore. Disse: “Mamma, quello sono io!”.
59 Così io dissi che anche noi stiamo riflettendo qualcosa. Vedete? La nostra vita è un riflesso.
60 E ora, se noi fossimo vissuti nei giorni di Noè, da che parte saremmo stati noi? Quale parte avremmo preso noi in quel grande giorno in cui Noè visse? Quale parte avremmo preso noi nei giorni di Mosè? Quale parte nei giorni di Elia, il profeta, quando tutto il mondo era avvolto in una grande massa di modernismo, come la moderna Jezebel che si era sbarazzata di tutti i servitori del Signore per andare verso una direzione mondana? E la Chiesa e i sacerdoti, si inchinavano tutti a lei. Avreste preso le parti della popolarità o sareste stati dalla parte di Elia?
61 Ora, nei giorni del Signore Gesù, quando noi pensiamo a questa Persona impopolare, non istruita secondo il mondo, senza scuole che loro potevano mai trovare che Lui avesse frequentato e senza alcuna esperienza di seminario. E cresciuto con una nomina di “figlio illegittimo”, e poi venne fuori predicando un Vangelo che era contrario a tutto ciò che era stato insegnato a loro. Molto… e condannando i ministri e le loro organizzazioni e così via.
62 E le organizzazioni avevano fatto una dichiarazione; se qualcuno fosse andato a sentire questo cosiddetto profeta, sarebbe stato espulso dalla sinagoga, cosa che era un peccato mortale. Loro dovevano renderne conto. L’unico modo in cui potevano adorare era sotto il sangue dell’agnello. Loro dovevano venire a questo sacrificio o dunque venivano emarginati e questa era una cosa grave.
63 E quest’Uomo ignorò tali cose. Eppure, Lui era perfettamente con la Scrittura, ma non nel modo in cui loro La conoscevano. Quale parte avresti preso tu? Vedi? Ora, non… La tua vita che vivi ora, riflette ora proprio quello che avresti fatto allora, perché sei ancora posseduto dallo stesso spirito. Vedi? Se tu prendi questa parte con loro ora, lo avresti fatto anche allora, perché lo stesso spirito che è in te ora, era nelle persone di allora. Vedi?
64 Il diavolo non si prende mai il suo spirito, esso semplicemente passa da un uomo a un altro.
65 Neanche Dio si prende mai il Suo Spirito; nessuno dei due, esso passa da uno all’altro. Vedete?
66 Così, lo stesso Spirito che era su Elia venne su Eliseo, lo stesso su Giovanni il Battista e così via.
67 Lo Spirito Santo che era su Cristo scese sui discepoli e continua ancora sul popolo. Vedete? Dio non si prende mai il suo Spirito. Quindi non ci resta che fare una scelta.
68 E non riesco a vedere qui dove Paolo si sia pentito di qualcosa o che abbia detto che gli dispiaceva di essere un prigioniero, ma lui si stava riferendo a sé stesso… Io credo che Paolo, mentre scriveva questa lettera con quella penna, fosse ispirato dallo Spirito Santo a fargliela scrivere. Che forse, anche questa sera noi possiamo tirare fuori il contesto dal nostro testo, per mostrare perché Paolo fece questo. Poiché si tratta della Scrittura e la Scrittura è Eterna. Credo che, seduto in questa vecchia e squallida prigione, Paolo abbia scritto al suo collega qui che… a suo fratello che lui era “un prigioniero di Gesù Cristo”. Quindi, poteva esprimere quello, vedendo ciò che lo circondava. Ora, lui era in prigione, ma non è di questo ciò di cui lui parlava a questo servo di Cristo, un ministro insieme a lui. Lui stava dicendo che era prigioniero della Parola di Gesù Cristo, poiché Cristo è la Parola.
69 E Paolo era stato un grande studioso nei suoi giorni, lui aveva una grande ambizione. Lui era un uomo che era stato istruito da… da persone… da un tizio di nome Gamaliele, che era un grande insegnante del suo giorno, una delle più grandi scuole che avrebbe potuto frequentare. Per esempio, diciamo Wheaton, o Bob Jones, o qualche grande scuola fondamentale. Era stato istruito come ministro della Parola e lui era un ragazzo ben istruito, in gamba e intelligente, con una grande ambizione di diventare, forse un giorno, un sacerdote o un sommo sacerdote del suo popolo.
70 Lui aveva un’ambizione. Per poi scoprire che queste grandi ambizioni per le quali era stato istruito e aveva dedicato tutta la sua vita, forse dall’età di circa otto o dieci anni, fino a circa trenta o trentacinque anni, quando aveva finito l’università e si era laureato; e aveva tutti i suoi diplomi e ogni cosa, ed era ben stimato da tutto il clero, anche dal sommo sacerdote di Gerusalemme. Lui aveva ricevuto degli ordini da lui, ordini personali, scritti e affidati a questo grande Saul: “Andare giù a Damasco e trovare tutti coloro che laggiù adoravano Dio contrariamente a quanto diceva lui e di legarli e metterli in prigione” e se necessario, aveva l’ordine di metterli a morte, se lo voleva. Lui era… lui aveva una grande ambizione.
71 E ora, Dio aveva tolto da lui tutto ciò di cui era stato istruito. Vedete? Quello che era il suo obiettivo, quello per il quale suo padre aveva speso i suoi soldi, e le ambizioni di suo padre e sua madre, tutto questo venne tolto via da lui perché Dio aveva qualcos’altro. Dunque, lui era un prigioniero del suo obiettivo che aveva nella vita ed è dovuto diventare un prigioniero per Gesù Cristo, il Quale era la Parola.
72 Quella strada per Damasco cambiò Paolo. Un giorno, andando giù, forse verso le undici, fu buttato a terra e udì una Voce che diceva: “Saulo, perché Mi perseguiti?”. E lui alzò lo sguardo e guardò in alto, essendo un Giudeo riconobbe che quella Colonna di Fuoco era il Signore che guidò i figli d’Israele, perché lui sapeva cosa Essa fosse.
73 Ricordatevi, questo ebreo non avrebbe mai chiamato qualcosa “Signore”, con la lettera maiuscola S-i-g-n-o-r-e, Elohim, a meno che non fosse stato sicuro che si trattasse di Lui, perché lui era uno studioso istruito. E quando alzò lo sguardo e vide Questa, una Luce, una Colonna di Fuoco che aveva guidato il Suo popolo attraverso il deserto, allora disse: “Signore”, Elohim, con la lettera maiuscola S-i-g-n-o-r-e… “Signore, chi sei Tu?”.
74 E che sorpresa deve essere stata per questo teologo sentirsi dire: “Io sono Gesù”, proprio Colui il quale si scagliava contro. Che svolta! Oh! Oh! Dev’essere stato qualcosa di terribile per quest’uomo, con tutte le sue ambizioni che aveva, scoprire tutto in una volta che era stato un persecutore. Le sue ambizioni lo avevano portato ad allontanarsi dalla cosa principale che intendeva fare. E che grande shock deve essere stato per questo apostolo quando Egli disse: “Io sono Gesù”, proprio Colui che lui stava perseguitando. “Perché Mi perseguiti?”.
75 Qui potremmo inserire un’altra piccola citazione. Vedete, quando loro si prendono gioco della Chiesa, in realtà non si stanno prendendo gioco della Chiesa, loro si stanno prendendo gioco di Gesù. “Perché Mi perseguiti?” Come poteva Paolo, con tutto il suo intelletto, credere che Questo era… che questo Gruppo che lui stava perseguitando era lo stesso Dio che lui pretendeva di servire? Io penso che quello sia, senza entrare nei dettagli, penso che siamo tutti abbastanza istruiti da capire cosa intendo dire qui. La stessa cosa sta accadendo oggi.
76 Paolo era nell’ignoranza, però era intelligente e scaltro, molto più scaltro di quei Galilei non istruiti che stava perseguitando, i quali, nella loro umiltà, avevano già accettato quest’Uomo come il Signore. Ma Paolo, nel suo grande insegnamento e nella sua intellettualità, non poteva accettarLo. E che svolta deve esserci stata per lui su questa strada. Ed egli fu colpito di cecità, così che lui non portasse a termine il suo incarico, ma fu guidato giù in un luogo, in una strada chiamata Diritta, nella casa di uno…
77 E poi laggiù venne il profeta di nome Anania, che vide in una visione che lui stava venendo, vide dove si trovava e vi andò ed entrò. E disse: “Fratello Saulo, il Signore che ti è apparso lungo la strada, mi ha mandato così che io possa imporre le mie mani su di te e tu riceva la tua vista e sia ripieno con lo Spirito Santo”.
78 Vedete in che situazione si trovava! Che cosa incredibile deve essere stata per Paolo! Vedete? Era tutto l’opposto di ciò che gli era stato insegnato a fare. Così ora, tutta l’istruzione che aveva era diventata inutile per lui.
79 Ora, lui sapeva di avere avuto un’esperienza. Ecco un’altra buona lezione per noi, che l’esperienza soltanto non è sufficiente. Essa deve essere un’esperienza in accordo alla Parola del Signore. Quindi lui vedendo questo e riconoscendo che Esso era un grande Qualcosa, e che qualcun altro Lo aveva ricevuto prima di lui, trascorse tre anni e sei mesi giù nel deserto in Arabia; prendendo la Bibbia come Essa era allora, il Vecchio Testamento e andò laggiù a comparare Questa esperienza che lui aveva avuto e vedere se Essa fosse Scritturale.
80 Ora, cosa se avesse detto: “Beh, suppongo che sia stata semplicemente una piccola emozione passeggera” e fosse andato avanti, “Io seguirò il mio intelletto”?
81 Ora, lui doveva divenire prigioniero di qualcosa, un prigioniero. Così dopo averLa esaminata e vista, non c’è da stupirsi che abbia potuto scrivere il Libro degli Ebrei in simboli. Vedete? Tre anni e mezzo laggiù, meditando la Parola e scoprendo che lo stesso Dio che lo aveva chiamato, lo stava riportando indietro e stava cambiando tutti i suoi intelletti, e stava cambiando tutto ciò che lui aveva sempre pensato, tutto quello per cui lui era istruito a essere. Tutta la sua ambizione era stata semplicemente spazzata via da lui e divenne un prigioniero. L’amore di Dio era stato così straordinario e una tale rivelazione che lui non poteva allontanarsi da Essa.
82 Quella è la vera esperienza di ogni vero credente che incontra Dio. Tu vieni in contatto con Qualcosa che è così grande, che tu divieni un prigioniero separato da ogni altra cosa. Vedete? Tu ti allontani da ogni cosa per imprigionare te stesso a Questo.
83 Questo fu espresso una volta quando Gesù disse: “Il Regno dei Cieli è come un uomo che compra perle. Poi, quando trova la grande Perla, vende tutto quello che ha per avere Quella”.
84 E così è anche qui. Tu hai una concezione intellettuale, tu hai un’esperienza teologica; ma quando arriva il momento in cui tu davvero trovi la Cosa reale, tu semplicemente vendi ogni altra cosa e chiudi te stesso in Essa.
85 Paolo sapeva di cosa si trattasse. Lui era… Lui scoprì che era imbrigliato a Qualcosa. Come quando noi mettiamo una briglia a un cavallo, essa è per tirare qualcosa. E Paolo sapeva, dopo questa esperienza di tre anni e mezzo trascorsi a confrontare l’esperienza che aveva avuto con le prefigure della Bibbia, lui realizzò che Dio lo aveva scelto e lo aveva imbrigliato tramite lo Spirito Santo. L’esperienza che lui aveva avuto, era per portare il Vangelo alla presenza dei Gentili. Lo Spirito stesso lo aveva imbrigliato.
86 E oggi come servitori di Cristo, noi diveniamo IMBRIGLIATI, VINCOLATI, NOI NON POSSIAMO ANDARCENE. NOI SIAMO LEGATI A ESSA, IMBRIGLIATI ALLA PAROLA. Non importa cosa dicono gli altri, tu sei imbrigliato a Essa. C’è qualcosa riguardo a Essa che tu proprio non riesci ad allontanarti. Tu sei stato aggiogato a Essa tramite lo Spirito Santo. Egli ti ha aggiogato alla Parola e non importa cosa dicono gli altri, la Parola è ciò che conta sempre. Imbrigliato a Essa, aggiogato a Essa, alla Parola, lui fu imbrigliato tramite lo Spirito.
87 Lui imparò questo laggiù nel deserto dell’Arabia, dove fu spogliato di tutte le sue cose del passato, le sue esperienze e le sue ambizioni.
88 Ora, è qui dove noi ci troviamo oggi: noi dobbiamo prima essere SPOGLIATI. E le persone non vogliono essere spogliate. Il fratello Metodista vuole tenersi stretto un po’ del suo insegnamento Metodista. Uh-huh. Il fratello Battista vuole tenersi stretto un po’ del suo insegnamento Battista. Vedete? Ma tu devi assolutamente essere spogliato di ogni cosa e semplicemente nascere di nuovo e riprendere da lì, lasciandoti guidare dallo Spirito Santo. Tu non puoi dire: “Ebbene ora, mio papà disse che quando lui andava in chiesa ha stretto la mano al pastore. Lui, è un buon membro leale”. Quello poteva andare bene per la sua razza, ma, noi siamo un’altra razza. Vedete? Ora, noi dobbiamo tornare indietro ai tempi della Bibbia per questo giorno.
89 Anche i sacerdoti erano imbrigliati. Però, vedete, loro erano entrati in un’altra dispensazione e loro mancarono di spogliarsi della loro vecchia imbrigliatura e di indossare una nuova imbrigliatura.
90 E la stessa cosa la troviamo oggi. Noi siamo passati attraverso un’epoca denominazionale, come abbiamo provato attraverso le epoche della chiesa, la Bibbia e così via, però ora noi siamo venuti a un’epoca libera dove lo Spirito Santo, Lui stesso viene giù e conferma Sé Stesso e fa conoscere Sé Stesso, fa sì che ogni promessa che Lui ha promesso si realizzi. Oh, mamma! Che grande tempo!
91 E lui sapeva… che… un’altra cosa: lui sapeva che, essendo imbrigliato a Questa, non poteva andare in posti dove… dove non avrebbe… dove voleva… dove lui voleva andare. Lui sapeva che le sue ambizioni lo attiravano tra i fratelli dove veniva invitato ad andare, eppure lui veniva costretto dallo Spirito a fare qualcos’altro. Non apparteneva a sé stesso.
92 Forse qualcuno poteva dire: “Fratello Saul, fratello Paolo, noi vogliamo che tu vieni su di qua, perché noi abbiamo la più grande chiesa, noi abbiamo la più grande congregazione; le tue offerte saranno abbondanti e così via”.
93 Ma essendo costretto dallo Spirito… lui pensò: “Io ho un fratello laggiù, vorrei andare e salvare questo fratello e portarlo al Signore”. Ma lo Spirito Santo lo costrinse ad andare da qualche altra parte. Lui era un prigioniero. Esatto.
94 Oh Dio, facci prigionieri in quel modo, dalla nostra propria ambizione egoistica e dai nostri propri giudizi e dal nostro miglior modo di pensare, per essere un prigioniero di Gesù Cristo. Io penso che sia stata una grande dichiarazione: “Io sono un prigioniero per Gesù Cristo”.
95 E ricordatevi, Lui è la Parola. Vedete? Non importa quello che qualcun altro pensa, Essa è la Parola. Vedete? Se tu sei un prigioniero della Parola, nessuna denominazione può sviarti da Essa. Essa è la Parola. Tu sei soltanto… Tu sei un prigioniero di Essa, quello è tutto. Tu devi agire nel modo in cui Essa agisce.
96 Ora, lui non poteva andare in certi posti dove voleva, perché (perché?), lo Spirito glielo proibiva. Vi ricordate che molte volte Paolo cercava di andare in qualche posto pensando: “Lì è dove io potrei avere una grande riunione”, però lo Spirito glielo proibiva. Ora, non afferma questo e prova chiaramente che Paolo era un prigioniero? Un prigioniero di Gesù Cristo imbrigliato alla Sua Parola tramite lo Spirito. Oh, a me piace quello! Uh-huh.
97 Lui era legato. Lui era legato da una catena e da catene d’amore, per fare la volontà di Dio e quella soltanto. [La congregazione giubila —n.d.t.] Lui era un prigioniero. Lui era in catene d’amore. Lui era nel giogo con Cristo, non poteva aggiogarsi con nient’altro, lui era aggiogato con Lui e dove la Guida andava, lì era dove lui voleva andare. Non importava quanto fosse verde il pascolo, da questo lato qui, o da quel lato, lui doveva andare nella direzione dove la Guida e il Giogo andavano.
98 Oh, stasera, se noi, come Tabernacolo Branham, potessimo solamente diventare prigionieri; al nostro proprio essere egoista, alla nostra propria ambizione; che noi possiamo arrendere completamente noi stessi ed essere aggiogati a Lui. Non importa cosa il resto del mondo pensa, quello che il resto del mondo fa, noi siamo aggiogati con catene d’amore, noi siamo prigionieri. “I miei piedi sono così aggiogati a Cristo, che non balleranno. I miei occhi sono così aggiogati a Cristo, tanto che, quando vedo questi moderni spogliarelli per la strada, ciò mi fa voltare la mia testa. Il mio cuore è così aggiogato in amore per Lui, tanto che io non riesco più ad avere amore per questo mondo. La mia volontà è così aggiogata a Lui, tanto che io non so nemmeno quali siano le mie ambizioni. Soltanto: ‘Ovunque Tu mi guidi, io Ti seguirò Signore’. Sarò un prigioniero”. [La congregazione giubila —n.d.t.] Vedete?
99 Paolo era davvero un prigioniero. Lui non stava facendo nessuna dichiarazione sbagliata. Lui era stato ammaestrato dallo Spirito Santo, ancora una volta ad aspettare la Parola. Ora, lui era stato istruito in un modo, ma ora Dio lo aveva istruito in un altro modo. Lui fu ammaestrato dallo Spirito Santo ad aspettare il Signore, indipendentemente da quali fossero le sue ambizioni.
100 Ora, con l’aiuto dello Spirito Santo, vi mostrerò qualcosa. Vedete? Ora facciamo solo un esempio.
101 Un giorno Paolo e Sila stavano percorrendo la strada in una certa città dove stavano tenendo un risveglio. E una ragazzina posseduta da un demone continuava a seguirlo gridandogli dietro e senza dubbio, Paolo sapeva che lui aveva l’autorità, quale apostolo, per cacciare quello spirito maligno fuori da quella donna. Ma avete notato? Lui aspettò giorno dopo giorno fino a quando, all’improvviso, lo Spirito Santo gli parlò e disse: “Questa è l’ora”.
102 Poi lui disse: “Tu spirito, vieni fuori da lei”. Vedete? Lui sapeva aspettare il Signore.
103 Ed è qui dove così tante persone recano un vituperio alla Parola. Loro vanno fuori con un’ambizione. Quanti risvegli sono falliti a causa di una cosa del genere, perché l’evangelista non aspetta per vedere cosa il Signore ha da dire! Qualcuno di loro dice: “Vieni qui”, e loro vanno subito, perché l’associazione ha detto: “Vai”. E lo Spirito Santo potrebbe dire qualcosa di diverso. Però, l’ambizione dell’uomo di diventare presbitero di Stato, o qualcos’altro, o qualche anziano, o qualche vescovo, o qualcosa del genere, lo spinge: “Tu devi andare”. Eppure, lui sa benissimo che lo Spirito Santo aveva detto: “Vai qui”. Vedete? Lui è aggiogato alla sua organizzazione. [La congregazione giubila —n.d.t.] Lui è prigioniero dell’organizzazione.
104 Ma se lui è aggiogato a Cristo, lui è guidato dallo Spirito Santo. Lui… [La congregazione giubila —n.d.t.] Vedete? Lui, lui è aggiogato, un prigioniero. Non fa nessuna differenza ciò che qualsiasi altra cosa dice; esso è un bronzo risonante e uno squillante cembalo. Lui ascolta solo la Voce di Dio e parla solo quando Essa viene fuori. Lui non dice nulla.
105 Qualcuno dice: “Oh, fratello Jones!”. Oppure, il fratello Roberts, o alcuni di questi grandi uomini che ci sono oggi nella nostra nazione, come Tommy Hicks, o Oral Roberts, o il fratello Tommy Osborn, alcuni di questi grandi evangelisti. Se qualcuno dicesse: “Ascolta Tommy, vieni qui, tu sei un grande uomo di Dio”, oppure Oral. “E.… io ho uno zio che giace qui che non si può muovere ed è malato. Voglio che tu venga qui. Io credo che tu abbia la forza per guarirlo”. Vedete? E forse lo Spirito direbbe a lui: “Non ora”.
106 Ma tuttavia, per l’amicizia di quell’uomo, lui è obbligato ad andare con lui, se lui non va, diventa un nemico per quell’uomo. Quell’uomo dirà: “Ebbene, lui è andato da quel tale, ha guarito quel bambino o quel ragazzo. Io so che ci è andato. Io sono un suo amico da anni, (vedete?) ma lui non è voluto venire a casa mia”.
107 Ma se lui è costretto dallo Spirito Santo a non andare, per lui è meglio non andare, se lui è aggiogato a Dio. Lui ama il suo amico, ma per lui è meglio essere guidato dallo Spirito Santo per andare lì, perché comunque non servirebbe a nulla. Io l’ho sperimentato tante volte.
108 Ma Paolo aspettava semplicemente che lo Spirito Santo gli dicesse cosa fare. “Aspettate lo Spirito”, disse. Una sera, dopo aver predicato, uscì fuori e vide un uomo storpio e tutto d’un tratto, lo Spirito gli parlò ed egli disse: “Io vedo…”. In che modo? Nello stesso modo in cui aveva visto che sarebbero naufragati su un’isola. Vedete? “Io sento che hai fede per essere guarito. ALZATI IN PIEDI, GESÙ CRISTO TI HA GUARITO!” Vedete? Ecco. Lui era AGGIOGATO. Lui avrebbe potuto tenere lì un risveglio di una settimana e nulla sarebbe accaduto, ma lui aspettò che lo Spirito Santo glielo dicesse. Vedete? Lui era aggiogato a quella chiamata.
109 Ora, voi direte: “Fratello Branham, tu stai contraddicendo ciò che hai detto Domenica, riguardo al fatto che hai aspettato tutto questo tempo”.
110 Ma voi vi ricordate, fu lo Spirito Santo che mi parlò lì sulla strada e disse: “Ti rimando tra i malati e gli afflitti”. Vedete? Quella è obbedienza allo Spirito Santo, certo. Io non sono andato finché non fu Lui a dirmi di farlo. Io stavo aspettando il COSÌ DICE IL SIGNORE, fin quando poi ho avuto il COSÌ DICE IL SIGNORE. Ora, così è diverso. Vedete? Ora, Quello fa una differenza, si.
111 Lui aspettava la Parola del Signore. Lui era spinto dallo Spirito per eseguire solo gli ordini di Dio, e allora egli divenne un prigioniero di Gesù Cristo. Amici, se solo potessimo diventare prigionieri!
112 Lo so che fa caldo, ma vorrei citare un altro paio di caratteri, se volete. Qui ne ho scritti circa sei o otto, però mi piacerebbe citare un altro carattere o due.
113 Prendiamo il carattere di Mosè. Lui nacque un liberatore e lui sapeva di essere nato un liberatore.
114 Ma prima di parlare di Mosè, vorrei fare questa affermazione; che Dio deve sempre prendere ogni uomo che Lo vorrà servire fedelmente per essere Suo prigioniero. Un uomo deve arrendere tutte le sue ambizioni, ogni cosa che lui è, ogni cosa: la sua vita, anima, corpo, volontà, ambizioni e tutto il resto e diventare completamente un prigioniero di Cristo, che è la Parola, per servire Dio.
115 Potrebbe essere che tu devi camminare contrariamente al tuo buon senso. Forse potresti pensare che in una certa organizzazione tu potresti essere portato in alto e potrebbero darti qualcosa di grande che luccichi. Ma dove troveresti te stesso? Dopo un po’, ti ritroveresti sconfitto fino a quando Dio riesce a trovare un uomo che è volenteroso a diventare un prigioniero di Lui.
116 Dio è in cerca di prigionieri, Lui lo ha sempre fatto; potete cercarlo nella Scrittura. Un uomo deve essere prigioniero di Cristo contrariamente a qualsiasi cosa [Il Fratello Branham batte il pugno tre volte sul pulpito —n.d.t.]. Perciò tu non puoi essere connesso con nient’altro che Cristo; nemmeno a tuo padre, tua madre, tuo fratello, tua sorella, tuo marito, tua moglie, chiunque. Tu sei connesso solo con Cristo e Lui soltanto, allora Dio può usarti. Fino ad allora, tu non lo puoi.
117 Andando fuori, a volte parlo duramente alla gente. Vedete? Sto cercando di farti tagliare ogni legame. Tu devi cominciare da qualche parte, come qualche volta richiamo le donne che si tagliano i capelli e indossano quei vestiti, eppure mantengono la loro professione cristiana. Dicono: “Quella è una piccola cosa”. Ebbene, da qualche parte bisogna pur iniziare, quindi inizia proprio da lì, con il tuo ABC. Vedete? E in ogni caso, taglia via i look mondani e diventa una prigioniera di Cristo e poi continua a tagliare tutto finché alla fine anche l’ultimo legame è tagliato via. Allora tu sei una prigioniera, tu sei sotto il Suo controllo. Lui ti ha sotto il Suo controllo.
118 Ora, Mosè sapeva che lui era nato un liberatore, lui questo lo sapeva. E avete notato? Con l’ambizione che Mosè aveva; sapendo che sua madre glielo aveva detto laggiù, dato che lei era la sua balia…
119 Senza dubbio, quando nacque il piccolo Mosè, sua madre gli disse: “Sai Mosè, quando… Tuo papà, Amram e io pregavamo costantemente. Noi sapevamo e avevamo visto nella Parola che era arrivato il tempo della venuta di un liberatore. E noi abbiamo pregato: ‘Signore Dio, noi vogliamo vedere quel liberatore’. Una notte il Signore ci disse in una visione che tu saresti nato e saresti stato il liberatore. Noi non abbiamo avuto paura dell’ordine del re. A noi non interessava cosa diceva il re. Quindi, noi sapevamo che tu eri nato un liberatore. Ora, Mosè, noi sapevamo che non potevamo allevarti bene”.
120 Ora ricordate, loro erano stati laggiù in Egitto per quattrocento anni. Vedete?
121 “E noi volevamo darti la giusta cosa, la giusta istruzione, la giusta formazione. Così io ti presi e ti misi in una piccola arca e ti portai nel Nilo. E come è strano che le correnti abbiano portato quella piccola arca attraverso le canne e i giunchi e l’abbiano trasportata proprio a chilometri di distanza e come l’abbiano fatta entrare proprio nel palazzo del Faraone, dove c’era la piscina della figlia del Faraone. E seppi che lei aveva bisogno di una donna per crescerti”.
122 E in quei giorni, ovviamente non avevano i biberon per allattare i bambini, così dovevano avere una balia. Così…
123 E io mandai Miriam laggiù e lei stette lì e le disse: “Io so dove posso trovare una balia” e venne a prendermi. “E Mosè, le porte sono tutte chiuse. Tesoro, tu hai sedici anni ora e sarai il figlio del Faraone. E un giorno sarai il liberatore che porterà il popolo fuori da qui”.
124 Le ambizioni di Mosè cominciano a crescere: “Studierò mamma, studierò ogni cosa che posso. Sai cosa farò? Studierò come essere un militare e saprò come portare queste persone fuori da qui. Sarò un grande generale, un vescovo (huh!), finché non saprò come fare. E li porterò fuori. Prenderò il mio dottorato in Filosofia o in Legge. Lo farò”.
125 Come “Padre Chiniquy,” se avete mai letto i suoi libri. Benissimo. Lui disse che avrebbe liberato tutti i protestanti, e sapete, lui stesso divenne uno di loro. Così… [Il Fratello Branham dice questo sorridendo assieme alla congregazione —n.d.t.]. Padre Chiniquy, questo grande prete, di molti anni fa… dovreste procurarvi il suo libro e leggerlo. Loro lo chiamano “padre.” Lui è semplicemente fratello Chiniquy, questo è ciò che era. Noi non chiamiamo nessun uomo “padre”, in questo modo. Così, troviamo che… Lui aveva intenzione di leggere la Bibbia, in modo da poter andare là fuori e confutare la religione protestante e farla diventare tutta Cattolica. E quando andò per leggere la Bibbia, lo Spirito Santo venne su di lui, ricevette lo Spirito Santo e poi divenne uno di loro. [Il Fratello Branham dice questo rallegrandosi assieme alla congregazione —n.d.t.].
126 Così dunque, notate questo, che Mosè aveva ricevuto tutto l’insegnamento, perché lui sapeva… Lui era così intelligente, così istruito, così intellettuale, al punto che nessuno… Lui poteva perfino insegnare agli egiziani, fino… Lui poteva insegnare ai loro psicologi. Poteva insegnare ai loro generali cosa fosse la potenza militare. Lui era un grande uomo. E le persone temevano Mosè a motivo della sua grandezza. Oh, che persona colta! Oh, Mamma! Lui era un arcivescovo o forse come un papa. Lui era un grande personaggio ed era un uomo potente e lui sapeva che era nato per fare questo e si era preparato per farlo con grande ambizione.
127 Proprio come oggi. Non dico che gli uomini istruiti in queste scuole, non dico che… Come qui fuori nell’Ovest, essi stanno per costruire una scuola Pentecostale di teologia da centocinquanta milioni di dollari, vedete? Una scuola da centocinquanta milioni di dollari. Per me essi dovrebbero essere missionari sul campo. Vedete? Ma comunque, cosa fanno loro quando vengono fuori da lì? Cosa sono loro? Un mucchio di Ricky. [Il Fratello Branham spesso utilizza la parola “ricky” riferendosi a persone spiritualmente o fisicamente pervertite —n.d.t.] Proprio così. È così che diventano dopo. È sempre stato così per il resto di loro e questa è la stessa linea. Vedete?
128 Ora, noi scopriamo che quando Mosè, con tutta la sua formazione… e oggi con tutta la preparazione, facendo grandi vescovi e così via, con grande e alta ambizione, cosa faremo? Le nostre ambizioni diventano quasi come quelle di Mosè. Vedete?
129 Prima che Dio potesse avere l’uomo nella Sua mano, Lui ha dovuto spogliarlo dalla sua ambizione. Egli ha dovuto spogliarlo da tutto il suo insegnamento.
130 Lui andò là fuori e liberò… uccise un egiziano e quando lo fece, si rese conto di essere nell’errore. Lui non poteva farlo. La cosa da fare non era in quel modo e Dio dovette portarlo fuori in un posto desolato, nel deserto, un luogo deserto.
131 Avete notato? È piuttosto strano: quando Dio ha un messaggio per loro, Lui li porta nel deserto.
132 Egli portò Paolo nel deserto per prepararlo, laggiù nel deserto, per dirgli cosa fosse tutta questa grande visione. “Va in un certo deserto”. E lui stette lì finché Dio gli fece conoscere appieno cosa doveva fare.
133 E al tempo di Mosè, Lui lo portò fuori nel deserto. Lo tenne là per quarant’anni e lo spogliò di tutta la sua teologia e di tutta la sua ambizione. Oh, che tempo, quando lui poteva guardare indietro e vedere il suo fallimento. E come noi stasera dovremmo fare la stessa cosa quando vediamo la nostra ambizione.
134 Guardate alle campagne di guarigione e osservate se il Signore, qualche anno fa, non ha iniziato a restaurare la guarigione dei malati e altro.
135 Chiunque, ogni organizzazione, siccome Essa non venne nella loro organizzazione, hanno dovuto procurarsi un guaritore. E cosa abbiamo fatto noi? Guardiamo a quello solo un momento. Noi abbiamo fatto la stessa cosa che fece Mosè. Siamo andati fuori e abbiamo provato in tutti i modi di manifatturare qualche specie di miracolo. “Ho sentito l’odore di una malattia. Ho del sangue nella mia mano”, e manifatturiamo un miracolo. Vedete? E cosa abbiamo ottenuto? Alcuni uomini sotto tale pressione sono crollati e sono diventati ubriaconi, nevrotici, e hanno perso la mente e sono ritornati indietro al sistema dell’obbiettivo pentecostale, ritornando a fondare di nuovo organizzazioni e cose simili. Vedete?
136 Cosa abbiamo fatto? È come se avessimo ucciso un egiziano. Proprio così. E ci abbiamo provato, ci siamo sforzati, abbiamo pagato, ci siamo affaticati, siamo andati nelle riunioni di preghiera che duravano tutta la notte, per pregare fino a che non avevamo più voce. E abbiamo provato a manifatturare qualcosa e sostenere qualcosa con cene di beneficenza, e tutto questo genere di cose, per poi scoprire che tutto ciò è un totale fallimento. [Il fr. Branham fa spesso riferimento alle “soup suppers” che sarebbero delle cene che alcuni organizzavano per raccogliere fondi per sostenere i ministri o altro, invece che pagare le decime e le offerte come Dio richiede —n.d.t.]
Noi abbiamo bisogno di un ritorno nel deserto. Proprio così. Sissignore. Tensioni e lotte… Perché non arrendersi semplicemente? Quella è la cosa che tu dovresti fare, vedi, tornare indietro e arrenderti. Ebbene, noi abbiamo fatto la stessa cosa che fecero loro, la stessa cosa che fece Mosè. Ciò non serve a nulla. Dopo quarant’anni, lui ritrovò sé stesso un prigioniero della Parola di Dio.
137 Cosa cerchiamo di fare noi? Cosa cerchiamo di fare noi quando la grande Benedizione verrà fuori e la manifestazione di tutte queste grandi cose di cui Dio ci ha parlato? Di come noi dobbiamo nascere di nuovo e di come dobbiamo ricevere lo Spirito Santo, il battesimo nel Nome di Gesù Cristo e tutte queste cose qui?
138 Vedete, le persone, invece di stare con quella Parola, imbrigliate a Essa, cosa fanno? Essi hanno iniziato con la loro propria teoria denominazionale, la quale è già fallita, e cercano di manifatturare qualcosa che assomigli alla Verità.
139 È meglio che mi fermi qui. Vedete? Sono certo che voi siete abbastanza saggi da capire cosa intendo dire. Vedete? Ma, perché… guardate che cosa è stato fatto. Pensate a questo.
140 Cosa abbiamo ottenuto noi questa sera? Nient’altro che una nazione piena di persone organizzate che negano le Scritture di Dio; che chiamerebbero la “Vita dello Spirito Santo”, che Essa era una “telepatia mentale”. Rifiutando che una Tale Cosa venga nella loro chiesa e loro non ti permettono di menzionare una parola riguardo la semenza del serpente, sull’eterna sicurezza e sulle cose che lo Spirito Santo ha rivelato e provato essere la Parola. IO HO LANCIATO UNA SFIDA DOPO L’ALTRA, affinché venissero a provarmi che sono nell’errore.
141 Cosa hanno loro? La stessa cosa che aveva Lutero, o il resto di loro, vedete, uccidere un egiziano. Cosa deve… Di cosa si trattò? Forse lui ha fatto sì che qualche uomo comincia… smetta di rubare, o forse l’ha fatto essere fedele a sua moglie; ma cosa lo avete fatto essere oltre a quello? Un membro di chiesa. “Vieni e unisciti al nostro gruppo”. Uhu! Vedete?
142 Quel morto puzzolente era l’unico successo che lui poteva indicare dopo quarant’anni di addestramento; un puzzolente egiziano che giaceva lì, putrefatto e morto.
143 Questo è più o meno la stessa situazione che abbiamo stasera. L’unica cosa che possiamo indicare di questo ‘cosiddetto’ risveglio che è passato via, è un mucchio di membri di chiesa puzzolenti che sanno di Dio non più di quanto un Ottentotto sappia di una notte egiziana. Esatto. Se si parla loro della Parola di Dio, loro ti dicono: “Io non credo in Essa”. Ti dicono: “A me non importa quello che dici, non credo quello”. Vedete? Vedete? Quella è una cosa terribile da indicare, per tutte le tensioni e lotte e tutto ciò che abbiamo attraversato.
144 Noi forse potremmo indicare una grande scuola, però essa è morta. Noi potremmo indicare un’organizzazione, però essa è morta. Essa è puzzolente. È proprio come la prima cosa dalla quale siamo usciti. Quando torniamo indietro siamo come “un maiale che torna al suo fango e un cane al suo vomito”: un egiziano morto.
145 Senza dubbio qualcuno disse: “Mosè, beh, non hai più sentimenti per il popolo? Tu sei stato chiamato a fare questo”. Qualcuno che conosceva Mosè e sapeva che era stato chiamato per quello. “E non… hai perso il sentimento per la gente?” “Nossignore”.
146 “Beh, perché non sei fuori, laggiù, a fare questo? E perché non sei qui fuori a provarci? E perché non vai avanti con il resto di loro?”
147 Mosè stette là fuori per essere spogliato finché non ebbe un’esperienza col pruno ardente che gli annunciò la Parola: “IO SONO il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe e mi ricordo della Mia promessa e sono sceso per liberarli. Manderò te a farlo”. Ecco cos’era.
148 Lui guardava la Parola, non l’ambizione della gente o i desideri della gente. Dunque, cosa divenne egli? Lui non voleva più affrontare gli Egiziani. Non voleva più affrontare lui questa cosa. Ma lui divenne un prigioniero. Amen. Quarant’anni di corsa, spogliandosi, ma infine al roveto ardente, il potente Mosè, con tutto il suo intelletto, divenne un prigioniero. La Bibbia dice che Mosè laggiù in Egitto, era un uomo potente in parole e in opere.
149 Ma guardate cosa fece il potente teologo alla presenza del roveto ardente; lui confessò soltanto di essere incapace. Quando lui vide il vero scopo di Dio, egli confessò di non essere capace a farlo; eppure, era stato istruito in tutta la teologia che poterono dargli, fu FORMATO nella loro migliore scuola. Ma nonostante ciò, cosa poteva fare lui quando… quella Colonna di Fuoco sospesa lì nel roveto? Disse: “Non riesco nemmeno a parlare”. Um-hum. “Signore, chi sono io per andare?” Vedete?
150 “Togliti le scarpe Mosè; voglio parlare a te. Togliti anche le scarpe. Tu sei tornato a essere umile. Io voglio parlarti”.
151 Non riusciva nemmeno a parlare. Finalmente un prigioniero eletto, un profeta eletto. Proprio come Paolo era eletto, Mosè fu eletto quale liberatore e così, alla fine, Dio ebbe il Suo soggetto eletto, un prigioniero di Lui. Oh, alleluia! Lui poteva agire solo come la Parola di Dio lo guidava.
“Chi dirò che mi ha mandato?”
“IO SONO”
“Come farò?”
“Io sarò con te”
152 “Sì Signore, proprio come Tu dici. Eccomi qui”.
Oh mamma! Quello… Egli è un prigioniero.
Egli va contro il suo ragionamento.
153 Ora, lui era stato addestrato a comandare un esercito. “Su le spade! Dietro-front!” Lui era stato addestrato a comandare: “Tutti i carri in ordine! Lance avanti! Carica!” Era così che pensava di vincere. Così era stato addestrato.
Ma lui disse: “Che cosa userò?”.
Egli Disse: “Cosa hai in mano?”.
“Un bastone” [Il Fratello Branham, batte una volta le mani —n.d.t.]
154 A volte Dio fa cose così ridicole per la mente umana, vedete? Con un bastone nella sua mano, la barba lunga, a ottant’anni di età, sua moglie su un mulo con un bambino in braccio e con le sue piccole vecchie braccia flosce appoggiate a un bastone; ma con la sua testa alta perché lui aveva il “COSÌ DICE IL SIGNORE”.
COME MAI? EGLI FINALMENTE ERA ANCORATO.
155 Lui era un prigioniero. “Io mi muoverò solo quando la Parola mi muoverà, io parlerò solo dove la Parola parla”.
156 “Dove stai andando?”
“Ho ricevuto un incarico: devo andare davanti al Faraone e mostrargli, con questo bastone, che Dio mi ha mandato”. Amen.
“Cosa farai dopo?”
“Lui provvederà la prossima cosa dopo che avrò fatto questo”.
157 Eccoti qui. Tu stasera hai da fare soltanto una cosa, il primo passo: arrenderti.
DIVIENI UN PRIGIONIERO! Non pensare a te stesso o a qualcos’altro. Divieni un prigioniero.
158 Mosè divenne un prigioniero, lui confessò di non essere nemmeno capace di parlare. Infine, quando Dio lo ebbe nella Sua mano, lui poteva spostarsi solo dove Dio lo spostava. Quando Egli gli annunciava la Parola, lui sapeva che Essa era la Parola; quindi, lui sottomise sé stesso alla Parola e a quel punto lo Spirito Santo, Dio, imbrigliò Mosè alla volontà di Dio.
159 Quella è la stessa cosa che Egli fece con Paolo. Non è così? Egli imbrigliò Paolo, quel piccolo sarcastico giudeo col naso curvo, oh, con i suoi dottorati in filosofia e in legge. Ma Egli disse: “Io gli mostrerò cosa dovrà soffrire a motivo della Parola”. Vedete? E lui…
160 E così Paolo, stando lì e vedendo la Parola, e vedendo che Quella era Gesù, allora alzò le sue mani e divenne un Suo prigioniero. L’amore di Dio lo legò alla Parola. “Egli porterà il Mio Nome davanti ai Gentili”. E così andò.
161 “MOSÈ, IO SONO IL DIO DEI TUOI PADRI. IO SONO IL DIO DI ABRAMO, DI ISACCO E DI GIACOBBE. IO MI RICORDO CIÒ CHE GLI AVEVO PROMESSO E IL TEMPO DELLA PROMESSA È VICINO. E IO VEDO LE AFFLIZIONI DEL MIO POPOLO. MI RICORDO DELLA MIA PROMESSA E SONO SCESO PER IMBRIGLIARTI. Voi sapete cosa dice la Parola. Ora, Io ti ho equipaggiato per andare laggiù, ti ho equipaggiato con potenza, per andare laggiù e liberare il Mio popolo. Prendi quel bastone nella tua mano quale testimone, perché tu hai visto compiere un miracolo con esso”. Proprio come Davide con la fionda. Vedete?
162 Imbrigliò se stesso e scese. Infine, Dio ebbe un uomo che era sottomesso a Lui, imbrigliato a Lui e che non poteva muoversi fino a che non era la Parola di Dio a muoverlo. Se solo la gente facesse così, oggi! Allora egli fu un Suo prigioniero, un prigioniero d’amore, aggiogato nel vincolo d’amore con Dio, come Paolo era aggiogato nel vincolo d’amore con Dio.
163 Proprio come Paolo, entrambi furono istruiti allo stesso modo. Mosè fu istruito, sapete, per liberare i figli di Israele con la forza militare. Paolo fu istruito per liberarli dalle mani dei Romani e renderli liberi con la sua grande forza ecclesiastica nel mondo di quel tempo. Frequentò grandi scuole di apprendimento e venne formato sotto l’insegnamento di Gamaliele.
164 Ed entrambi andarono nel deserto, uhu – uhu e tornarono uomini differenti. ENTRAMBI VIDERO LA COLONNA DI FUOCO. ENTRAMBI ERANO PROFETI. Non è così? Entrambi erano profeti. E LA COLONNA DI FUOCO PARLÒ A ENTRAMBI, proprio così, la Quale venne a cercare un liberatore. Eccoli lì che se ne andarono nel deserto. Lasciarono le loro case e andarono nel deserto per saperne di più. Lasciarono il loro popolo e ogni cosa, per conoscere la volontà di Dio. Vedete?
165 Essi erano stati istruiti in un modo, Dio li ha cambiati in un altro modo. Ed essi dovettero diventare completamente prigionieri, per non agire nel modo in cui loro volevano agire, ma agendo nel modo in cui Dio voleva che loro agissero. Egli è lo stesso ieri, oggi e in eterno.
166 Abbiamo altri dieci minuti per parlare di questi caratteri?
167 Passerò velocemente a un altro carattere. Ne ho uno qui davanti a me ora; il suo nome è Giuseppe. Lui era un figlio eletto. Lui era una perfetta figura di Gesù Cristo. Egli nacque un profeta. Anche lui era un profeta, vedete? E ora… Lui poteva vedere visioni e quando era ancora un ragazzino, vide una visione di sé stesso seduto su un trono e i suoi fratelli che si inchinavano davanti a lui. Vedete? Ma osservate; lui divenne… lui si sentiva come se fosse una persona importante, vedete? E tutti loro…
168 Ma cosa dovette fare Dio? Egli fece la stessa cosa che aveva fatto con il resto di loro, perché Mosè fu un liberatore, Paolo fu un liberatore, e ora, Giuseppe era un liberatore. Lui salvò il suo popolo dalla carestia.
169 Cosa dovette fare Dio a lui? Lo mise in prigione, lo mise subito in prigione. Sissignore. Ricordate, lui fu venduto dai suoi fratelli a un egiziano e loro lo vendettero a Potifar. E Potifar gli diede un po’ di libertà e, all’improvviso gli venne tolta anche quella; ed eccolo lì seduto nella prigione che piangeva e piangeva. Dio dovette spogliarlo.
170 Ora notate. Però io credo che per tutto il tempo che lui stette in quella prigione, poteva ricordarsi che la visione diceva che lui si sarebbe seduto su un trono e che i suoi fratelli si sarebbero inchinati a lui, giacché sapeva che il suo dono veniva da Dio e lui sapeva che quello doveva adempiersi.
171 Se solo potessimo tenere questo nella nostra mente e che secondo la Parola di Dio, in questi ultimi giorni Egli avrà una Chiesa, avrà un popolo e queste cose che Lui ha promesso, le farà. LUI HA DETTO CHE LE AVREBBE ADEMPIUTE E NOI STIAMO VIVENDO IN QUEL TEMPO. NOI SIAMO LÌ. Ora, Egli sta solo cercando di farci essere dei veri prigionieri, rinchiusi con Lui.
172 Avete sentito quel vecchio cantico che cantate: “E allora sono da solo con Dio”? Voglio essere da solo con Dio. Ora, ecco cosa mi ha fatto riflettere su questo “Essere da solo con Dio”. Con nessun altro! E muoverti solo quando Dio ti dice di muoverti. Tu fai solo quello che Dio ti dice di fare, vedi, allora tu sei da solo con Dio.
173 Ora ricordatevi, lui stava riflettendo. Anche lui era diventato un totale fallimento per sé stesso. Lui divenne un totale fallimento in tutto ciò che lui sapeva, tutto ciò che lui comprendeva e in tutto il resto. Ciò non funzionò. Lui fu messo in una situazione in cui nessuno lo avrebbe ascoltato. Lui era un prigioniero. Vedete? Lui fu messo in una situazione in cui gli increduli non gli avrebbero creduto. Capite cosa intendo dire? Il SUO MINISTERO NON AVEVA ALCUN EFFETTO. Le persone voltavano la loro testa dall’altra parte, non avrebbero prestato attenzione a lui in prigione. A cosa sarebbe servito il suo ministero? Lui poteva mettersi davanti alle sbarre della prigione e predicare a loro, ma loro lo avrebbero ignorato. Vedete? Ma lui divenne un prigioniero. E Dio lo tenne prigioniero finché non mise in ordine la sua vita. Egli disse: “Ecco il Mio uomo”. Gloria! Un totale fallimento!
174 Infine, Dio venne a lui nella sua prigione, come con Paolo, come con il resto di loro; Egli venne a lui. Ed Egli usò il dono che gli aveva dato per tirarlo fuori da lì. Proprio così. Dio lo tirò fuori dalla sua prigione. Cosa fece lui? Non appena Egli lo tirò fuori dalla sua prigione, il re, il suo re, sotto il quale era sottomesso e al quale si sedette accanto; gli diede potere. Lui fu liberato dalla prigione e gli fu dato il potere affinché, qualsiasi cosa dicesse, doveva essere eseguita. Amen. [La congregazione giubila —n.d.t.]
175 Nella sua prigione, lui costantemente si ricordava di essere nato per uno scopo, lui si sarebbe seduto accanto a un re, tutti gli altri si sarebbero inginocchiati davanti a lui; la sua visione gli aveva detto così. Amen. Ma prima che la sua visione potesse essere completamente adempiuta, lui dovette divenire un prigioniero. Amen. E poi lui divenne un governatore. E quando lui uscì dalla sua casa di prigionia e divenne un prigioniero della Parola di Dio, lui poteva dire solo quello che Dio metteva nella sua bocca da dire, allora Dio si muoveva attraverso di lui.
176 Notate, Mosè aveva il POTERE DI SOTTOMETTERE I PRINCIPI DEL FARAONE ALLA SUA PROPRIA VOLONTÀ. “Se tu dici a questo monte: spostati”. Uhu! Uhu! LUI AVEVA IL POTERE DI COMANDARE AI PRINCIPI DEL FARAONE. Sia che fossero diaconi, o presbiteri, o che fossero i rappresentanti dello Stato o cos’altro fossero. Lui diceva: “IO VI COMANDO” e loro erano obbligati. Questo era tutto. LUI POTEVA FARLO ALLA SUA PROPRIA PAROLA, A SUO PIACIMENTO. Amen. GLORIA A DIO! Uhu! Whew!
Oh, mi rimangono solo altri tre minuti più o meno, così, mantengo la mia parola. [Il Fratello Branham dice questa frase sorridendo —n.d.t.]
177 Ora, abbiamo visto che lui, da prigioniero del mondo, divenne un prigioniero di Dio. Per Paolo fu la stessa cosa e per Mosè fu allo stesso modo. Da prigioniero del suo proprio modo di pensare a un prigioniero di Dio. E quando ne venne fuori, lui ricevette la potenza di Dio. E quando egli divenne Paolo… Quando Mosè arrese il suo proprio modo di pensare e si spogliò di esso, allora divenne un prigioniero della Parola di Cristo. Lui poteva andare solo dove… Voi direte: “Cristo?”.
178 “Lui stimò il vituperio di Cristo un tesoro più grande di quello dell’Egitto”. Quindi lui era prigioniero di Cristo proprio come lo fu Paolo.
179 Ricordate: tutti e tre erano profeti. Vedete? E loro dovettero essere spogliati del loro modo di pensare per divenire prigionieri della volontà e dei modi di Dio.
180 Ora dunque, ricordiamoci che lui aveva il potere di legare con la sua propria parola. Lui aveva il potere di sciogliere con la sua propria parola. Lui poteva dire: “IO TI LIBERO NEL NOME DEL MIO RE!”. Amen. Il Faraone fece di Giuseppe SUO FIGLIO!
181 CRISTO FA DEI SUOI FIGLI I SUOI PRIGIONIERI D’AMORE E DÀ LORO POTENZA, la stessa che aveva Lui. San Giovanni 14:12: “Chi crede in Me, (vedete) le opere che Io faccio le farà anche lui. E ne farà di più grandi di queste”. Ora, il prigioniero d’amore di Cristo, viene reso potente dal suo Re, il quale è Cristo. Amen. “E in verità vi dico, se direte a questo monte: ‘Spostati’, e non dubitate nel vostro cuore, ma credete che ciò che avete detto si adempirà”, VOI AVRETE CIÒ CHE AVETE DETTO. “Se voi dimorate in Me e la mia Parola in voi…”, se voi siete aggiogati a Me, poiché Lui e la Sua Parola sono la stessa cosa. “Nel principio era la Parola e la Parola era con Dio. La Parola si è fatta carne e ha dimorato fra di noi”. “Lo stesso ieri, oggi e in eterno!” “Se dimorate in Me”, non qui e là, ma “se dimorate in Me e la mia Parola in voi, chiedete quello che volete (O DITE QUELLO CHE VOLETE), e vi sarà fatto”. Lui aveva la potenza.
182 Notate, prima che lui venisse sulla scena, dovette essere portato fuori e rasato. Alcune cose dovettero essere rasate via prima che lui potesse incontrare il suo re. Vedete?
183 Oh, Dio a volte porta il Suo popolo fuori in quel modo e rasa via un po’ della loro propria volontà, mostrando loro che non possono fare quello che vogliono fare. Voi sapete cosa intendo dire. Loro non sono liberi di fare quello che vogliono fare. Prima di poter entrare nel servizio in piena potenza ed essere schiavi d’amore di Cristo, essi devono essere rasati e poi introdotti. A volte Lui li porta nel deserto per fare questo, per rasarli. E POI LI PORTA FUORI, l’unto per adempiere lo scopo per il quale Egli li ha ordinati. Capite cosa intendo dire? Fratelli, noi siamo al tempo della fine.
184 Ricordatevi cosa ha fatto Egli tutte le altre volte. Egli ha sempre dovuto prendere un uomo e renderlo un Suo prigioniero, facendogli rinunciare al suo proprio io. Lui ha dovuto abbandonare ogni cosa che conosceva, rinunciare a tutti i suoi insegnamenti e ogni cosa, così da poter conoscere la volontà di Dio e per seguire Dio.
185 Lui non può seguire le cose degli uomini e Dio allo stesso tempo, sono troppo contrari l’uno all’altro. Tu non puoi andare a Est e a Ovest allo stesso tempo. Tu non puoi andare a destra e a sinistra allo stesso tempo. Tu non puoi fare il bene e il male allo stesso tempo. Tu non puoi seguire l’uomo e Dio allo stesso tempo. Nossignore. O segui Dio o segui l’uomo.
186 Ora, dunque, se tu stai seguendo Dio e hai sottomesso te stesso a Dio, allora tu diventi un prigioniero di quel Dio, di quella Parola, di quella volontà. Non importa quello che qualcun altro dice, tu diventi un prigioniero di Essa.
187 Ascoltate. Noi siamo al tempo della fine. E io vorrei dire questo con riverenza e rispetto, mentre trascorrono gli ultimi pochi minuti. Osservate. Quello che, secondo la mia opinione, Dio farà e deve fare, e che farà in quest’ultimo giorno, è di trovare uno strumento per la mietitura. Lui deve trovare uno strumento per trebbiare l’aia. Qualsiasi contadino, quando va alla mietitura, deve avere uno strumento per farlo; certamente, deve avere una falce affilata o qualche altro strumento per trebbiare il grano. E il raccolto è maturo.
188 Dio, prendici nella Tua mano. Rendici schiavi del Tuo amore. Usaci come strumento per portare su questa terra peccaminosa e maledetta in cui viviamo oggi, la consapevolezza che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.
189 Quanto a me, Dio, fa’ che io sia un prigioniero. Se tutti i miei fratelli mi abbandonano, se tutti i miei amici mi abbandonano, io voglio essere un prigioniero di Gesù Cristo e della Sua Parola, affinché possa essere imbrigliato alla Sua Parola per mezzo dello Spirito Santo, per vedere lo Spirito Santo confermare la Parola di Dio, tramite le stesse opere che Egli disse che sarebbero state fatte. Io voglio essere un prigioniero di Gesù Cristo.
Preghiamo.
190 Coi nostri capi chini, io mi chiedo stasera se quell’ambizione che noi abbiamo di essere qualcos’altro, o forse qualche cosa egoistica che noi potremmo pensare, mi chiedo se noi potessimo semplicemente mettere quello da parte.
191 Mi chiedo se qualche giovane ragazzo qui, stasera, guardandosi intorno dica: “Io sarò… quando sarò grande, sarò una tale e tale persona”. Mi chiedo se tu riesci a sentire la volontà di Dio muoversi nella tua vita e dici: “No, no. Uh-huh, uh-huh. Le mie ambizioni ora se ne sono andate”. [Il Fratello Branham batte il pugno sul pulpito diverse volte. —n.d.t.] In questi ultimi giorni, lo Spirito Santo mi ha parlato. Io voglio arrendere me stesso a Dio, per essere uno strumento per la mietitura in quest’ultimo giorno”.
192 Qualche giovane ragazza che potrebbe avere ambizione di avere un bel carattere da donna, o forse essere una bella signorina, o forse un giorno fare la carriera a Hollywood. Io mi chiedo se non sei volenterosa ora di sottomettere quell’ambizione nella Presenza di Dio e la Sua Parola, di ascoltare la chiamata di Dio nella tua propria vita. Dio ti conosce.
193 Io mi chiedo se c’è un ministro qui vicino, o un servitore, un collaboratore da qualche parte in chiesa. Io vengo qui una volta ogni tanto. Io non conosco un terzo delle persone sedute qui, stasera, ma io… di questa piccola manciata di persone che è qui, ma io mi chiedo se ci sia una tale persona così, che sarebbe volenterosa a dire: “Non mi interessa cosa dicono gli altri. Io ora sono schiavo di Dio. Io predicherò la Sua Parola in ogni caso. Non mi importa cosa la mia…, se la mia organizzazione mi caccia fuori, io continuerò lo stesso a stare con quella Parola. Io lo farò. La mia volontà è la volontà di Dio. La volontà di Dio è la mia volontà. Io sarò prigioniero di Gesù Cristo. Con la Sua grazia e il Suo aiuto, lo farò”.
194 Pensate a questo, mentre abbiamo i nostri capi chini. Quanti hanno quell’ambizione stasera? Vorreste alzare la vostra mano? Anche io alzo la mia. Io mi arrendo completamente. Ora, coi nostri capi chini, con calma ora, mentre pensate su questo, mentre pregate.
Io mi arrendo ognor
Io mi arrendo ognor
Tutto a Te, mio benedetto Salvatore
Io mi arrendo ognor
Io mi arrendo…
195 Lo intendi veramente? “Io voglio essere un prigioniero”. Io… “Prendimi, Signore. Portami giù nella casa del Vasaio, stasera. Spezzami completamente e modellami di nuovo”.
…a Te, mio benedetto Salvatore
Io mi arrendo ognor.
196 Padre Celeste, mentre il cantico continua a essere suonato, ho pensato che in questo momento sia più opportuno interrompere il cantico e parlare a Te solo un momento. Mentre le persone stanno pensando: “Io mi arrendo ognor”, Padre, fa’ che possiamo fare questo come se questa fosse la nostra ultima opportunità per farlo. Fa’ che veniamo con sincerità, che veniamo alla tavola del Signore, come se fossimo con la veste lavata, l’anima lavata, la volontà lavata, l’ambizione lavata, per arrendere noi stessi.
197 E, lasciamo che Dio prenda la Sua Parola e ci aggioghi a Essa, alla Parola di Dio. E possa lo Spirito Santo prenderci ora, mentre sentiamo il giogo stringersi intorno ai nostri cuori: “Da stasera in poi ti prendo in parola”. “Ora non pensare i tuoi propri pensieri, pensa i Miei pensieri. Pensa alla Mia volontà. Io ti guiderò”. Dio, fa’ che questa sia un’esperienza per ognuno di noi.
198 Questi giovani seduti qui, marito e moglie, e alcuni che stanno diventando futuri marito e moglie. Ci sono anziani seduti qui, che sono Ministri, che ne hanno fatto di strada. E, Signore, qui c’è il fratello Neville e io che stiamo giungendo al traguardo. I nostri giorni sono contati ormai. Stiamo più attenti ai passi che facciamo rispetto a quelli che abbiamo fatto. Guardiamo dove mettiamo i piedi. Materialmente parlando, non abbiamo più il passo sicuro come una volta. Eppure, Signore, mentre noi vediamo che la vita mortale sta svanendo e nessuno dei nostri passi è sicuro, se Tu non ci tieni per mano.
199 Ora, Dio, prendici, lo vorresti? Prendi i nostri cuori e la nostra volontà nella Tua propria mano e fa’ che stasera diventiamo prigionieri della Parola di Cristo. Che possiamo vivere qui una vita santa. Possano queste donne, queste giovani donne, questi giovani uomini, ragazzi e ragazze, arrendere la loro vita, Signore. E possano le loro ambizioni diventare le ambizioni di servire Gesù Cristo e diventare prigionieri della Sua Divina grazia e volontà. Concedilo, Signore.
200 Questo è tutto ciò che so fare, Signore. Queste piccole parole spezzate, io confido che Tu le metta insieme nel modo giusto. Perché… qui dentro fa caldo e la gente vuole ascoltare, ma fa molto caldo. E molti devono tornare a casa e andare a lavoro presto. Ma, possano quei semi semplicemente depositarsi nel loro cuore, “un prigioniero”.
201 Che possa andare a casa e dire alla moglie, mentre si preparano per inginocchiarsi e pregare ai piedi del letto, questo pomeriggio o questa sera, guardarsi l’un l’altro e dire: “Cara, cosa riguardo a quello che abbiamo sentito stasera? Siamo noi veramente diventati prigionieri di Cristo e della Sua volontà, oppure stiamo agendo secondo la nostra propria volontà?”.
202 Possano i giovani uomini e le giovani donne, ovunque, specialmente coloro che hanno ascoltato il Messaggio stasera, fare a sé stessi quella stessa domanda: “Sono io volenteroso a diventare un prigioniero rinunciando alla mia propria vita?”.
203 “Colui che vuole salvare la propria vita la perderà, ma colui che perderà la propria vita per amor Mio, la ritroverà”. Padre, noi sappiamo che quello significa: diventare un prigioniero di Te, perdere le nostre proprie ambizioni e i nostri propri desideri per trovare i Tuoi, allora avremo Vita Eterna. Concedilo Signore.
204 L’unica cosa che io posso fare ora è di affidare Questo nelle Tue mani, e che possa Esso essere fruttifero e produrre grandi strumenti per la mietitura dell’ultimo giorno: uomini e donne, ragazzi e ragazze, arresi alla completa volontà di Dio per diventare prigionieri di Gesù Cristo, del Suo amore, incatenati con catene d’amore Divino per Cristo. Chiediamo questo nel Suo Nome.
Io mi arrendo ognor
Alziamoci in piedi.
Io mi arrendo ognor
Tutto a Te, mio benedetto Salvatore
Io mi arrendo ognor.
205 Diciamolo semplicemente di nuovo, con gli occhi chiusi e le mani alzate.
Io mi arrendo ognor
Io mi arrendo ognor
Tutto a Te, mio benedetto Salvatore
Io mi arrendo ognor.
206 Ora, se chiniamo i nostri capi e prima che venga cantato il canto di chiusura “Prendi Teco Il Nome Di Gesù”, chiederò a questo fratello qui… ho dimenticato il suo nome. La sorella che ha testimoniato riguardo la visione di quelle tenebre che venivano su di lui; ed è stato guarito. E ricordate, guardando indietro, il velo se n’era andato; la fede di lei fece quello. Fratello, vorresti congedarci con una preghiera e chiedere le benedizioni di Dio su di noi?