LA STORIA DELLA MIA VITA

Messaggio predicato dal profeta William Marrion Branham.
Data: 19 Aprile, 1959.
Luogo: Angelus Temple – Los Angeles, CA. U.S.A.
Tradotto dal pastore Mariano Guagliardo.
Tradotto nell’anno 1990.

1 Chiniamo un momento i nostri capi per pregare.

2 Caro nostro Padre Celeste, è davvero con privilegio che ci accostiamo a Te, nostro Dio e Salvatore. Ascoltando questo meraviglioso cantico; Grande sei Tu, ci fa fremere perché sappiamo che Tu sei grande. Mentre parliamo, in questo pomeriggio, preghiamo affinché la Tua grandezza ci sia nuovamente manifestata. La sorte ha voluto che dopo tanti anni, per la prima volta, provassi ad andare indietro nel passato della mia vita; Ti prego, Signore, affinché Tu mi dia forza e ciò che mi occorre in quest’ora. Possano tutti gli errori della mia vita essere dei gradini per gli altri, e che questo li porti più vicino a Te. Accordacelo, Signore. che i peccatori possano vedere le orme sulla sabbia del tempo, e possano essere così guidati a te. Chiediamo queste cose nel Nome del Signore Gesù. Amen. (Potete sedervi.)

3 [Il fratello Glover dice: “Potresti pregare per questi fazzoletti prima di iniziare?”—n.d.t.] Sono lieto di farlo. [“È da pregare per questi e per quelli”.] Benissimo, signore, ti ringrazio. Questo sant’uomo, il fratello Glover, lo conosco ormai da anni, e l’altra sera ebbi il privilegio di stare un po’ con lui. Egli mi raccontava che è rimasto per un po’ inattivo, per riposarsi. Ed ora, a settantacinque anni di età, è ritornato al servizio del Signore. Al sentire questo, non mi sento stanco neppure la metà di quanto lo ero prima. Pensavo di essere stanco, ma io non credo più di esserlo. Egli ha appena deposto qui davanti a me dei fazzoletti, in delle buste, ed altro, dove essi sono già là dentro impacchettati.

4 Ed ora, ognuno di voi che è collegato via radio, oppure qui presente, e desidera uno di questi fazzoletti, se vuole, l’Angelus Temple l’invia sempre, in ogni momento. Semplicemente scrivete qui all’Angelus Temple e loro pregheranno su esso, poiché vi assicuro che ciò è Scritturale. È una promessa di Dio.

5 E se vorreste che io stesso pregassi su di uno, per voi, perché no, sarei lieto di farlo. Semplicemente scrivetemi al fermo posta 3-2-5, 325, Jeffersonville, sillabato J—e—f—f—e—r—s—o—n—v—i—l—l—e, Indiana. Oppure, se non vi ricordate il Fermo Posta, scrivete solamente “Jeffersonville”. Essa è una piccola città di circa trentacinquemila abitanti. Là, tutti mi conoscono. Saremo quindi felici di pregare sopra un fazzoletto e spedirvelo.

6 Ed ora, facendo questo, abbiamo avuto un gran successo, perché…Insieme a questo riceverete una breve lettera, la quale v’informerà che in giro per il mondo delle persone pregano ogni mattina alle ore nove, alle dodici ed alle quindici. Immaginatevi, a che ora della notte loro debbano alzarsi per fare questa preghiera dall’altra parte del mondo! Perciò se tutte queste decine di migliaia, per migliaia di volte, indirizzano nello stesso momento preghiere a Dio per questo ministerio, cioé la vostra malattia, questo Dio non lo può ignorare. Ora così noi, come dico, non abbiamo alcun programma e non vogliamo neanche un centesimo. Noi semplicemente…Se possiamo aiutarvi, siamo qui per questo. E lasciate che noi…

Qualcuno sta portando un altro mucchio di fazzoletti.

7 Ora, se tu desideri mandare un fazzoletto ma non ne hai, bene, allora in ogni caso, scrivici solamente. Se esso non ti serve subito, tienilo nella Bibbia, al 19̊ capitolo del Libro degli Atti. Quello che ti verrà inviato, avrà la forma di una piccola fettuccia bianca, e le istruzioni di come prima confessare i tuoi peccati. E (ti ringrazio) come confessare i tuoi peccati. Voi non dovreste mai cercare di ottenere qualcosa da Dio senza prima mettervi a posto con Dio. Vedete? Ed allora in questa sarete istruiti di chiamare in casa i vostri vicini e il vostro pastore. Se hai qualcosa nel tuo cuore contro qualcuno, vai prima a metterla in ordine, e ritorna. Poi prega, avendo una riunione di preghiera in casa tua ed attacca questo fazzoletto con uno spillo sotto il tuo vestito, poi abbi fede in Dio. In quelle tre ore, ogni giorno, in giro pel mondo, ci sono persone che pregano; una catena intorno al mondo!

8 Ed ora esso è vostro, assolutamente gratuito, semplicemente inviato. E, ora, noi non vi scriveremo per importunarvi o per dirvi di un programma che abbiamo. Noi vogliamo che sosteniate un programma, ma non ne abbiamo alcuno da farvi sostenere! Vedete? Così voi…Questo non è per avere i vostri indirizzi, ma è semplicemente un servizio e ministerio del Signore che noi cerchiamo di portare avanti.

9 Chiniamo ora i nostri capi. Se siete collegati via radio, stendete lì il vostro fazzoletto mettendo semplicemente la vostra mano su di esso, mentre preghiamo.

10 Signore misericordioso, noi portiamo a Te questi piccoli pacchi, alcuni di essi sembrano avere l’aspetto d’essere vestitini da neonato, o piccole magliette, o forse un piccolo paio di scarpette, o qualcosa, un fazzoletto, che andrà sull’ammalato e sull’afflitto. Signore, è secondo la Tua Parola che noi facciamo questo. Poiché noi leggiamo, nel Libro degli Atti, che prendevano asciugatoi e grembiuli dal corpo del Tuo servitore Paolo, giacché loro credevano che il Tuo Spirito era su quell’uomo. Poiché loro credevano, gli spiriti immondi uscivano dalla gente ed afflizioni e malattie li lasciavano. Ed ora noi realizziamo, Signore, che non siamo San Paolo, però noi sappiamo che Tu sei ancora Gesù. Ti preghiamo, onora la fede di queste persone.

11 Si diceva una volta che quando Israele (che cercava di ubbidire a Dio) cadde in una trappola, con il mare davanti a loro, le montagne d’ambo i lati, e l’esercito di Faraone che si avvicinava. Ed uno disse che: “Con occhi rabbiosi, Dio guardò giù dalla Colonna di Fuoco ed il mare ebbe paura e si ritirò formando per Israele un varco onde passare per andare nella terra promessa”.

12 O Signore, guarda giù di nuovo, quando in ricordo della Tua vivente Parola queste stoffe verranno poste sui corpi malati. Possano le malattie dissolversi; guarda attraverso il Sangue del Tuo Figliuolo, Gesù, il Quale morì per questa espiazione. Possa il nemico essere disperso e fuggir via, affinché queste persone possano entrare nella promessa, che è “Sopra ogni cosa”, questo è il Tuo desiderio: “Che stiamo bene di salute”. Concedici questo, Padre, poiché Te lo chiediamo con questa—con questa attitudine nel nostro cuore. Questo è il nostro obbiettivo. Te lo chiediamo nel Nome di Gesù Cristo. Amen.

Grazie, fratello Glover. Grazie, signore.

13 Ora, essendo questa sera la chiusura di questa parte del risveglio, io non so se questo verrà mandato in onda, ma mi piacerebbe dire (se non) a coloro che ascoltano per radio, che questa è stata una delle più belle riunioni che io abbia avuto dopo molti, molti anni. Essa è stata la riunione più solida, sana, e di armoniosa cooperazione in cui io sia stato da lungo tempo.

14 [Un fratello dice: “Fratello, siamo in onda fino alle sedici e quindici. Ti stanno ascoltando in tutta la California del sud, nelle isole e sulle navi. Abbiamo ricevuto dei messaggi da loro. Quindi hai un grande uditorio, migliaia e decine di migliaia”.—n.d.t.] Grazie, signore. Questo è molto buono. Sono lieto di sentire questo. Dio vi benedica tutti.

15 Certamente io ho sempre avuto un posto particolare nel mio cuore per l’Angelus Temple a motivo della sua posizione nel pieno Vangelo di Gesù Cristo. Ed ora, mi sembra di sentirlo più vicino a me. Mi sembra che, dopo aver incontrato ognuno e visto il vostro ottimo spirito, di sentirmi uno di voi più di quanto lo ero prima. La mia preghiera è; che Dio vi benedica. E… [L’uditorio applaude—n.d.t.] Grazie, siete molto gentili.

16 Ora, è stato detto che oggi io vi avrei parlato per un po’ su: La Storia Della Mia Vita. Per me questa è una cosa difficile. Questa è la prima volta che proverò a trattarla dopo molti anni. Io non avrei tempo d’entrare nei  dettagli, ma solo in parte di essa. E, in essa, io ho fatto molti errori, compiuto molte cose sbagliate. Ed io desidero che, voi alla radio e voi qui presenti, non prendiate i miei errori quali pietre d’inciampo, ma come gradini che vi portino più vicino al Signore Gesù.

17 Questa sera poi, saranno distribuiti i biglietti di preghiera per il servizio di guarigione di questa sera. Ora, quando noi parliamo di servizio di guarigione, non significa che noi guariremo qualcuno, ma che noi “pregheremo per qualcuno”. È Dio che compie la guarigione. Egli è stato veramente misericordioso con me, rispondendo alla preghiera.

18 Qualche tempo fa, stavo parlando qui con l’amministratore di un famoso evangelista, e gli fu chiesto perché questo evangelista non pregava per gli ammalati. E l’evangelista rispose all’amministratore delle mie riunioni, dicendo: “Questo evangelista crede alla guarigione Divina, ma se egli iniziasse a pregare per gli ammalati, allora non potrebbe più continuare il suo servizio, perché è sponsorizzato dalle chiese. Molte chiese e molti di loro non credono nella guarigione Divina”.

19 Così io ho rispetto ed onore per l’evangelista perché egli mantiene il suo posto, il suo posto di dovere. Forse egli potrebbe…Io non potrei mai prendere il suo posto, e dubito che egli possa prendere il mio posto. Noi tutti abbiamo un posto nel Regno di Dio. Siamo tutti legati insieme. Doni diversi, ma lo stesso Spirito. Volevo dire, manifestazioni diverse, ma lo stesso Spirito.

20 Ed ora, questa sera i servizi inizieranno…Io penso che abbiano detto che il concerto inizia alle diciotto e trenta. E, ora, se voi siete fuori alla radio, venite dentro ad ascoltarlo. Esso sarà stupendo, come sempre.

21 Ed infine desidero dire che i biglietti di preghiera saranno distribuiti immediatamente dopo questo servizio, non appena questo servizio sarà finito, e se siete qui e volete un biglietto di preghiera. Pochi minuti fa, mi hanno informato che mio figlio, o il signor Mercer o il signor Goad, distribuiranno i biglietti di preghiera. Rimanete semplicemente al vostro posto. Non appena il servizio sarà finito, rimanete semplicemente seduti al vostro posto cosicché i ragazzi possano entrare nelle file e darvi i biglietti di preghiera al più presto possibile. Questo vale sia per le balconate, che per la platea, ovunque, nello scantinato e dovunque siete, restate seduti, così i ragazzi sapranno che voi siete qui per un biglietto di preghiera. Ed infine stasera pregheremo per gli ammalati. E se il Signore non cambia i miei pensieri, questa sera desidero predicare sul soggetto, Se Tu Ci Mostri Il Padre, Ciò Ci Basta.

22 Ora, in questo pomeriggio, vorrei leggere come testo, per iniziare la Storia della Mia Vita, un brano che si trova nel Libro degli Ebrei, al capitolo 13, ed iniziamo circa…io direi circa dal verso 12.

Perciò anche Gesù, per santificare il popolo col proprio sangue, soffrì fuor della porta. Usciamo…quindi fuori dal campo e andiamo a lui, portando il suo vituperio. Poiché non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura.

23 Ora, questo è come una specie di testo. Perché, vedete, questa è la storia di una vita, o tutto ciò che riguarda una creatura umana; noi non esaltiamo questo, specialmente se il passato di un—un uomo è stato tanto oscuro quanto lo è stato il mio. Ma ho pensato che, se noi leggiamo la Scrittura, Dio avrebbe benedetto la Scrittura. Ed il mio pensiero è:

Che qui noi non abbiamo una città stabile, ma cerchiamo quella futura.

24 Ora, lo so che voi siete molto affezionati a Los Angeles. Voi  avete il diritto di esserlo. Essa è una grande e bella città. Nonostante il suo smog ed altro, rimane sempre una bella città, con un buon clima. Ma questa città non può continuare, essa dovrà avere una fine.

25  Sono stato a Roma (dov’erano i grandi imperatori) e nelle città che loro costruirono pensando che esse fossero immortali, invece si deve scavare 20 piedi [sei metri—n.d.t.] per trovare solo le loro rovine.

26 Sono stato dove i Faraoni ebbero i loro grandi regni, e voi dovete scavare nella terra per trovare dove i grandi Faraoni regnarono.

27 A tutti noi piace pensare riguardo alla nostra città ed al nostro posto. Ma, ricordatevi, essa non potrà durare.

28 Quando ero un piccolo ragazzo ero solito andare sotto ad un grande albero di acero. Nella mia regione abbiamo una grande quantità di legno duro. Ed allora noi avevamo questo albero di acero; l’acero dolce, o quello che noi definiamo “acero duro” ed “acero tenero”. Questo albero grande e gigantesco, era l’albero più bello che c’era. E quando io ritornavo dai campi, ove lavoravo il fieno ed i raccolti, io amavo andare da questo grande albero e sedermici sotto e guardare in alto. Io guardavo il suo grosso tronco ed i suoi enormi rami che ondeggiavano al vento. Ed io dicevo: “Sai, credo che quest’albero resterà qui per centinaia e centinaia d’anni!” Non molto tempo fa io detti uno sguardo a quel vecchio albero; esso è soltanto un ceppo.

29 “Qui noi non abbiamo una città stabile”. No, nessuna delle cose che vedete sulla terra sarà stabile. Esse devono avere una fine. Ogni cosa che è mortale deve fare strada ad una immortale. Quindi, non importa quanto bene costruiamo le nostre autostrade, quanto belle facciamo le nostre strutture, tutto deve andarsene, perché qui non c’è niente che possa durare. Solo l’Invisibile è quello che durerà.

30 Mi ricordo della casa in cui abitavamo, essa era una vecchia casa di tronchi intonacata col fango. Io…Forse molti non hanno mai visto una casa intonacata col fango. Comunque, tutto era intonacato col fango, e quei grossi tronchi che erano in quella vecchia casa, mi facevano pensare che quella casa sarebbe durata per centinaia di anni. Invece, sapete, dove c’era quella casa, oggi c’è in progetto un’edificio. È tutto molto diverso. Ogni cosa sta cambiando!

31 Io ero solito osservare mio padre, egli era piuttosto basso, un uomo tozzo e molto forte, e tra gli uomini piccoli egli era il più forte che io abbia mai conosciuto. Ho conosciuto il sig. Coots, un tale che soleva lavorare il legno, egli era boscaiolo, e circa un anno fa il sig. Coots, che è un mio ottimo amico ed un diacono nella Prima Chiesa Battista, mi disse: “Billy, tu dovresti essere un uomo veramente molto forte!”

Ed io gli risposi: “No, sig. Coots, non lo sono”.

32 Egli disse: “Se prendevi da tuo padre, lo saresti stato”. Disse: “Quell’uomo poteva pesare circa sessantacinque chili e l’ho visto che, da solo, caricava su un vagone un tronco di circa quattrocento chili”. Solo lui sapeva come farlo. Egli era forte. Io l’osservavo che entrava per lavarsi e prepararsi per il pranzo, quando mamma lo chiamava.

33 E di fronte al cortile, noi avevamo un vecchio albero di mele, poi laggiù in fondo, c’è n’erano altri tre o quattro più piccoli. E proprio sull’albero che stava in mezzo, c’era un grande specchio vecchio; un grande specchio, che era stato rotto. Era stato fissato all’albero con dei chiodi ricurvi. Di quel tipo che voi falegnami in ascolto chiamereste “appendipanni”. Essi erano stati curvati per tenere lo specchio fissato al suo posto. E c’era un vecchio pettine di latta. Quanti hanno mai visto un vecchio pettine…l’antiquato pettine di latta? Me lo ricordo bene.

34 Lì poi c’era anche una panca—lavatoio, semplicemente una piccola tavola appoggiata contro l’albero con sotto un piccolo piede inclinato. Pompavamo l’acqua con una piccola e vecchia pompa sulfurea,  e solevamo lavarci presso questo vecchio albero. La mamma era solita prendere i sacchi per la farina per farne degli asciugamani. Qualcuno ha mai adoperato un asciugamano fatto col sacco per la farina? Bene! Ora sono sicuro di sentirmi come a casa. E quei grandi, vecchi e ruvidi asciugamani! E quando ella faceva il bagno a noi piccoli, ella doveva…ogni volta che lei ci asciugava, pareva come se ci stesse tirando via la pelle. Io mi ricordo di quel vecchio sacco di farina. E lei ne sfilava dei fili per farne dei piccoli nastri, che poi usava per decorarli.

35 Quanti hanno mai dormito su un materasso di paglia? Bene, io vorrei dire…Quanti hanno mai saputo cos’era un cuscino di pula? Bene, fratello Glover, senza dubbio, ora io mi sento a casa! Materasso di paglia: be’, non è trascorso molto da quando ne sono venuto fuori da uno, ed esso era…Oh, come vi si dorme freschi e bene! Poi, nel periodo invernale, loro prendevano il vecchio letto di piume e vi si coricavano sopra, sapete, e poi per coprirci prendevamo un pezzo di canovaccio e ce lo mettavamo sopra, perché il vento soffiava la neve attraverso le fessure della casa, sapete, dove le vecchie tegole di legno si curvavano all’insù, voi sapete, e da lì s’infiltrava la neve. E, oh, questo me lo ricordo molto bene!

36 Ed allora papà usava avere un pennello da barba. Ora questo vi stupirà. Esso era fatto con il guscio delle pannocchie di grano; un pennello da barba con pannocchie di grano! Egli prendeva il vecchio sapone di liscivia che mamma aveva fatto, lo prendeva con quel pennello di pannocchie e se lo spalmava sulla faccia, poi, con un grande e dritto rasoio, si radeva. E la domenica poi, egli prendeva dei pezzi di carta, se l’infilava intorno al colletto; loro portavano dei colletti di celluloide e così, per impedire che la schiuma andasse sul colletto della camicia, se la metteva in questo modo intorno al colletto. Avete mai visto fare questo? Oh, mamma, mamma mia!

37 Io ricordo d’una piccola e vecchia sorgente laggiù in fondo, ove noi di solito andavamo a bere un sorso d’acqua; prendendo l’acqua con un vecchio mestolo di zucca. Quanti hanno mai visto un mestolo di zucca? Bene, del resto, quanti di voi vengono dal Kentucky? Sì, bene, guardate qui i Kentuckiani! Beh, mamma! Io sono…io sono proprio in…Io pensavo che qui fossero tutti Okies ed Arkies, ma guardate invece come il Kentucky si è spostato qui. Bene, alcuni mesi fa  scoprirono del petrolio nel Kentucky, sapete, perciò forse questi sono alcuni di coloro che vengono da lì per questo motivo.

38 E poi io ricordo che quando il babbo soleva entrare per lavarsi e pranzare, egli si arrotolava su le maniche, su quelle piccole braccia corte e tozze. Poi, mentre tirava su le braccia per lavarsi, gettandosi l’acqua in faccia, quei muscoli si gonfiavano nelle sue piccole braccia. Ed io dicevo: “Sai, il mio babbo vivrà centocinquant’anni!” Egli era così forte! Invece egli morì a cinquantadue anni. Vedete? “Qui noi non abbiamo una città stabile”. È proprio così. Noi non possiamo durare.

39 Ora, lasciate che tutti noi facciamo un piccolo viaggio. Ognuno di voi qui, ha una storia della propria vita, proprio così come ce l’ho io, ed è bene ogni tanto ripercorrere il sentiero dei ricordi. Non vi pare? Andiamo semplicemente indietro, ritornando tutti per un po’ nel passato, verso esperienze analoghe quali piccoli fanciulli.

40 Ed ora la prima parte della storia della vita. La sfiorerò appena, perché essa è nel libro e molti di voi hanno il libro.

41 Io nacqui in una piccola capanna di montagna, lassù, sui monti del Kentucky. Essi avevano una stanza nella quale abitavamo: nessun tappeto sul pavimento e neppure legno sul pavimento, era semplicemente un pavimento spoglio e rude. Ed un ceppo, un ceppo tagliato alla sommità con tre gambe, quello era il nostro tavolo. E tutti quei piccoli Branham si ammucchiavano là intorno e fuori davanti alla piccola e vecchia capanna, sembrando come un gruppo di opossum [piccolo marsupiale Americano—n.d.t.] che si rotolavano là fuori sguazzando nella polvere, voi sapete, come tutti i fratellini piccoli. Eravamo in nove, ed una piccola femminuccia, ed ella ebbe veramente un periodo difficile in mezzo a questo branco di ragazzi. Ancora oggi noi le dobbiamo rispetto per le cose che le facemmo subire in quei giorni. Ella non poteva venire con noi dappertutto, dato che era una femminuccia, così noi la rimandavamo indietro. Però, sapete, lei questo non lo gradiva. Così noi avevamo…E tutti…

42 Ricordo che dietro al tavolo noi avevamo soltanto due sedie. Esse erano fatte con scorze di ramo. Solo vecchi arbusti di noce messi insieme, ed il fondo di esse era fatto con ramoscelli intrecciati. Ha mai qualcuno di voi visto una sedia intrecciata con corteccia di noce? Bene. Mi pare di sentire ancora la mamma. Oh, quando più tardi andammo in un posto ove ella potè avere un pavimento di legno, con quei bambini sul suo grembo in questo modo, e dondolandosi su quella vecchia sedia a dondolo, battendo, battendo e ribattendo sul pavimento! Ed io ricordo che, quando lei faceva il bucato od altro, per impedire che quei piccoli uscissero dalla porta, sistemava per terra una sedia messa ad angolo di traverso alla porta, in modo che i piccoli non uscissero quando lei andava alla sorgente, a prendere l’acqua od altro.

43 Mia madre aveva quindici anni quando io nacqui, papà ne aveva diciotto. Ed io fui il primo dei nove figli. E loro mi dissero che la mattina in cui io nacqui…

44 Ora, noi eravamo veramente poveri, proprio i più poveri fra i poveri. Non avevamo neppure una finestra in questa piccola capanna. Essa aveva come una piccola porta di legno che aprivate. Dubito che voi abbiate mai visto qualcosa di simile. Una porticina di legno che,  aperta, fungeva da finestra: la tenavate aperta di giorno e la chiudavate di notte. Non potevamo accendere la luce elettrica e nemmeno bruciare kerosene, in quei giorni; avevamo quella che chiamate “lampada a grasso”. Ora, non so se avete mai saputo cosa fosse una lampada a grasso. Bene, cosa fareste…Avete mai comprato…bruciato un nocciolo di pino? Prendete semplicemente un nocciolo di pino, mettetelo sopra un coperchio, accendetelo ed esso brucerà. E questa è…fuma un pochino, ma loro, comunque, non avevano arredamenti che si potessero affumicare. Così essa semplicemente…la capanna si riempiva di fumo. Fortunatamente che il tetto era molto spazioso onde esso poteva disperdersi. Così esso…

45 Io nacqui il 6 Aprile 1909. Naturalmente, come sapete, questo ora mi fa essere un po’ più che venticinquenne. E così il mattino in cui nacqui, la mamma mi disse che aprirono la finestra. Ora, noi non avevamo dottori, c’era solo una levatrice. E quella levatrice era mia nonna. E così quando io nacqui detti il mio primo grido e la mamma volle vedere il suo bambino. E lei stessa, non era che poco più che una bambina. E quando loro aprirono la piccola finestra, erano circa le cinque e stava per spuntare l’alba. E lì c’era un vecchio pettirosso che stava appollaiato a fianco ad un piccolo cespuglio. Come voi tutti avete visto la sua foto nel libro della storia della mia vita. Un vecchio pettirosso stava lì appollaiato e cantava con tutta la sua forza.

46 Io ho sempre amato i pettirossi. Ora, voi ragazzi che ascoltate per radio, non sparate ai miei uccellini! Vedete, essi sono—essi sono—essi sono…Quelli sono i miei uccellini! Avete mai sentito la leggenda del pettirosso, di come il suo petto divenne rosso? Vorrei soffermarmi su questo, per un momento. Come il suo petto divenne rosso…C’era, un giorno, il Re dei re che stava morendo sulla Croce, ed Egli stava soffrendo e nessuno voleva avvicinarsi a Lui. Egli non aveva alcuno che Lo aiutasse. Lì c’era un uccellino color marrone che voleva togliere via quei chiodi dalla Croce; ed esso continuava a volare alla Croce cercando di strappare quei chiodi. Ma, esso era troppo piccolo per tirarli fuori, e così il suo piccolo petto divenne tutto rosso di sangue.  Da allora in poi, il suo petto è rimasto rosso. Ragazzi, non sparategli! Lasciatelo in pace!

47 Esso stava appollaiato vicino alla finestra, cinguettando come son soliti cantare i pettirossi. Il babbo spinse indietro la finestra. E quando loro spinsero indietro quella piccola porta—finestra, mia madre dice che, quella Luce che voi vedete nella fotografia, venne roteando attraverso la finestra, e si fermò sopra il letto. La nonna non sapeva cosa dire.

48 Ora, noi siamo…non eravamo una famiglia religiosa. I miei parenti sono cattolici. Io sono irlandese da entrambe le parti. Mio padre è totalmente irlandese: Branham. Mia madre è Harvey; solo che, suo padre sposò una indiana Cherokee, così questo interruppe quella piccola linea di sangue irlandese. Papà e mamma non andavano in chiesa, si erano sposati fuori da essa e non erano affatto religiosi. Laggiù fra le montagne, non c’era nemmeno una chiesa cattolica. Così loro arrivarono lì coi primi pionieri; arrivarono due Branham, e da quelli scaturì l’intera generazione dei Branham: questa è la genealogia della famiglia.

49 Ed allora ella aprì…Quando loro aprirono quella finestra e questa Luce si fermò là dentro, loro non sapevano cosa fare. Per questo evento (raccontava la mamma) il babbo si era comprato un paio di tute nuove. Egli se ne stava là con le…le sue braccia sul pettorale della vecchia tuta, come in quei giorni usavano i boscaioli ed i taglialegna. E questo li spaventava.

50 Bene, dopo che avevo compiuto circa una decina di giorni, più o meno, loro mi portarono lassù in una piccola chiesa battista, di nome “Opossum Kingdom”. Chiesa battista Opossum Kingdom. Si chiamava così. C’era un vecchio predicatore battista, di stampo antico, che faceva il giro, e capitava laggiù circa una volta ogni due mesi. Nel…La gente si riuniva insieme per un breve servizio, cantavano alcuni cantici, ma a motivo della rotazione avevano la predicazione con questa frequenza. Ogni anno loro lo retribuivano con un sacco di zucche, ed altre cose simili, sapete, la gente gli dava le cose che raccoglieva. Ed il vecchio predicatore si avvicinò, ed offrì una preghiera per me quale piccolo bambino. Quello fu il mio primo viaggio in chiesa.

51 All’età di circa…qualcosa come poco più di due anni di età, ebbe luogo la prima visione.

52 Bene, loro raccontarono dappertutto, là in quelle montagne, di come “Questa Luce era venuta”. Così, cercavano di darsi una spiegazione. Alcuni dicevano che, doveva trattarsi della luce del sole la quale rifletteva su qualche specchio che era in casa. Però, là dentro, non c’era nessuno specchio. Ed il sole non si era ancora alzato: alle cinque era ancora troppo presto. Ed allora…oh, essi Lo mancarono! E quando io ero circa…suppongo di essere stato vicino a tre anni di età…

53 Ora, io devo essere onesto. Qui ci sono cose che non mi piace dire e desidererei poterle evitare, senza dire niente a riguardo. Tuttavia, devo dire la verità: tu devi dire la verità, sia che riguardi te stesso o la tua gente. Sii onesto riguardo ad essa, ed allora sarà sempre la stessa.

54 Mio padre era ben lontano dall’essere una persona religiosa. Egli era un tipico ragazzo di montagna che beveva costantemente, sempre. Ed egli ebbe dei guai in una rissa, nella quale due o tre uomini rimasero quasi uccisi mentre si azzuffavano, sparandosi ed accoltellandosi gli uni gli altri, durante una specie di festa, lassù sulle montagne. Il babbo ebbe una parte rilevante in questa rissa, perché un suo amico era stato ferito, avendo colpito qualcuno con una sedia. Ed aveva…L’uomo estrasse un coltello e stava per fare a pezzi l’amico di papà, che era a terra, trafiggendogli il cuore, ed allora il babbo prese le sue difese. Deve essere stata una lotta veramente terribile, perché, laggiù da Burkesville, lontano molte miglia, loro mandarono lassù uno sceriffo a cavallo, per inseguire il babbo.

55 Così l’uomo giaceva lì in fin di vita. Forse potrebbe esserci qualcuno dei suoi parenti che ascolta. Vi dirò il suo nome: si chiamava Will Yarbrough. Probabilmente loro…Io penso che qualcuno dei suoi ragazzi, sia in California. Ma egli era un prepotente, un uomo grande e forte, ed uccise con una sbarra di ferro il suo stesso figlio. Così egli era un uomo veramente forte e malvagio. E così tra lui ed il babbo vi fu una grande lotta di coltello. E mio padre quasi uccise quell’uomo, così egli dovette fuggire abbandonando il Kentucky e, attraversato il fiume, venne nell’Indiana.

56 In quel tempo, egli aveva un fratello che viveva a Louisville, nel Kentucky, che era il vice sovrintendente della Wood Mosaic Saw Mills del Kentucky, in Louisville. E così il babbo venne a trovare il suo fratello maggiore. Dei diciasette figli, il babbo era il più giovane dei maschietti. E così egli venne a trovare il suo fratello più vecchio, rimanendo lì per quasi un anno. Egli non poteva ritornare, perché era ricercato dalla Legge. Ed allora noi sentivamo di lui tramite lettera, firmata con un altro nome, giacché egli aveva detto a mamma in che modo lui si sarebbe fatto sentire.

57 Ed allora io ricordo che un tempo la sorgente (questa piccola capanna) era proprio dietro alla casa. E dopo durante quel tempo…Vi sono nove…undici mesi di differenza tra me ed il mio fratello più prossimo, ed egli andava ancora a carponi. Io avevo in mano una grossa pietra e cercavo di fargli vedere quanto forte riuscivo a scagliare questa pietra nel fango, perché il terreno era fangoso nel punto in cui scaturiva la sorgente. Ed io sentii un uccello che stava cantando, lassù, sopra un albero. Io alzai lo sguardo verso quell’albero e l’uccello volò via, e quando andò via, una Voce mi parlò.

58 Ora, lo so che voi ritenete che questo io non lo potrei né pensare né ricordare. Ma il Signore Iddio che è Giudice della terra, dei cieli, e di tutte le cose che vi sono, sa che io sto dicendo la verità.

59 Quando quell’uccello volò via, una Voce venne dall’albero dal punto in cui era l’uccello, come fosse un vento intrappolato nel cespuglio, ed Essa disse: “Tu abiterai vicino ad una città chiamata New Albany”. Ed io, dal tempo in cui avevo tre anni fino al presente, ho vissuto entro tre miglia [5 km. circa—n.d.t.] da New Albany, Indiana.

60 Io andai dentro e lo dissi a mia madre. Bene, ella pensò che io stessi semplicemente sognando o qualcosa di simile.

61 Più tardi ci trasferimmo nell’Indiana e papà andò a lavorare per un uomo, il sig. Wathen, che era un uomo ricco. Questi era proprietario delle Distillerie Wathen. Egli possedeva molte azioni. Era un multimilionario nei Louisville Colonels [Louisville Colonels era una squadra di baseball—n.d.t.], e del baseball, ed altro ancora. Ed allora noi abitavamo là vicino. Il babbo, quantunque fosse un uomo povero, ciò nonostante egli non poteva fare a meno del suo bere, così egli produceva whisky in una distilleria.

62 Ed allora quest’avversità si ripercuoteva su di me, giacché io ero il più grande dei figli. Io dovevo venire ed immagazzinare dell’acqua in questa distilleria, per tenere fresche quelle serpentine mentre loro facevano il whisky. Poi egli andava a venderlo, ed aveva due o tre di queste distillerie. Ora, questa è la parte che a me non piace raccontare, però essa è la verità.

63 Ed un giorno io ricordo che dal granaio andavo verso casa piangendo. Poiché là dietro a quel posto c’era uno stagno, esso…dove loro erano soliti tagliare il ghiaccio. Molti di voi ricordano quando essi usavano tagliare il ghiaccio e lo mettevano nella segatura. Bene, quella era la maniera in cui, in quella regione, il sig. Wathen conservava il ghiaccio. Il papà faceva l’autista per lui, l’autista privato. Questo stagno era pieno di pesci e loro andavano a tagliare il ghiaccio e lo portavano dentro per metterlo nella segatura; poi quando in estate il ghiaccio si scioglieva ed andava giù, suppongo che lo lasciasse pulito, `come un laghetto di ghiaccio’, e loro se ne servivano, non per bere, ma per tenere l’acqua fresca, mettendo intorno i loro secchi con il latte ed altro.

64 Ed un giorno immagazzinavo l’acqua dietro a questa pompa, che distava circa quanto un isolato di città. Io stavo frignando, pensando a chi non aveva da fare questo, perché ero venuto da scuola e tutti gli altri ragazzi erano andati allo stagno a pescare. Io proprio amavo pescare! E così tutti loro potevano andare a pescare tranne me che  dovevo fare rifornimento d’acqua per questa distilleria. Naturalmente, oh, questo doveva essere fatto in segreto, c’era il proibizionismo! Ed io…Era una tale privazione! Ed io ricordo che camminavo zoppicando con un zoccolo rotto in punta, e sotto al mio zoccolo, avevo avvolto una pannocchia di grano per proteggerlo dalla polvere. Avete mai fatto questo? Mettere semplicemente una pannocchia di grano sotto al vostro zoccolo, in questo modo, e poi legargli un laccio intorno. Questo vi tiene lo zoccolo alzato quasi come la testa di una tartaruga, sapete, dritto all’insù. Con questa pannocchia sotto al mio zoccolo, voi avreste potuto seguire le mie tracce ovunque andavo, ovunque l’avrei appoggiato, l’avreste saputo. Io non avevo scarpe alcune da calzare. Così noi non calzavamo mai scarpe, talvolta per la metà di un’inverno. Se lo facemmo, noi…era solo quello che riuscivamo a trovare, che qualcuno ci avrebbe dato. Ed abiti, che qualcuno caritatevolmente ci dava.

65 Ed io mi fermai sotto quest’albero, e stavo seduto là piagnucolando (era in Settembre) perché desideravo andare a pescare; avevo da riempire d’acqua diverse tinozze con dei piccoli secchi di melassa, alti circa proprio così, di circa due litri, considerato che ero un piccolo ragazzino di circa solo sette anni d’età! Io dovevo versarli in un grande tino, e poi ritornavo a pompare per riempire altri due secchi. Quella era l’acqua che avevamo. Quella notte lassù in casa, il babbo insieme a quegli uomini, dovevano fare una certa quantità di whisky di grano.

66 Ed io stavo piangendo, quando tutto ad un tratto io udii qualcosa che faceva un rumore simile a quello di un vortice di vento, qualcosa come questo (spero ora che ciò non sia troppo forte), che faceva: “Uhuuuussssh, uhuuuussssh”, proprio un rumore del genere. Bene, mi guardai intorno, c’era una quiete spaventosa. Voi sapete cos’è un piccolo turbine, penso voi li chiamiate piccoli cicloni. Quando l’anno comincia a calare, in autunno, come sapete, essi sollevano attraverso i campi, foglie ed altro, e le foglie cominciano a fare mulinello. Ed io mi trovavo sotto ad un grande albero di pioppo bianco, che era a metà strada tra il granaio e la casa. Ed io sentii quel rumore. Guardai intorno, c’era calma proprio com’è in questa sala. Non una foglia si muoveva da nessuna parte, niente. Ed io pensai: “Da dove viene quel rumore?” Bene, pensai: “Deve essere lontano da qui”. Ero appena un ragazzo! Ed esso divenne sempre più forte e più forte.

67 Piansi ancora un paio di volte, poi, dopo essermi riposato, ripresi i miei piccoli secchi e cominciai a risalire il viottolo. Ero appena a qualche metro distante dai rami di questo enorme albero e, oh, mamma! Si fece un suono di turbine. Mi voltai per guardare, ed a circa a metà di quell’albero c’era un altro vortice, intrappolato in quell’albero che, girando e rigirando, muoveva quelle foglie. Bene, pensai, niente di strano in proposito, dal momento che è proprio in quel periodo dell’anno, cioè in autunno, che si verificano quelle trombe d’aria. Piccole…Noi li chiamiamo “vortice d’aria”. Ed essi sollevano la polvere. Ne avrete visti di simili nel deserto. Lo stesso. Così io l’osservavo, ma esso non se ne andava. Solitamente si tratta di una folata momentanea, poi va via, ma esso era là dentro già da due minuti o più.

68 Bene, io cominciai a risalire il viottolo. Mi voltai per guardarlo ancora. E quando lo feci, una Voce umana, udibile proprio come lo è la mia, disse: “Non bere mai, né fumare e non contaminare il tuo corpo in alcun modo. Quando diverrai adulto, ci sarà un’opera per te da fare”. Ebbene, questo mi spaventò come a morte! Potete immaginare cosa prova un piccolo individuo! Io lasciai cadere quei secchi e corsi in casa più in fretta che potei, gridando al massimo della mia voce.

69 In quella regione c’erano serpenti triconocefali, ed essi sono molto velenosi. Mamma mi corse incontro pensando che, camminando a fianco del giardino, forse avevo messo il piede sopra un serpente. Ed io saltai nelle sue braccia, urlando, stringendomi a lei e baciandola. Ed ella disse: “Che succede, sei stato morso da un serpente?” Mi guardò dappertutto. Io le dissi: “No, mamma! C’è un uomo in quell’albero laggiù!”

70 Ed ella disse: “Oh, Billy, Billy! Dai, su!” Ed ella disse: “Vuoi smetterla ed andare a dormire?”

71 Io dissi: “No, mamma! C’è un uomo in quell’albero, ed Egli mi ha detto di non bere e di non fumare”.

72 “Bere whisky ed altro”. In quel momento, io stavo immagazzinando dell’acqua per una distilleria clandestina. Ed Egli disse: “Non bere mai e non insozzare il tuo corpo in alcun modo”. Questo è immorale, sapete, e mio figlio giovane…la natura umana con le donne… E con vanto dico che, nemmeno una volta mi sono reso colpevole di ciò. Il Signore mi ha aiutato in queste cose, e mentre andrò avanti lo scoprirete da voi. Così dunque: “Non bere e non fumare e non contaminare il tuo corpo, perché quando sarai adulto vi sarà un’opera per te da fare”.

73 Bene, lo dissi alla mamma, e lei mi prese in giro. Io ero proprio isterico. Ella chiamò il dottore, ed il dottore disse: “Bene, egli è soltanto nervoso, tutto qui”. Così lei mi mise a letto. E da quel giorno sino a questo, io non sono mai più passato di nuovo accanto a quell’albero. Ero spaventato. Io andavo giù dall’altro lato del giardino, perché pensavo che su quell’albero ci fosse un uomo che mi parlava; una Voce grande e profonda che parlò.

74 Poi qualcosa come un mese dopo questo, stavo giocando a biglie con i miei fratellini, là fuori nel cortile di fronte. Tutto ad un tratto mi prese una strana sensazione. Mi fermai e mi sedetti accanto ad un’albero. Eravamo proprio sull’argine del Fiume Ohio. Ed io guardai giù verso Jeffersonville, e vidi un ponte che si ergeva attraverso il fiume, da una parte all’altra. Ed io vidi sedici uomini (li ho contati) che caddero dal quel ponte perdendo la loro vita. Corsi dentro veramente in fretta e lo dissi a mia madre, e lei pensò che io mi fossi addormentato. Loro però tennero questo in mente, e ventidue anni dopo, dal Ponte Municipale che ora (quello che molti di voi attraversate quando passate di là) attraversa il fiume nello stesso punto, sedici uomini persero la vita mentre costruivano quel ponte attraverso il fiume.

75 Essa (la visione) non è mai fallita dall’essere perfettamente vera. Come voi La vedete qui nell’uditorio, allo stesso modo Essa è stata in ogni tempo.

76 Ora, loro pensarono che io ero solo nervoso. Il che è vero, io sono una persona nervosa. E, se voi avete mai notato, le persone che sono—sono inclini ad essere spirituali sono nervose.

77 Guardate ai poeti ed ai profeti. E guardate a William Cowper che scrisse quel famoso cantico: “C’è una fonte ripiena di Sangue, che sgorga dalle vene dell’Emmanuele”. Avete mai…Voi conoscete il cantico. Non molto tempo fa io sono stato a vedere la sua tomba. Il fratello Julius, credo, non lo so, no…sì, proprio così, era con noi laggiù al suo sepolcro. E là, dopo che egli scrisse quel cantico, l’ispirazione lo lasciò, ed egli cercò di trovare il fiume per commettere suicidio. Vedete, lo Spirito lo aveva lasciato. E persone come i poeti ed autori e…anzi no, volevo dire profeti.

78 Guardate Elia, quando egli stette sul monte e chiamò fuoco fuori dal cielo, e chiamò pioggia fuori dal cielo. Poi quando lo Spirito lo lasciò, egli fuggì alla minaccia di una donna. E, quaranta giorni dopo, Dio lo trovò nascosto in una spelonca.

79 Guardate Giona, quando il Signore lo unse ebbe sufficiente ispirazione per predicare là, a Ninive, fin tanto che una città grande come Saint Louis si pentì con sacchi. Quando poi lo Spirito lo lasciò, cosa gli accadde? Dopo che lo Spirito lo lasciò, lo troviamo lassù sul monte che pregava Dio perché gli prendesse la vita. E,  vedete, questa era ispirazione. E quando queste cose avvengono, questo provoca qualcosa in voi.

80 Poi ricordo che intanto crescevo. Ero diventato un giovanotto. (Mi affretterò per finire presto.) Quando divenni un giovanotto le mie idee erano come quelle di tutti i giovanotti. Io…andando a scuola, incontravo quelle piccole ragazze. Voi sapete, io ero veramente timido, sapete. Ed io finalmente mi feci un’amichetta. Come credo tutti i ragazzini sulla quindicina. E così, oh, lei era così carina! Mamma! Lei aveva degli occhi come una colomba, aveva dei denti come perle, ed un collo come un cigno, ed ella era veramente carina.

81 Ed un altro piccolo ragazzo, egli…noi eravamo amici, così egli prese il vecchio modello Ford-T di suo padre, e demmo un appuntamento alle nostre ragazze. Noi stavamo andando per portarle fuori, a fare un giro. Avevamo abbastanza soldi da comprare due galloni [circa sette litri—n.d.t.] di benzina. Col cric noi alzavamo le ruote posteriori per poi farla avviare con la manovella. Io non so se voi ve lo ricordate o no, sapete, si metteva in moto con la manovella. Ma noi andammo avanti abbastanza bene.

82 E così io avevo alcuni nichelini nella mia tasca, e ci fermammo in un piccolo locale e prendemmo…con un nichelino voi potevate comperare un sandwich al prosciutto. E così, oh, io ero ricco, potevo comprarne quattro! Vedete? E dopo aver mangiato i sandwiches e bevuto la coca, io cominciai a riportare indietro le bottiglie. Quando venni fuori, con mia sorpresa (a quel tempo le donne avevano da poco iniziato a scadere dalla grazia o dalla femminilità), la mia piccola colomba stava fumando una sigaretta.

83 Bene, ho sempre avuto la mia opinione su di una donna che fuma una sigaretta, e da allora non l’ho cambiata neanche un pochino. Proprio così. È la cosa più bassa che ella possa fare. Questo è perfettamente giusto. Ed io pensai…Ora, la casa venditrice di sigarette mi potrebbe perseguire per questo, ma io sto dicendovi che quella è semplicemente una trovata del Diavolo. Essa è il più grande killer e distruttore che questa nazione abbia. Io preferisco che il mio ragazzo fosse un ubriacone piuttosto che un fumatore di sigaretta. Questa è la verità. Preferisco piuttosto vedere mia moglie distesa per terra, ubriaca, che vederla con una sigaretta. Ecco perché…

84 Ora, questo Spirito di Dio che è con me, se Questo è lo Spirito di Dio (nel caso voi obiettaste), voi che fumate sigarette avete una scarsa possibilità quando arrivate là, perché questo proprio…ogni volta. Voi notate questo sul pulpito, come Egli condanni questo. Essa è una cosa orribile. State lontani da essa! Signora, se tu ti sei resa colpevole di questo, ti prego, nel Nome di Cristo, allontanati da ciò! Essa ti farà a pezzi. Essa ti ucciderà. Essa ti…Essa è un cancro mascherato.

85 I dottori cercano di mettervi in guardia. Ed allora, come fanno a vendervi quella roba! Se voi andaste giù in drogheria e diceste: “Compro…Voglio comprare cinquanta centesimi di buon cancro”. Ebbene, essi verrebbero a rinchiudervi. Ma quando voi comprate cinquanta centesimi di sigarette, voi state comprando la stessa cosa. I dottori lo dicono. Oh, questa nazione pazza di denaro! Essa è molto nociva. È un killer. Questo è stato provato.

86 Bene, quando io vidi quella graziosa ragazza comportarsi così spavaldamente, con questa sigaretta in mano, questo sembrò quasi uccidermi, perché io pensavo d’amarla veramente. Ed io pensai: “Bene…”

87 Ora, mi chiamano un “odiatore di donna”, voi lo sapete, perché io sono un tipo sempre contro le donne, ma non contro di voi, sorelle. Io sono semplicemente contro al modo in cui agiscono queste donne moderne. Proprio così. Le brave donne dovrebbero essere considerate a parte.

88 Ma io ricordo bene quando lassù la distilleria di mio padre era in funzione, ed io dovevo stare là fuori con acqua ed altro, vedendo giovani donne non più che diciassettenni o diciottenni, che lassù si ubriacavano con uomini della mia attuale età. E per farle rialzare dalla sbornia, loro le davano del caffè nero, onde andassero a casa per cucinare la cena ai loro mariti. Qualcosa di simile, dicevo, oh: “Io…!” Questa era la mia osservazione di allora: “Esse non sono degne che di un buon proiettile con cui ucciderle!” Proprio così. Ed io odiavo le donne. È vero. Ed ora io devo proprio stare attento ad ogni azione, per evitare di pensare ancora la medesima cosa.

89 Ma così, ora, una buona donna è un gioiello nella corona di un uomo. Ella dovrebbe essere onorata. Ella…Mia madre è una donna, mia moglie pure, ed esse sono amabili. Ed io ho migliaia di sorelle cristiane di cui ho un altissimo rispetto. Ma se esse rispettassero ciò che Dio ha fatto di loro, cioè una madre ed una vera regina, questo va benissimo. Ella è una delle migliori cose che Dio abbia potuto dare ad un uomo, cioé, una moglie. A parte la salvezza, una moglie è la miglior cosa, se ella è una buona moglie. Se invece lei non lo è, Salomone disse: “Una buona donna è un gioiello nella corona di un uomo, ma un vanitosa o una non buona, è acqua nel suo sangue”. E questo è giusto, questa è la peggior cosa che possa capitare. Così una buona donna…Fratello, se tu hai trovato una buona moglie, tu dovresti onorarla col più alto rispetto. Proprio così, tu dovresti farlo. Una vera donna! E voi, figliuoli, se avete una madre che sta in casa e si dà da fare per prendersi cura di voi tenendo puliti i vostri indumenti, vi manda a scuola, v’insegna le cose di Gesù; voi dovreste onorare questa dolce e vecchia madre con tutto voi stessi. Voi dovreste rispettare quella donna, sissignore, perché ella è una vera madre.

90 Loro parlano intorno all’analfabetismo nelle montagne del Kentucky. In questo voi potete vedere qui la stoltezza. Alcune di quelle vecchie madri di lassù potrebbero venire qui a Hollywood ed insegnare a voi mamme moderne come allevare i vostri pargoli. Tu lasci che sua figlia ritorni a casa di notte con i capelli scarmigliati, e labbra…labbra, (come chiamate quella roba?) quel trucco cosmetico che si mettono sulla faccia, ed il suo vestito tutto stretto da una parte, ed è stata fuori tutta la notte, ubriaca; fratello, ella avrebbe bisogno una di quelle verghe prese dalla cima di quell’albero di noce e vedrai che lei non andrà mai più fuori! Vi sto dicendo, ella avrebbe…E se voi aveste un po’ più di questo, allora qui intorno avreste una Hollywood migliore, ed una nazione migliore. Proprio così. Questo è vero. “Cercare semplicemente di essere moderne”, quello è uno dei trucchi del Diavolo!

91 Ora, quando io osservai questa piccola ragazza, il mio cuore proprio sanguinò. Ed io pensai: “Povera piccola creatura!”

Ed ella disse: “Oh, vuoi una sigaretta Billy?”

Io dissi: “No, madam”. Dissi: “Io non fumo”.

92 Ella disse: “Ora, hai detto che non ballavi”. Loro volevano andare a ballare e questo io non l’avrei fatto. Infatti mi avevano detto che si teneva un ballo laggiù, in quello che loro chiamano il Sycamore Garden.

Ed io dissi: “No, io non ballo”.

93 Ella disse: “Ora, tu non balli, tu non fumi, tu non bevi. Come fai dunque a divertirti?”

94 Io dissi: “Bene, a me piace pescare e andare a caccia”. Questo a lei non interessava.

Così ella disse: “Prendi questa sigaretta!”

Ed io dissi: “No, grazie madam. Io non fumo”.

95 Io ero appoggiato al parafango. Le vecchie Ford avevano tutt’intorno un bordo, voi lo ricordate, ed io stavo su quel parafango, io e lei, seduti sul sedile posteriore. Ed ella disse: “Intendi dire che tu non vuoi fumare una sigaretta?” Disse: “Noi ragazze abbiamo più muscoli di quanti ne hai tu!”

Ed io dissi: “No, madam, io non credo di voler fare questo”.

96 Lei disse: “Diamine, tu sei un grande effeminato!” [Il termine inglese è: Sissy—n.d.t.] Oh, mamma! Io volevo essere il grande e rude Bill, così io certamente non desideravo niente di effeminato. Vedete, io volevo essere un pugile professionista, quella era la mia idea di vita. Così io dissi… “Effeminato! Effeminato!”

97 Io questo non riuscivo a sopportarlo, così le dissi: “Dammela!” Stesi la mano, e dissi: “Voglio mostrarle se sono effeminato o no”. Presi quella sigaretta e cominciai a sfregare il fiammifero. Ora, lo so che voi state…Ora, io non sono responsabile per quello che voi pensate, io sono solo responsabile di dire la verità. Quando io mi accinsi ad accendere quella sigaretta, deciso a fumarla come lo sono nel prendere questa Bibbia, vedete, io sentii qualcosa che faceva: “Uhuuuussssh!” Provai di nuovo, ma non riuscii a portarla alla mia bocca. Mi misi a piangere, e gettai via quella roba. Quelli si misero a deridermi. Me ne andai a casa, camminando per i campi e mi sedetti là fuori, piangendo. Era una situazione terribile.

98 Io ricordo che un giorno il babbo stava andando giù al fiume con i ragazzi. Mio fratello ed io, dovevamo prendere una barca ed andare su e giù per il fiume, a caccia di bottiglie in cui mettere il whisky. Per ogni dozzina che ne raccoglievo lungo il fiume, guadagnavamo un nichelino. Il babbo era con me, ed egli aveva una di quelle piccole e piatte…Io credo che erano bottiglie di circa un quarto di litro. E c’era un albero che era caduto, e il babbo…E quest’uomo, il sig. Dornbush, era con lui. Io avevo la sua…Egli aveva una bella barca, ed io cercavo di guadagnarmi il suo favore perché volevo provare quella barca. Essa aveva un bel timone mentre la mia non aveva affatto timone. Per remare noi avevamo semplicemente delle vecchie assi. E se egli mi avesse lasciato usare quella barca…Così, egli faceva il saldatore e fece le distillerie per il babbo. Così egli…Loro buttarono le loro gambe di traverso sopra a quell’albero, e il babbo infilò la sua mano nella sua tasca posteriore e tirò fuori una piccola bottiglia di whisky, la porse a quell’altro che ne prese un sorso, la ridette al babbo che ne dette un sorso, ed egli la mise in una piccola sporgenza sul fianco di quell’albero che era caduto. Il sig. Dornbush la prese su, e disse: “Ecco qui, Billy!”

Gli dissi: “Grazie, io non bevo”.

99 Egli disse: “Un Branham, e non bevi?” Quasi tutti sono morti con gli stivali. [Come dire: morti da eroi—n.d.t.] Ed egli disse: “Un Branham, e non bevi?”

Gli dissi: “No, signore”.

“No”, aggiunse il babbo: “Ho allevato un effeminato!”

100 Mio padre definirmi un effeminato! Gli dissi: “Passatemi quella bottiglia!” Ero determinato a bere, tolsi il tappo, e quando cominciai ad alzarla: “Uhuuuussssh!” Ridiedi indietro la bottiglia e, piangendo, corsi via per i campi il più veloce possibile. Qualcosa non mi aveva permesso di farlo. Vedete? Non posso dire che io ero buono (io ero determinato a farlo), ma fu Dio, la grazia, la stupenda grazia mi preservò dal fare quelle cose. Da parte mia, io volevo farlo, ma Egli proprio non me lo lasciò fare.

101 Più tardi, quando avevo circa ventidue anni d’età, trovai una ragazza, ella era un tesoro. Ella era una ragazza che andava in chiesa, quella Tedesca Luterana. Il suo cognome era Brumbach, B—r—u—m—b—a—c—h, che deriva dal cognome Brumbaugh. Ella era una graziosa ragazza. Lei non fumava né beveva, non ballava od altro, una brava ragazza. Io fui con lei per un po’ di tempo; allora io ne avevo circa ventidue. Avevo risparmiato abbastanza soldi fino a comprarmi una vecchia Ford, ed io…noi a volte uscivamo insieme. Così, a quel tempo, nelle vicinanze non c’era alcuna chiesa Luterana, e da Howard ParK loro si trasferirono lassù.

102 E così c’era un ministro, lo stesso che ordinò me nella chiesa Missionaria Battista, il Dottor Roy Davis. La Sorella Upshaw, fu colei che mandò da me il Fratello Upshaw, o meglio parlò di me a lui, al Dottor Roy Davis. Così egli predicava, ed aveva la Prima chiesa Battista, oppure la…non credo che fosse la Prima chiesa Battista, piuttosto, essa era la Missione…si chiamava la chiesa Missionaria Battista di Jeffersonville. In quel tempo egli era il predicatore di quel posto, e noi la sera andavamo in chiesa, così…e poi ritornavamo. Io non mi ero mai unito alla chiesa, ma mi piaceva solo andarci con lei. Perché il pensiero primario era di “andare con lei”, io proprio devo anche essere onesto.

103 Così dunque uscendo con lei, un giorno io…Ella veniva da un’ottima famiglia. Ed io cominciai a pensare: “Sai, sai, io non dovrei prendere il tempo a quella ragazza. Questo non è giusto, perché lei è una graziosa ragazza, ed io sono povero ed io…” Mio padre non godeva una buona salute, ed io…Per me non c’era possibilità di provvedere ad un’adeguato sostentamento per una ragazza come quella, la quale era stata abituata a vivere in una bella casa e con tappeti sul pavimento.

104 Mi ricordo del primo tappeto che io avessi mai visto, e non sapevo nemmeno che cosa fosse! Io gli passai accanto. Pensai che esso fosse la cosa più bella che io avessi mai visto nella mia vita. “Come fanno a mettere per terra una cosa come quella?” Quello era il primo tappeto che io avessi mai visto. Esso era uno di questi…credo che si chiamino “tappeti di stuoia”. [Il termine inglese è: “matting rugs”.—n.d.t.] Forse mi sbaglierò. Era qualcosa che assomiglia al “vimini” od a qualcosa che era intrecciato insieme, e veniva disteso sul pavimento. Era di un bel verde e rosso, e con al centro delle grandi strisce lavorate, sapete. Esso era qualcosa di bello.

105 E così ricordo che io avevo deciso o di chiederle di sposarmi, oppure di dovermi allontanare e lasciare che qualche brav’uomo la sposasse, qualcuno che fosse buono con lei, che potesse darle un buon tenore di vita e che fosse gentile con lei. Io potevo esserle gentile, ma io guadagnavo solo venti centesimi all’ora! Così io non avrei potuto darle un buon tenore di vita. Ed io…Con tutta la famiglia di cui dovevamo prenderci cura, il babbo con la salute a pezzi, ed io dovevo prendermi cura di tutti loro, così io stavo attraversando un periodo piuttosto difficile.

106 Così pensai: “Bene, la sola cosa da fare per me è dirle che io non sarei proprio ritornato, giacché pensai che per lei fosse troppo rovinarle la vita permettendo che venisse disprezzata, stando con me”. Ed allora io pensai: “Se solo qualcuno l’attirasse a sé e la sposasse, creando un focolare felice! E quant’anche io non l’avessi avuta, io potevo sapere che lei era felice”.

107 E così io pensai: “Ma io proprio non riesco a lasciarla!” Ed io ero in una tragica condizione. E giorno dopo giorno io pensavo riguardo a questo. Così io decisi timidamente di chiederle di sposarmi. Ogni notte preparavo la mia mente: “Io andrò a chiederglielo!” E quando io, uh! Che cos’è quella farfalla, o qualcosa che vi prende nel vostro…? Tutti voi fratelli avete probabilmente avuto la stessa esperienza a riguardo. Era una sensazione veramente strana, la mia faccia diventava calda. Io non sapevo. Io non riuscivo a chiederglielo.

108 Così suppongo che voi vi meravigliate come io abbia mai fatto a sposarmi. Sapete cosa? Io le scrissi una lettera e glielo chiesi. E così ella…Ora, non scrissi: “Cara Signorina”, ma qualcosa di più (voi sapete) affettuoso che questo. Essa non era proprio una dichiarazione, essa era…Io la scrissi il meglio che potei.

109 Ed io avevo un po’ paura di sua madre. Sua madre era…ella era piuttosto severa. E, suo padre però era un vecchio gentiluomo tedesco, proprio un vecchio perbene. Egli era un organizzatore della compagnia istruttori sulle ferrovie, ed in quei tempi guadagnava circa cinquecento dollari al mese. Ed io che guadagnavo venti centesimi all’ora, sposare sua figlia? Uh! Lo sapevo che ciò non avrebbe mai funzionato. E sua madre era veramente…Ora, ella era una brava signora. Ed ella era un tipo di quelle dell’alta società, sapete, sofisticate, e così ella non aveva comunque molti riguardi per me. Io ero semplicemente un `vecchio sassofrasso’ ragazzo di campagna, e lei pensava che Hope avrebbe dovuto andare con un ragazzo di ceto un po’ migliore, ed io credo che lei avesse ragione. E così…Ma allora io questo non lo pensavo.

110 Così io pensai: “Bene, ora, io non so come. Io non posso chiederlo a suo padre, ed io di certo non andrò a chiederlo a sua madre! E così decisi di chiederlo per primo a lei”. Così io scrissi una lettera. E quella mattina sulla strada per andare a lavoro, la infilai nella cassetta postale. La posta…Il mercoledì sera noi andavamo in chiesa, e questo avvenne il lunedì mattina. Per tutta la giornata di domenica io avevo cercato di dirle che volevo sposarla, e non ero proprio riuscito ad avere abbastanza coraggio.

111 Così allora io la imbucai nella cassetta postale. E quel giorno al lavoro mi capitò di pensare: “E se sua madre prendesse quella lettera?” Oh, mamma! Allora io mi resi conto che ero rovinato se mai ella avesse presa quella lettera, giacché lei non aveva molti riguardi per me. Bene, io stavo proprio sudando freddo.

112 E quel mercoledì sera quando io venni; oh, mamma! pensai: “Come farò io ad andare lassù? E se sua madre avesse preso quella lettera ella mi sbatterebbe veramente fuori, così io speravo che l’avesse presa lei”. Io l’avevo indirizzata ad “Hope”. Hope, quello era il suo nome. E così io dissi: “La scriverò indirizzandola semplicemente ad Hope”. E così…Ed io pensavo che forse lei non l’avrebbe—non l’avrebbe presa.

113 Così io non seppi fare di meglio che fermarmi all’esterno e suonarle il clacson perché lei venisse fuori. Oh, mamma! Ed ogni ragazzo che non abbia sufficiente coraggio per salire in casa e bussare alla porta per chiedere della ragazza, allora non merita in nessun caso d’uscire con lei. Questo è perfettamente giusto. A dir poco, questa è proprio stupidità.

114 E così io fermai la mia vecchia Ford, che avevo lucidata tutta per bene, sapete. E così andai su e bussai alla porta. Misericordia, sua madre venne alla porta! Con fatica io riuscii a trattenere il fiato, e  dissi: “Come—come—come va, signora Brumbach?” Sì.

Ella disse: “Come stai, William”.

Io pensai: “Uh-oh, `William’!”

E lei disse: “Vuoi entrare?”

115 Io risposi: “Grazie”. E varcai l’uscio. Io dissi: “È per caso pronta Hope?”

116 E proprio allora, ecco qui venire Hope saltellando attraverso la casa, proprio come una ragazza di circa sedici anni. Ed ella disse: “Ciao, Billy!”

117 Ed io dissi: “Ciao, Hope!” E dissi: “Sei pronta per la chiesa?” Lei disse: “Solo un momento!”

118 Io pensai: “Oh, mamma! Lei non l’ha presa. Lei non l’ha presa. Bene, bene, bene! Anche Hope non l’ha presa, altrimenti me l’avrebbe menzionato; meglio così”. Così mi sentii piuttosto meglio.

119 Ed allora quando io venni fuori dalla chiesa, mi capitò di pensare: “E se ella l’avesse presa?” Vedete? Ed io non potei sentire ciò che il Dottore Davis stava dicendo. Io la guardai, e pensai: “Se lei sta semplicemente fingendo, sicuramente quando sarò uscito di qui mi dirà perché le ho chiesto ciò”. Ed io non riuscii a sentire quello che il fratello Davis stava dicendo. Ed io la guardavo, e pensavo, “Mamma! Mi dispiace lasciarla, ma…Ed io…di certo verrà il momento della verità”.

120 Così, usciti dalla chiesa, noi cominciammo a camminare insieme giù lungo la strada, verso casa, e così noi ci dirigemmo verso la vecchia Ford. E così cammin facendo, la luna splendeva chiaramente,  sapete, ed io mi voltai a guardarla ed ella era veramente carina. Ragazzi, io la guardavo, e pensavo: “Oh, come mi piacerebbe averla! Ma temo che non potrò”.

121 E così io andai un po’ oltre, sapete, dandole ancora uno sguardo. Io dissi: “Come—come ti senti stasera?”

Lei disse: “Oh, io sto benissimo!”

122 E noi fermammo giù la vecchia Ford e cominciammo a scendere dal fianco, sapete, camminammo lungo l’angolo ed andammo su in casa sua. Ed io stavo salendo insieme a lei verso la porta. Pensai: “Sai, lei probabilmente non ha ancora preso la lettera, così è meglio che io me ne dimentichi. In ogni caso, avrò un’altra settimana di grazia”. Così io cominciai a sentirmi molto meglio.

Lei disse: “Billy?”

Io risposi: “Sì!”

Lei disse: “Ho preso la tua lettera”. Oh, mamma!

Io dissi: “L’hai presa?”

123 Lei disse: “Uh-huh”. Bene, lei semplicemente continuò a camminare, senza dire un’altra parola.

124 Pensai: “Donna, dimmi qualcosa! Mandami via oppure dimmi cosa ne pensi a riguardo”. Ed io dissi: “L’hai—l’hai letta?”

Lei disse: “Uh-huh”.

125 Oh! Voi sapete come una donna può tenervi in ansia. Oh! Io non intendevo esprimermi in questo modo, vedete. Vedete? Ma, ad ogni modo, sapete, io pensai: “Perché non dici qualcosa?” Vedete, ed io continuai ad andare avanti. Io dissi: “L’hai letta tutta?”

E lei…[Tratto di nastro vuoto—n.d.t.] “Uh-huh”.

126 Così noi eravamo quasi davanti la porta, ed io pensavo: “Su, dai! Non farmi arrivare sul portico, perché potrei non essere capace di fuggirmene da loro; così, dimmelo adesso!” E così io continuai ad aspettare.

127 Ed ella disse: “Billy, io amerei farlo”. Lei disse: “Io ti amo”. Dio benedica la sua anima! Ora ella è in gloria. Lei disse: “Io ti amo”. Disse: “Io penso che dovremmo informare i nostri familiari, i nostri familiari riguardo a questo. Non pensi che sia così?”

128 Ed io dissi: “Ascolta, tesoro, per iniziare propongo di fare a metà”. Dissi: “Io lo dirò al tuo babbo se tu lo dici a tua madre”. Così, tanto per cominciare, feci cadere la parte peggiore su di lei.

Lei disse: “Benissimo, se tu lo dirai per primo al babbo”.

Io risposi: “Benissimo, glielo dirò domenica sera”.

129 E così venne la domenica sera, io la condussi a casa dalla chiesa ed io…Lei continuava a guardarmi. Io guardai, erano le ore ventuno e trenta, ed era tempo che io me ne andassi. Così Charlie era seduto alla sua scrivania, scrivendo. E la signora Brumbach seduta nell’angolo, faceva una specie di lavoro all’uncinetto, sapete, o quei piccoli telai ove mettete sopra delle cose, sapete. Io non so come lo chiamate. E così ella stava facendo qualcosa del genere. Hope continuava a guardarmi, facendomi cenno con gli occhi, sapete, indicandomi il suo babbo. Ed io…Oh, mamma! Io pensai: “Cosa, se lui dicesse, `No’?” Così mi avviai verso la porta, e dissi: “Bene, è meglio che me ne vada”.

130 Ed io m’incamminai verso la porta, e lei venne verso la porta con me. Lei veniva sempre verso la porta per dirmi “buona notte”. Così io mi avviai verso la porta, ed ella disse: “Non vai a dirglielo?”

131 Ed io dissi: “Uh!” Io dissi: “Certamente che sto provando, ma io—io—io non so come devo farlo”.

132 Ed ella disse: “Io semplicemente tornerò indietro e così tu lo chiamerai fuori”. Così ella rientrò lasciandomi lì.

Io dissi: “Charlie”.

Egli si voltò dicendo: “Sì, Billy?”

Io dissi: “Posso parlarti un momento?”

133 Egli disse: “Certamente”. Egli fece il giro della sua scrivania. La signora Brumbach lo guardò, guardò verso Hope, e guardò a me.

Ed io dissi: “Vorresti venire fuori sul portico?”

134 Ed egli disse: “Sì, verrò fuori”. Così egli venne fuori sul portico. Io dissi: “È veramente una bella serata, non è vero?”

Egli rispose: “Sì, lo è”.

Io dissi: “Ha fatto certamente caldo”.

“Certamente”, e mi guardava.

135 Io dissi: “Ho lavorato così duro!” Dissi: “Sai, anche le mie mani stanno diventando callose”.

Egli disse: “Bill, puoi averla”. Oh, mamma! “Puoi averla!”

136 Pensai: “Oh! così va meglio”. Io dissi: “Lo dici sul serio, Charlie?” Egli disse…io dissi: “Charlie, guarda, lo so che ella è tua figlia, e tu hai soldi”.

137 Ed egli s’avvicinò e mi prese per la mano. Egli disse: “Bill, ascolta, il denaro non è tutto ciò che conta nella vita umana”. Egli disse…

138 Io dissi: “Charlie, io guadagno solo venti centesimi l’ora, ma io l’amo e lei mi ama. Ed io ti prometto, Charlie, che lavorerò fino a che questi…i calli delle mie mani si consumeranno per mantenerla. Io le sarò fedele proprio come meglio potrò esserlo”.

139 Lui disse: “Questo lo credo, Bill”. Egli disse: “Ascolta, Bill, te lo voglio dire”. Disse: “Sai, la felicità; per essere felici non occorre denaro”. Disse: “Solo, sii buono con lei. Ed io so che tu lo sarai”.

Gli dissi: “Grazie Charlie. Questo lo farò di certo”.

140 Poi fu la sua volta di dirlo alla mamma. Io non so come se la cavò, ma comunque, ci sposammo.

141 Così, quando ci sposammo, non avevamo niente, niente per metter su casa. Io penso che avevamo due o tre dollari. Così noi affittammo una casa, ed essa ci costava quattro dollari al mese. Essa era un piccolo locale di due vecchie camere. Qualcuno ci dette un vecchio letto pieghevole. Mi chiedo se qualcuno ha mai visto un vecchio letto pieghevole? E loro ci dettero quello. Ed io andai giù da Sears e Roebucks [Negozio di mobili usati—n.d.t.] e presi un piccolo tavolo con quattro sedie, ed esse non erano verniciate, sapete, questo è ciò che prendemmo quella volta. E così io allora andai su dal sig. Weber, un rigattiere, e comprai una cucina a forno. Per essa pagai settantacinque centesimi, ed un dollaro e qualcosa per le griglie che andavano dentro. Noi mettemmo su casa. Io ricordo che quando verniciai le sedie, su esse disegnai un trifoglio [Stemma irlandese—n.d.t.]. E, oh! Noi comunque eravamo felici. Noi eravamo l’uno per l’altra, e così quello era tutto il necessario. E, per la grazia e la misericordia di Dio, noi eravamo la più felice piccola coppia che vi fosse sulla terra.

142 Io ho scoperto questo, che la felicità non consiste nella quantità dei beni del mondo che voi possedete, bensì di come siete contenti con la porzione che vi è stata assegnata.

143 E, dopo un po’, Dio venne giù e benedì il nostro piccolo focolare ed avemmo un piccolo bambino. Il suo nome fu, Billy Paul; egli è qui presente in questo servizio. Ed un po’ più tardi, circa undici mesi dopo, Egli ci benedì ancora con una piccola bambina chiamata Sharon Rose, tratto dalla parola: “Rosa di Saron”.

144 Ed io ricordo che un giorno avevo risparmiato dei soldi e stavo per prendermi una piccola vacanza, e andare su in un posto, il lago Paw Paw, a pescare. E sulla via del ritorno…

145 E durante questo tempo…Sto tralasciando la mia conversione. Io ero convertito. Fui ordinato dal Dottor Roy Davis, nella chiesa Missionaria Battista, divenni un ministro, ed ebbi il Tabernacolo nel quale io ora predico in Jeffersonville. Io ora conducevo la piccola chiesa. Ed io…

146 Senza denaro, io curai la chiesa per diciassette anni e mai ebbi un soldo. Io non credevo in prendere… In essa non c’era nemmeno il cesto per l’offerta. E le decime che avevo dal lavoro, e così via; in fondo all’edificio, avevamo una piccola cassetta, su cui era scritto: “Tutto ciò che avete fatto al minimo di questi Miei piccoli, voi l’avete fatto a Me”. Ed allora fu in questo modo che la chiesa venne pagata. Avevamo un prestito da pagare in dieci anni, ma fu estinto in meno di due anni. Ed io non presi mai un’offerta di nessun genere.

147 Ed allora io avevo, oh! un po’ di dollari che avevo risparmiato per le mie vacanze. Anche lei lavorava, alla fabbrica di Camicie Fine’s. Una bella e cara ragazza. Probabilmente la sua tomba oggi è innevata, ma lei è tutt’ora nel mio cuore. Ed io ricordo quando lei aveva così duramente lavorato per aiutarmi a risparmiare i soldi sufficienti per andare lassù in questo lago a pescare.

148 E quando io stavo rientrando dal lago, cominciai a vedere, venendo nel Mishawaka e nel South Bend, nell’Indiana, io cominciai a notare delle macchine con dei segni sulla parte posteriore che dicevano: “Gesù Solo”. Ed io pensai: “Quello suona strano”, `Gesù Solo’!” Ed io cominciai a notare quei segni. Essi erano su dappertutto, dalle biciclette alle Ford, Cadillac, ed altro ancora: “Gesù Solo!” Io ne seguii giù alcuni, ed essi vennero in una grande chiesa. Così scoprii che erano Pentecostali.

149 Io avevo sentito dei Pentecostali, ma loro erano un pugno di “santi rotolanti che cadevano a terra schiumando dalla loro bocca”, ed altre cose che mi avevano detto a riguardo. Perciò io non volevo avere niente a che fare con questo.

150 Così io seppi che tutti erano diretti là, e pensai: “Credo proprio che vi entrerò”. Così fermai la mia vecchia Ford ed entrai, e tutto quel cantare che mai avrete sentito in vita! Ed io venni a scoprire che vi erano due grandi chiese, una di esse si chiamava P.A. di J.C. e l’altra P.A. di W., molti di voi gente forse vi ricorderete di quelle vecchie organizzazioni…Io credo che si siano uniti, chiamandosi ora, la chiamano la chiesa Pentecostale Unita. Ebbene, ascoltai alcuni dei loro insegnanti. Ed essi stavano là, oh! Loro insegnavano riguardo a Gesù e come grande Egli fosse, come ogni cosa era grande e riguardo ad un “battesimo dello Spirito Santo”. Io pensavo: “Di che cosa stanno parlando?”

151 E, dopo un po’, qualcuno saltò su e cominciò a parlare in lingue. Ebbene, io non avevo mai sentito in vita mia qualcosa di simile. Ed ecco lì venire su una donna di corsa, correndo il più forte che poteva. Ed allora tutti loro si alzarono e cominciarono a correre. Ed io pensavo: “Beh, fratello, senza dubbio loro non hanno maniere di chiesa!” Strillavano, gridavano e continuavano così; io pensai: “Che gruppo è mai questo!” Ma, sapete una cosa a riguardo, più io stavo lì seduto, e più questo mi piaceva. C’era qualcosa che sembrava realmente buono. Ed io iniziai ad osservarli. E questo continuò. Io pensai: “Starò con loro ancora un po’, perché vorrei…io sono vicino alla porta. Se qualcosa dovesse proprio cominciare a degenerare, scapperò fuori dalla porta. Io so dov’è parcheggiata la mia macchina, proprio di là dell’angolo”.

152 Ed io cominciai ad ascoltare alcuni di quei predicatori, erano studiosi e studenti. Beh, pensai io: “Quello va bene”.

153 Così venne l’ora di cena, e dissero: “Venite tutti a cenare”.

154 Ma io pensai: “Aspetta un momento. Io ho un dollaro e settantacinque centesimi per andare a casa, ed io…” Quello era tutto il denaro che avevo per la benzina. Proprio quello che occorreva per portarmi a casa. Ed io avevo la mia vecchia Ford, essa era una discreta vecchia Ford. Essa non era proprio malconcia, era proprio come quella che c’è là fuori, soltanto un po’ vecchia. Ed essa…Io veramente credevo che la Ford andasse a trenta miglia l’ora, ma naturalmente erano quindici in questo senso e quindici in quest’altro senso. Vedete, messi insieme, ne avete trenta. E così essa…io pensai: “Bene, questa sera io penso di andare fuori e dopo il…” Io rimasi per il servizio della sera.

155 E, oh! Egli disse: “Tutti i predicatori, senza riguardo alla denominazione, venite sul palco”. Ebbene, ve ne salirono circa duecento di noi, ed io andai su. E così egli disse: “Ora, noi non abbiamo abbastanza tempo per farvi predicare tutti”. Egli disse: “Venite avanti e dite semplicemente chi siete e da dove venite”.

156 Bene, venne il mio turno ed io dissi: “William Branham, Battista, Jeffersonville, Indiana”. E passai oltre.

157 Io sentii che tutto il resto di loro si definivano: “Pentecostali, Pentecostali, Pentecostali, P.A. di W., P.A.J.C., P.A.W., P…”

158 Io passai oltre. Pensai: “Bene, mi pare di essere il brutto anatroccolo”. Così mi sedetti ed aspettai.

159 E, quel giorno, loro là avevano degli ottimi, giovani predicatori, e loro avevano predicato potentemente. Poi essi dissero: “Colui che stasera porterà il messaggio è…” Io credo che l’abbiano chiamato “Anziano”. I loro ministri, anziché “Reverendo”, erano “Anziani”. Ed allora condussero là un vecchio uomo di colore, che aveva una di queste giacche vecchio stile, da predicatore. Io suppongo che voi non ne abbiate mai vista una. Sapete, una lunga coda di piccione per di dietro, con un collare di velluto, ed egli aveva soltanto pochi capelli bianchi sulle tempie intorno al capo. Povero vecchio uomo, egli venne fuori in questo modo, sapete! Ed egli stava là girandosi intorno. E dove tutti quei predicatori avevano predicato intorno a Gesù ed il grande…come grande Egli fosse, e così via, quel vecchio uomo prese il suo testo da Giobbe. “Dov’eri tu quando Io ponevo le fondamenta del mondo, o quando le stelle mattutine cantavano insieme ed i Figli di Dio mandavano gridi di gioia?”

160 Povero vecchio uomo, pensai: “Perché essi non mettono lassù a predicare qualcuno di quei giovani?” Grande…Il locale era pieno zeppo. Ed io pensai: “Perché essi non lo fanno?”

161 Così allora questo vecchio uomo, anziché predicare quello che avveniva quaggiù in terra, egli cominciò a predicare di quello che in Cielo avveniva in ogni tempo. Ebbene, egli prese Lui fin dal principio, all’inizio del tempo, e Lo portò fino alla Seconda Venuta, giù come un’arcobaleno nell’orizzonte. Bene, in vita mia non avevo mai sentito una simile predicazione! In quel momento lo Spirito lo investì, ed egli saltò alto così sbattendo insieme i suoi tacchi, gettò indietro le spalle e andò a finire sul bordo del palco, dicendo: “Voi quassù non avete abbastanza spazio perché io vi predichi!” Ed egli aveva più spazio di quanto io ne abbia qui.

162 Io pensai: “Se Ciò fa agire in quel modo un vecchio uomo, cosa farebbe Esso se venisse su di me?” Io pensai: “Forse io ho bisogno un po’ di Quello”. Bene, egli venne fuori ed io mi sentii in pena per quel vecchio individuo. Ma, quando egli se ne andò, io mi sentivo in pena per me stesso. Ed io lo guardai mentre egli si allontanava da lì.

163 Quella sera andai fuori, e pensai: “Ora, domattina io non farò sapere a nessuno dove…chi sono io”. Così me ne andai, e quella notte misi a stirare i miei pantaloni. Io presi i…andai fuori nel campo di grano per dormire, ed andai giù per comprarmi alcuni panini. Voi…ne comprai un’intero mucchio per un nichel. C’era un’idrante da quelle parti e mi procurai dell’acqua. Sapevo che così mi sarebbe finita in breve, ed allora ne presi un po’ e la bevvi, ed andai a mangiare i miei panini. Poi ritornai e bevvi un altro sorso d’acqua. Andai fuori nel campo di grano, presi i due sedili ed in mezzo vi distesi i miei pantaloni di lino, pressandoli sul sedile.

164 E, quella notte, io pregai per quasi tutta la notte. Io dissi: “Signore, che cos’è questo in cui sono finito? In vita mia non ho mai visto simile gente religiosa!” Ed io dissi: “Aiutami a sapere di che cosa si tratta”.

165 E la mattina seguente mi recai laggiù. Ci avevano invitati per la colazione. Certo, io non sarei venuto a mangiare con loro, perché io non avevo nulla da mettere nell’offerta. Semplicemente vi ritornai. E la mattina seguente quando io entrai, bene (avevo mangiato alcuni dei miei panini), andai a sedermi. Lassù loro avevano un microfono. Io non avevo mai visto un microfono prima, ed avevo paura di quella cosa. Così loro…Ed esso aveva un piccolo filo appeso qui, che penzolava giù. Uno di loro prese il microfono. Ed egli disse: “L’altra sera, qui sul palco, c’era un giovane predicatore, un Battista”.

Io pensai: “Uh—oh, ora io devo svignarmela!”.

166 Ed egli disse: “Egli era il predicatore più giovane che c’era sul palco. Il suo nome era Branham. C’è qualcuno che sa dove si trova? Ditegli di venire su, noi vogliamo che lui ci porti il messaggio del mattino”.

167 Oh, mamma! Io avevo su una piccola camicetta, e pantaloni di lino, sapete. Noi Battisti credevamo che per andare sul pulpito, dovevate indossare un vestito, sapete. Così io stavo seduto proprio immobile. E durante il tempo…Essi tenevano questo (il loro convegno internazionale) nel Nord perché a quel tempo la gente di colore non sarebbe potuta venire se l’avessero tenuto nel Sud. Loro là avevano quelli di colore, ed io ero un Sudista, ed avevo ancora dei pregiudizi, vedete, pensavo di essere un po’ migliore di qualcun altro. E quel mattino capitò che, seduto alla mia destra, c’era un uomo di colore. Così io mi sedetti dandogli un’occhiata. Pensai: “Beh, egli è un fratello”.

168 Ed egli disse: “Qualcuno sa dove si trova William Branham?” Io mi abbassai giù sulla sedia in questo modo. Così egli disse, annunciandolo per la seconda volta, disse: “Qualcuno là fuori” (egli tirò su quel piccolo microfono) “sa qualcosa di William Branham? Ditegli che lo vogliamo sul palco per il messaggio del mattino. Egli è un predicatore Battista dell’Indiana del sud”.

169 Io stavo semplicemente seduto quieto e piegato in giù, sapete. Comunque, nessuno mi conosceva. Quel giovane di colore mi guardò e disse: “Lo sai tu dov’è?”

170 Io pensai. Io, o devo dire una bugia oppure fare qualcosa. Così dissi: “Abbassati qui”.

Egli disse: “Sì, signore?”

Io dissi: “Voglio dirti qualcosa”. Dissi: “Sono io”.

Egli disse: “Bene, vai lassù allora!”

171 Ed io dissi: “No, non posso. Vedi”, dissi io: “Io ho su questi piccoli e vecchi pantaloni di lino e questa piccola camicetta”. Dissi: “Io non posso andare là sopra”.

172 Egli disse: “Quelle persone non si curano di come sei vestito. Vai lassù!”

Io dissi: “No, no”. Gli dissi: “Stai zitto, non dire niente per il momento”.

173 Ed un minuto dopo essi ritornarono al microfono, dicendo: “Qualcuno sa dove si trova William Branham?”

174 Egli disse: “È qui! È qui! È qui!” Oh, mamma! A quel punto io mi alzai con addosso quella piccola camicetta, sapete. E qui io…

175 Egli disse: “Venite su, sig. Branham, noi vogliamo che ci portiate il messaggio”. Oh, mamma! Davanti a tutti quei predicatori, uhm, a tutta quella gente! Ed io andai su imbarazzato, sapete. La mia faccia era rossa, e le mie orecchie bruciavano. Ed imbarazzato andai su, pantaloni di lino e camicetta, predicatore, predicatore Battista che va su al microfono, e non ne avevo mai visto uno prima, vedete.

176 Ed io stavo lassù, e dissi: “Bene, io non so riguardo a questo”. Io ero impacciato, veramente nervoso, sapete. E qui io a caso presi Luca 16, e pensai: “Bene, ora…” Ed io trattai sul soggetto: “Ed egli alzò gli occhi dall’Ades, e gridò”. Ed io presi…Così io iniziai a predicare, sapete, ed io cominciando a predicare mi sentii un po’ meglio. Ed io dissi: “L’uomo ricco era nell’inferno, ed egli gridò”. Queste tre piccole parole, come io ne ho molti di sermoni simili: “Credi Tu Questo”, e: “Parla Alla Roccia”, voi mi avete sentito predicare ciò. Così ebbi: “Ed allora egli gridò”. Io dissi: “Senza dubbio, là nell’inferno non ci sono bambini. Allora egli gridò”. Io dissi: “Là non ci sono fiori. Allora egli gridò. Là non c’è Dio. Allora egli gridò. Là non c’è Cristo. Allora egli gridò”. Allora io gridai. Qualcosa s’era impossessato di me. Mamma! Oh, mamma! Dopo, non so quello che successe. Quando ritornai in me stesso, io mi trovai fuori. Quella gente cominciò a strillare, a gridare ed a piangere, e noi avemmo un tempo grandioso.

177 Quando io venni là fuori, mi venne incontro un tizio con su un grande cappello texano, grandi stivali, venne su e disse: “Io sono l’Anziano tal de’ tali”. Predicatore, stivali da cow-boy, con su vestiti da cow-boy!

Io pensai: “Beh, allora i miei pantaloni di lino non sono poi tanto male”.

178 Disse: “Io voglio che tu venga giù nel Texas e tenere un risveglio per me!”

179 “Uh-huh, lasciate che ne prenda nota, signore”. Ed io lo annotai giù in questo modo.

180 Ecco venire un altro tizio con uno di questi, una specie di piccoli pantaloni da golf, col quale essi sono soliti giocare a golf, sapete, aveva quei piccoli pantaloncini a camiciotto. Egli disse: “Io sono l’Anziano tal de’ tali da Miami. Tu mi piaci!”

181 Io pensai: “Oh! Forse per loro il vestire non conta così tanto”. Gli detti uno sguardo, e pensai: “Va bene!”

182 Così io raccolsi queste cose, ed andai a casa. Mia moglie mi venne incontro, e disse: “Billy, cos’è che ti rende così felice?”

183 Le dissi: “Oh! Ho incontrato il fior fiore della gente. Mamma! È il meglio che tu abbia mai visto. Quella gente non si vergogna della loro religione”. Ed, oh! Le raccontai tutto a riguardo. Ed io le dissi: “E guarda qua, cara, un’intera sfilza d’inviti. Che gente!”

Ella disse: “Non sono mica quei santi rotolanti, sono loro?”

184 Io dissi: “Non so che genere di rotolanti essi siano, ma essi hanno qualcosa di cui io ho bisogno”. Vedete? Io dissi: “Quella è una cosa di cui sono certo”. Dissi: “Ho visto un vecchio uomo, novantenne, ritornare di nuovo giovane!” Le dissi: “In vita mia non ho mai sentito simile predica! Beh, io non ho mai visto un Battista predicare in quel modo”. Io dissi: “Loro predicano fino a che rimangono senza respiro, piegano le loro ginocchia cadendo sul pavimento, si rialzano e riprendono fiato. Tu puoi sentirli a due isolati di distanza, e continuano a predicare”. Io le dissi: “Io non ho mai sentito simile cosa in vita mia!” Dissi: “Loro parlano in una lingua sconosciuta, ed un altro spiega ciò di cui essi stanno parlando. Mai in vita mia ho sentito cosa simile!” Io le dissi: “Tu ci verresti insieme a me?”

185 Ella disse: “Tesoro, da quando ti sposai, io sto’ attaccata a te fino a che la morte non ci separi”. Lei disse: “Io verrò”. Disse: “Noi ora dobbiamo dirlo alla (nostra) gente”.

186 Ed io le dissi: “Bene, tu dillo a tua mamma ed io lo dico a mia mamma”.

Così noi…Io andai a dirlo a mamma.

187 Mamma disse: “Bene, certo Billy. Qualunque cosa il Signore ti chiama a fare, vai e falla”.

188 E così la signora Brumbach mi chiese di andare su. Andai su. Ella disse: “Che cos’è ciò di cui state parlando?”

189 Ed io le dissi: “Oh, signora Brumbach!” Dissi io: “Nessuno di voi ha mai visto gente simile!”

Lei disse: “Calmati! Calmati!”

Io le dissi: “Sì, signora”. Dissi: “Mi dispiace!”

E lei disse: “Non sai tu che quelli sono un mucchio di santi rotolanti?”

190 Io dissi: “No, signora, io questo non lo sapevo”. Dissi: “Essi sono sicuramente ottima gente!”

191 Ella disse: “Che idea! Pensi di trascinare mia figlia in mezzo ad una roba simile!” Disse: “Ridicolo! Quella non è altro che gentaglia che le altre chiese hanno buttato fuori!” Lei disse: “No, davvero! Tu non porterai fuori mia figlia in quel modo”.

192 Ed io dissi: “Ma, sa, signora Brumbach, in fondo al mio cuore sento che il Signore vuole che io vada con quella gente!”

193 Ella disse: “Ritornatene alla tua chiesa fino a quando essi possano offrirti una parrocchia, e comportati come un uomo che abbia un po’ di senno!” Disse: “Tu non porterai mia figlia là in mezzo”.

Io dissi: “Sì, madam”. Mi voltai ed andai fuori.

194 Ed Hope scoppiò a piangere. Ella venne fuori e disse: “Billy, malgrado ciò che la mamma dice, io voglio restare con te”. Sia benedetto il suo cuore!

Ed io dissi: “Oh! Tesoro, va bene così”.

195 Ed io semplicemente lasciai perdere. Lei non voleva che sua figlia andasse con persone come quelle perché “essi erano nient’altro che gentaglia”. E così io semplicemente lasciai passare. Esso fu il peggiore errore che io abbia mai fatto nella mia vita, uno dei peggiori.

196 Poco dopo, alcuni anni dopo, arrivarono i figli. Ed un giorno noi eravamo…Nel 1937, venne su un’alluvione. Vi fu un’alluvione. E la nostra…In quel tempo io ero di guardia e stavo facendo del mio meglio per portare la gente fuori dall’inondazione; le case cadevano giù. La mia stessa moglie si ammalò, ed ella era veramente, veramente ammalata di polmonite. Ed essi la portarono fuori…L’ospedale locale era così pieno che là non potemmo ricoverarla, così la portammo fuori nel municipio dove là loro avevano una stanza. E così allora essi mi richiamarono là fuori. Io ero sempre vissuto sul fiume, proprio un barcaiolo, così io cercavo di prendere la gente, salvandoli dall’inondazione. Ed allora io avevo…una…

197 Essi mi chiamarono, dicendo: “C’è una casa sulla Chestnut Street, essa sta quasi per sprofondare. Là dentro c’è una mamma con un gruppo di figliuoli”, dissero: “Se pensi che la tua barca, il tuo motore ce la faccia ad arrivare da loro!” Io dissi: “Beh, farò tutto il mio possibile”.

198 Ed io, affrontavo quei flutti. Lassù l’argine si era rotto, e, oh, mamma, la…proprio spazzava via la città! Ed io la accelerai il più possibile e incrociando vicoli e giù attraverso quei posti, finalmente arrivai vicino a dove era il vecchio argine, attraverso il quale l’acqua si riversava. Ed io sentii qualcuno che gridava, e vidi una madre che stava fuori sul portico. E c’erano questi grandi flutti che scorrevano in quel modo. Bene, io andai su in questo modo il più veloce che potei, tagliando il flutto e venendo indietro raggiunsi quel lato. Fermai la mia barca giusto in tempo per legarla intorno alla colonna, il montante della porta, o il pilastro del portico. Ed io corsi dentro afferrai la madre e la portai là dentro, con due o tre bambini. Io slegai la mia barca e portai lei a…indietro. Venni fuori giù per la via, e la portai su nella riva, per circa un miglio e mezzo attraverso la città, finché la portai sulla riva. Ed allora quando io arrivai lassù, ella si sentì male. Ed ella cominciò a…lei gridava: “Il mio bambino! Il mio bambino!”

199 Bene, io pensai che ella intendesse dire d’aver lasciato il bambino nella casa. Oh, mamma! Io ritornai indietro mentre loro cercavano di prendersi cura di lei. E, venni a scoprire che, esso era…anzi che lei voleva sapere se il bambino fosse lì. Lì c’era un piccolino di circa tre anni d’età, ed io pensavo che lei intendesse dire di un bambino lattante o qualcosa simile.

200 E così io ritornai ed arrivai su di là. E quando io presi quella barca, andai là dentro e non riuscii a trovare nessun bambino. Il portico cedette e la casa sprofondò. Ed io corsi veramente in fretta ed afferrai il pezzo che trascinava via la mia barca, entrai dentro la barca, lo tirai via e la svincolai.

201 Ed allora fatto questo, mi trascinò fuori nella corrente del fiume principale. Erano circa le undici e trenta di notte, cadeva nevischio e neve. Ed io afferrai la corda d’avviamento e provai ad avviare la barca, ed essa non voleva partire, io riprovai ma essa non voleva partire, e riprovai di nuovo. Andavo sempre più nella corrente, le cascate erano proprio sotto di me. Io provavo veramente con forza, e pensavo: “Oh, mamma, qui è la mia fine! Questa volta è fatta!” Ed io avevo provato con tutta la mia forza. Ed io dissi: “Signore, ti prego non lasciarmi morire d’una morte simile!” Ed intanto tiravo e tiravo.

202 Ed ecco ritornarmi in mente: “Cosa, riguardo quel mucchio di gentaglia con cui non sei voluto andare?” Vedete? Uh—Uh.

203 Io misi la mia mano indietro sulla barca, e dissi: “Dio, sii misericordioso verso me. Non permettere che lasci mia moglie e la bambina in questo modo, laggiù ammalate! Ti prego!” E continuai a tirare in questo modo, ed esso non voleva partire. Ed io sentivo già il fragore giù di là, perché io…Solo pochi minuti e, oh, mamma! e ciò sarebbe avvenuto. Ed io dissi: “Signore, se Tu mi perdoni, io Ti prometto che farò qualsiasi cosa”. Inginocchiato là in quella barca con il nevischio che mi batteva sul viso, io dissi: “Io farò qualunque cosa Tu vorrai che io faccia”. E tirai di nuovo, ed esso partì. Ed io accelerai il più che potei, e finalmente arrivai sulla riva.

204 Ed io tornai indietro per trovare il camion, il camion del soccorso. Ed io pensai di…C’era qualcuno di loro che disse: “Si dice che il municipio sia stato spazzato via!” Mia moglie e la bambina, ambedue i bambini, erano là dentro!

205 Ed io mi diressi verso il municipio il più veloce che potei, e dappertutto l’acqua era profonda circa quindici piedi. [Circa quattro metri e mezzo—n.d.t.] E c’era lì un Maggiore, ed io gli chiesi: “Maggiore, cos’è accaduto all’ospedale?”

Disse: “Ora, non essere ansioso. Avevi qualcuno là dentro?”

Ed io risposi: “Sì, una moglie ammalata e due bambini!”

206 Egli disse: “Sono usciti tutti”. Disse: “Essi sono in un carro merci e si dirigono verso Charlestown”.

207 Io corsì, entrai nella mia barca e…anzi entrai nella mia macchina, con la mia barca messa dietro, e corsi via verso…Ed i flutti venivano giù per circa due miglia e mezzo o tre di larghezza. E per tutta la notte io cercai di…Alcuni di loro dicevano: “Il carro, il carro merci, ha fatto perdere le sue tracce là, al traliccio”.

208 Ebbene, mi ritrovai isolato fuori su di un piccolo isolotto, e stetti seduto là per tre giorni. Avevo abbastanza tempo per riflettere riguardo se Quella fosse stata gentaglia o no. Mi tormentavo: “Dov’è mia moglie?”

209 Quando finalmente la ritrovai, alcuni giorni dopo che io attraversai riuscendo a venirne fuori, ella si trovava su a Columbus, nell’Indiana, nell’Auditorio Battista ove loro avevano fatto un—una specie di ospedale: camere per gli ammalati con piccole brandine del governo. Ed io corsi verso di lei il più forte che potei, cercando di sapere ove si trovasse, e gridavo: “Hope! Hope! Hope!” Ed io guardai, ed eccola che giaceva su di una brandina, colpita da TBC.

Ella alzò la sua piccola mano scheletrita, dicendo: “Billy!”

Ed io corsi da lei, e le dissi: “Hope, tesoro!”

Lei disse: “Ho un aspetto terribile, non è vero?”

Io dissi: “No! tesoro, tu hai un bell’aspetto”.

210 Per circa sei mesi ci demmo da fare con tutte le nostre forze, cercando di salvarle la vita, ma ella continuava ad andare giù, sempre più giù.

211 Un giorno io ero di pattuglia, avevo la mia radio accesa e mi parve di udire che loro dicevano, stavano facendo un’appello per radio, dicevano: “Per William Branham, desiderato in ospedale, moglie morente”. Ritornai precipitosamente all’ospedale più in fretta che potei, accesi il lampeggiante rosso e la sirena, e partii. Ed io allora arrivai all’ospedale, mi fermai e corsi dentro. Venendo giù attraverso l’ospedale, vidi un piccolo amico mio col quale pescavo insieme, e che da ragazzi siamo stati insieme: Sam Adair.

212 Il Dottor Sam Adair, egli è colui del quale venne la visione di non molto tempo fa, riguardante la clinica. Egli disse che, se qualcuno avesse avuto dei dubbi circa la visione, e volesse sapere se essa era vera o no, poteva semplicemente chiamarlo.

213 E così allora ecco ch’egli venne fuori in quel modo, ed egli aveva il suo cappello in mano. Egli mi guardò e cominciò a piangere. Io corsi da lui, e lo abbracciai. Egli mi abbracciò, dicendomi: “Billy, ella sta andandosene!” Egli disse: “Mi dispiace. Ho fatto tutto quello che potevo, ho avuto specialisti e tutto il resto”.

Io gli dissi: “Sam, non dirmi che sta andandosene!”

Disse: “Sì, ella sta andando”.

Ed egli disse: “Non entrare là dentro, Bill”.

Ed io dissi: “Devo andarci, Sam!”

Ed egli disse: “Non farlo! No, ti prego, no!”

Io dissi: “Lasciami entrare”.

Disse: “Io verrò con te”.

214 Io gli dissi: “No, tu stai qui fuori. Io voglio stare con lei nei suoi ultimi momenti”.

Disse: “Ella non è cosciente”.

215 Io entrai nella camera. L’infermiera era seduta lì, e stava piangendo giacché ella ed Hope erano compagne di scuola. E così io guardai, ed ella iniziò a piangere, fece cenno con la mano e cominciò ad uscire.

216 Ed io la guardai, e la scossi. Eccola lì, ella era andata giù da circa cinquantaquattro a circa ventisette chili. Ed io la scossi. E se io avessi a vivere cent’anni, non potrò mai dimenticare cosa avvenne. Lei si voltò, e quei bei grandi occhi mi guardarono. Ella sorrise. Lei disse: ”Perché mi hai chiamata indietro, Billy?”

Io dissi: “Tesoro, ti ho appena…toccata!”

217 Io avevo da lavorare. Noi eravamo indebitati per centinaia di dollari di cambiali mediche, e niente con cui pagarle. Io avevo proprio da lavorare. La vedevo due o tre volte al giorno, e da quando lei si trovava in quelle condizioni, ogni sera.

Io le dissi: “Cosa intendi dire con `chiamata indietro’?”

218 Ella disse: “Bill, tu hai predicato a riguardo, hai parlato a riguardo, ma tu non hai idea di cosa Esso sia!”

Io le dissi: “Di che cosa stai parlando?”

219 Lei disse: “Cielo!” Ella disse: “Guarda”, ella disse: “Io stavo per essere scortata a Casa da alcune persone, uomini o donne o, qualcosa che era vestito di bianco”. Ed ella disse: “Io mi sentivo a mio agio e in pace”. Disse: “Belli e grandi uccelli volavano di albero in albero”. Lei disse: “Non pensare che io sia fuori di me”. Ella disse: “Billy, ti dirò il nostro errore”. Lei disse: “Siediti giù”. Non lo feci; io m’inginocchiai e presi la sua mano. Lei disse: “Sai dov’è il nostro errore?”

Ed io le dissi: “Sì, dolce amore, lo so!”

220 Lei disse: “Noi non avremmo mai dovuto dare ascolto alla mamma. Quelle persone erano giuste”.

Ed io dissi: “Lo so!”

221 Lei disse: “Promettimi questo, che tu andrai da quella gente”, disse: “Perché loro sono giusti”. E lei disse: “Alleva i miei figliuoli in quel modo”. Ed io…Lei disse: “Io voglio dirti qualcosa”. Ella disse: “Io sto morendo, ma”, disse, “esso è…io non temo d’andarmene”. Disse: “Esso è bellissimo!” Lei disse: “L’unica cosa; io odio lasciarti, Bill. Ed io so che tu hai questi due piccoli figli da allevare”. Ella disse: “Promettimi che non resterai da solo lasciando che i miei figli siano sbattuti da un posto all’altro”. Quella era una cosa saggia per una madre di ventun’anni d’età.

Ed io le dissi: “Hope, questo io non posso prometterlo”.

222 Lei disse: “Ti prego, promettimelo!” Disse: “Una cosa io voglio dirti”. Disse: “Ti ricordi quel fucile?” Io vado proprio pazzo per i fucili. E lei disse: “Quel giorno tu volevi comprarti quel fucile e non avevi abbastanza denaro per pagarlo!”

Io risposi: “Sì!”

223 Lei disse: “Io ho risparmiato il mio denaro, i miei nichelini, cercando di poter pagare quel fucile per te”. Ella disse: “Ora, quando questo sarà passato e tu ritorni a casa, guarda su nel doppio…anzi nel letto pieghevole, sotto quel pezzo di carta che c’è sopra, e là tu troverai i soldi”. Lei disse: “Promettimi che ti comprerai quel fucile!”

224 Voi non sapete come mi sentii quando là io vidi posati quel dollaro e settantacinque centesimi (in nichelini). Io presi quel fucile.

225 E lei disse: “Ti ricordi quella volta che sei andato giù in città per comprarmi un paio di calze, mentre stavamo andando a Fort Wayne?”

Io risposi: “Sì!”

226 Io rientrai da pescare, ed ella disse…Noi dovevamo andare a Fort Wayne, io dovevo predicare quella sera. E lei disse: “Sai, te l’avevo detto, `ce n’è di due tipi’”. Uno chiamato “chiffon”. E cos’è l’altro, Rayon? È giusto così? Rayon e chiffon. Bene, comunque sia, chiffon era il migliore. È giusto così? E lei disse: “Ora, tu devi prendermene alcuni chiffon, il modello completo”. Sapete voi di quella  cosa che ha quella piccola cosa che c’è nel di dietro della calza, su in alto? Ed io non sapevo niente circa la biancheria femminile, così io…

227 Ed io stavo andando giù per la strada e dicevo: “Chiffon, chiffon, chiffon, chiffon”, cercando di tenerlo in mente, dicevo: “Chiffon, chiffon, chiffon”.

Qualcuno disse: “Ciao, Billy!”

228 Io risposi: “Oh, ciao, ciao!” “Chiffon, chiffon, chiffon, chiffon, chiffon”.

229 E arrivato all’angolo incontrai il sig. Spon. Egli disse: “Ehi, Billy, sai che il pesce persico ora sta abboccando dall’altra parte di quell’ultimo argine?”

Io dissi: “Certamente, ma è vero?”

”Sì!”

230 Quando io lo lasciai, pensai: “Qual’era quella roba?” Me l’ero dimenticata!

231 Così Thelma Ford, una ragazza che conoscevo, lavorava al magazzino popolare. Ed io sapevo che su di là loro vendevano calze da donna, così andai su. Le dissi: “Ciao, Thelma!”

Ed ella rispose: “Ciao, Billy! Come stai? Come sta Hope?”

232 Ed io dissi: “Bene!” Le dissi: “Thelma, io voglio un paio di calze per Hope”.

Lei disse: “Hope non vuole calze”.

Io risposi: “Sì, madam, certo che le vuole!”

Lei disse: “Intendi dire calze lunghe?”

233 ”Oh, certo”, dissi io; “ecco qual’è!” Io pensavo: “Uh—oh! Devo aver dimostrato la mia ignoranza”.

E lei disse: “Quale tipo vuole?”

Io pensai: “Uh-oh!” Le dissi: “che tipo hai?”

Lei disse: “Beh, noi abbiamo il rayon!”

234 Io non conoscevo la differenza. Rayon, chiffon, suonava tutto uguale! Le dissi: “Quello è ciò che voglio”. Lei disse…io dissi: “Dammene un paio di quelle, del tipo completo”. E lei…io mi sono sbagliato. Qual’è? Modello completo. “Modello completo”. E così io  dissi: “Dammene un paio di quelle”.

235 E quando lei andò per darmele, esse costavano solo circa trenta centesimi, venti centesimi o trenta centesimi, circa metà prezzo. Bene, dissi io: “Dammene due paia”. Vedete?

236 Ed io ritornai a casa, e le dissi: “Sai, tesoro, voi donne fate le compere girando tutta la città per trovare a buon mercato”. Voi sapete come piace aver da ridire. Ed io dissi: “Ma qui, guarda qua, ne ho comprato due paia al prezzo che tu ne compri un paio! Vedi?” Io dissi: “Oh, questa è la mia abilità personale!” “Vedi”, dissi io, “sai, queste me le ha vendute Thelma!” Io dissi: “Forse lei me le ha fatte avere a metà prezzo!”

Lei disse: “Hai preso quelle chiffon?”

237 Io dissi: “Sì, madam!” Per me suonava tutto uguale, non sapevo che vi fosse qualche differenza.

238 E lei mi disse, lei disse: “Billy!” Quando poi arrivò a Fort Wayne, trovai strano che lei avesse a prendersi un altro paio di calze lunghe. Lei disse: “Le darò a tua madre”, disse: “Esse sono per donne anziane”. Disse: “Mi dispiace d’aver fatto quello”.

Ed io le risposi: “Oh, tesoro, non pensarci più!”

239 E lei disse: “Ora, non vivere da solo”. Lei disse…Ella non sapeva cosa stava per accadere da lì a qualche ora. Ed io le tenevo le sue care mani mentre gli Angeli di Dio la portavano via.

240 Andai a casa. Io non sapevo cosa fare. La sera io mi distesi giù e sentivo…credo che fosse un piccolo topo, là nella vecchia grata, dove noi tenevamo alcune carte. Ed io chiusi la porta col mio piede, e dietro c’era appeso il suo chimono, (e lei giaceva laggiù in quell’obitorio). E proprio dopo un po’ qualcuno mi chiamò, dicendo: “Billy!” Era il Fratello Frank Broy. Egli disse: “La tua bambina sta morendo!”

Io dissi: “La mia bambina?”

241 Disse: “Sì, Sharon Rose!” Disse: “Il Dottore è là in questo momento e ha detto che ‘ella ha preso la meningite tubercolosa, l’ha presa da sua madre, mentre l’allattava’”. E disse: “Lei sta morendo!”

242 Salii in macchina, ed andai lassù. Ed eccola lì, quella piccola e dolce cosa. E loro la portarono in ospedale.

243 Andai fuori per vedere lui. Sam venne su e disse: “Billy, non entrare in quella stanza, tu devi pensare anche a Billy Paul”. Disse: “Lei sta morendo!”

Io dissi: “Dottore, io devo vedere la mia bambina!”

244 Egli disse: “No, tu non puoi entrarvi”. Disse: “Billy, lei ha la meningite, e tu potresti trasmetterla a Billy Paul!”

245 Ed io aspettai finché egli andò fuori. Non potevo rassegnarmi a vederla morire, e sua madre che giaceva giù nell’obitorio. Ve lo dico io, la via di un trasgressore è dura! Ed io, quando Sam e l’infermiera uscirono, m’infilai dalla porta, e scesi giù nello scantinato. Esso era un piccolo ospedale. Ella era in un posto isolato ed i moscerini erano sui suoi piccoli occhietti. Loro avevano una piccola…quella che noi chiamiamo “zanzariera”, o piuttosto una piccola retina sui suoi occhi. Ed ella aveva…col piccolo spasimare, con quello spasimo, la sua piccola gambetta grassa e le sue piccole manine si muovevano su e giù in questo modo. Ed io la guardai, ella aveva raggiunto un’età sufficiente per essere graziosa, aveva circa otto mesi.

246 E quando io venivo su, sua madre era solita metterla a sedere là fuori nel cortile, con su il suo piccolo pagliaccetto, sapete. Ed io suonavo il clacson, e lei diceva: “goo—goo, goo—goo”, protendendosi verso di me, sapete.

247 E lì giaceva il mio tesorino, morente! Mi chinai guardandola, e le dissi: “Sharry, riconosci papà? Riconosci papà, Sharry?” E quando lei guardò…Lei stava soffrendo così atrocemente che uno dei suoi piccoli e graziosi occhietti blu si era sbarrato. Fu come se mi strappassero il cuore!

248 M’inginocchiai e dissi: “Signore, che ho io fatto? Non ho io predicato il Vangelo agli angoli delle strade, ed ho fatto ogni cosa che io so di dover fare? Non avercela con me! Io non ho mai chiamato quelle persone `gentaglia’. Fu lei che definì quelle persone `gentaglia’”. Io dissi: “Sono dispiaciuto per tutto ciò che accadde. Perdonami. Non prendere la mia bambina!” E mentre io pregavo, sembrava come un nero…come un lenzuolo o una tenda che veniva giù. Io compresi che Egli mi aveva rifiutato.

249 Ora, quello fu il più difficile ed il più infido periodo della mia vita. Quando mi alzai e la guardai, io pensai…Satana mise nella mia mente: “Bene, tu lo intendi così forte allo stesso modo con cui l’hai predicato ed il modo in cui sei vissuto, ed ora, quando questo capita alla tua bambina, Egli ti butta giù?”

250 Ed io dissi: “Questo è giusto. Se Egli non salva la mia bambina, allora io non posso…” Mi fermai. Io proprio non sapevo cosa fare. Ed allora io dissi questo, io dissi: “Signore, Tu me l’hai data e Tu me la porti via, sia benedetto il Nome del Signore! Se Tu prendessi via anche me, io continuerò ad amarti”.

251 Ed io misi la mia mano su di lei, e dissi: “Sii benedetta, dolce amore. Papà voleva farti crescere, volevo farti crescere con tutto il mio cuore, ed allevarti per amare il Signore. Ma gli Angeli stanno venendo per te, dolce amore. Il papà porterà giù il tuo piccolo corpicino e lo metterà tra le braccia della mamma. Io ti seppellirò con lei. Ed un giorno papà ti incontrerà, tu semplicemente aspettami lassù insieme a mamma!”

252 Quando sua madre stava morendo disse, le sue ultime parole che disse, ella disse: “Bill, stai sul campo!”

253 Io dissi: “Io sarò…” Ella disse…Io dissi: “Se io sarò sul campo quand’Egli verrà, io prenderò i piccoli per incontrarti. Se non lo sarò, io sarò seppellito a fianco a te. Tu vai su e stai sul lato destro del grande portone, e quando vedrai tutti quelli che entrano, stai là ed inizia a gridare, `Bill! Bill! Bill!’ proprio il più forte che puoi. Io t’incontrerò là”. La baciai dicendole, arrivederci! Oggi io sono sul campo di battaglia. Questo avvenne circa venti anni fa. Mi sono dato appuntamento con mia moglie, ed io la incontrerò.

254 Ed io presi la piccola bambina, quando morì, e la misi tra le braccia di sua madre, e le portammo fuori al cimitero. Ed io stavo là ad ascoltare il Fratello Smith, il predicatore Metodista che predicò al funerale, dicendo: “Cenere alla cenere, e polvere alla polvere”. (Ed io pensai: “Cuore a cuore!”) Così ella se ne andò.

255 Una mattina, non molto tempo dopo questo, io presi e portai là il piccolo Billy, egli era solo un piccolo ragazzetto. Egli era…

256 Questa è la ragione per cui egli sta attaccato a me ed io sto attaccato a lui, per lui io dovevo essere papà e mamma, entrambi. Io prendevo la sua piccola bottiglia. Noi non potevamo permetterci d’aver del fuoco durante la notte per tener caldo il suo latte, ed allora io la mettevo sotto la mia schiena in questo modo, per tenerlo caldo con il calore del mio corpo.

257 Noi siamo attaccati insieme come i ragazzi, ed uno di questi giorni quando uscirò dal campo voglio passare a lui la Parola, e dirgli: “Vai avanti, Billy. Stai con Essa!” Alcune persone si chiedono perché lo tengo sempre con me. Io non posso lasciarlo. Egli è anche sposato, ma mi ricordo ancora che ella mi disse: “Stai con lui”. E noi siamo stati attaccati insieme come i ragazzi.

258 Mi ricordo che andavo in giro per la città, la bottiglia sotto braccio, ed egli cominciava a piangere. Una sera egli stava camminando fuori nel cortile dove proprio…(Quando lei stava per avere lui, ella si sentiva soffocare, ed io…era solo una ragazza! Sapete.) Ed io passeggiavo avanti—indietro sotto quel vecchio albero di quercia in fondo al cortile. Ed egli stava piangendo per la sua mamma, ed io non avevo alcuna mamma a cui portarlo. Ed io lo abbracciai, dicendogli: “Oh, tesoro!” Io dissi…

259 Egli disse: “Papà, dov’è la mia mamma? L’hai messa sotto quella terra?”

Io dissi: “No, tesoro. Lei sta bene, ella è lassù nel Cielo!”

260 Un pomeriggio, egli disse qualcosa che quasi mi uccise. Egli stava piangendo, era sera tardi, ed io me lo misi sulla spalla in questo modo, appoggiandolo sulla mia spalla ed accarezzandolo in questo modo. Ed egli disse: “Papà, ti prego, vai a prendere la mamma e portala qui!”

Ed io dissi: “Tesoro, io non posso prendere la mamma. Gesù…”

Disse: “Bene, di’ allora a Gesù che mi mandi la mia mamma. Io la voglio!”

261 Ed io dissi: “Bene, tesoro, io…io e te un giorno andremo a vederla”.

Ed egli si fermò, dicendo: “Papà!”

Ed io dissi: “Sì?”

Disse: “Ho visto la mamma, lassù, su quella nuvola!”

262 Oh, fu come se mi avesse ucciso! Io pensai: “Oh! `ho visto la mamma, lassù, su quella nuvola’”. Per poco io non svenni. Strinsi quel piccolino su nel mio petto in questo modo, e tenendo il mio capo chino, andai dentro.

263 I giorni passavano. Io non potevo dimenticarla. Mi sforzavo di lavorare. Non riuscivo a ritornare a casa, essa non era più un focolare. Ed io non volevo più starci. Noi non avevamo altro che quella vecchia e malconcia mobilia, ma era qualcosa che lei ed io avevamo condiviso insieme. Essa era il focolare!

264 Ed io ricordo che un giorno mi sforzavo di lavorare nel servizio pubblico. Io ero andato su per fissare dei vecchi cavi elettrici, che pendevano giù, ed era di mattina presto. E m’arrampicai su per quella croce. (Ed io non riuscivo a dimenticare quella bambina. Io potevo capire che mia moglie se n’era andata, ma quella bambina, andarsene proprio mentr’era così piccolina!) Ed io ero là sopra, e stavo cantando: “Su quel colle fatal, io rimiro per fé”. Ed i cavi principali andavano giù nel trasformatore per poi passare (sapete) in quelli secondari. Ed io stavo lassù appeso su di essa. Mi capitò di guardare, ed il sole stava sorgendo dietro di me. Ed ecco, le mie mani distese ed il segno di quella Croce sul fianco della collina. Io pensai: “Sì, furono i miei peccati che Lo misero là!”

265 Io dissi: “Sharon, tesoro, papà desidera tanto vederti, tesoro. Come vorrei tenerti di nuovo tra le mie braccia, tu dolce piccolina!” Io andai fuor di me. Questo era continuato per settimane. Tirai via il mio guanto di gomma. Lì, proprio a fianco a me, passava la corrente a duemila e trecento volts. Io sfilai il mio guanto di gomma. Io dissi: “Dio, io odio far questo. Io sono un codardo!” “Ma, Sherry, papà fra pochi minuti verrà a vedere te e la mamma!” Cominciai a togliermi il guanto, per mettere la mia mano su quei duemila e trecento volts. Essa avrebbe rotto…Bene, in voi non sarebbe rimasto più sangue. E così io iniziai a tirar via quel guanto, e qualcosa successe. Quando io rinvenni, stavo seduto per terra con le mie mani alzate in questo modo, sul mio viso, gridando. È stata la grazia di Dio, altrimenti io non avrei potuto avere qui un servizio di guarigione, sono sicuro di questo. Lui stava proteggendo il Suo dono, non me.

266 Mi diressi a casa. Mi calmai, e misi via i miei attrezzi. Io dissi: “Vado a casa”. E tornai indietro.

267 Feci il giro della casa, presi la corrispondenza, faceva freddo ed andai dentro. Noi avevamo una piccola camera, ed io dormivo là su di una piccola branda, ed il freddo veniva su, con quella vecchia stufa! Ed io presi la corrispondenza e guardai la posta, e la prima cosa che c’era erano i suoi pochi risparmi Natalizi, ottanta centesimi: “Signorina Sharon Rose Branham”. Ecco qui, tutto ricomincia daccapo!

268 Io ho fatto il guardiano. Mi avvicinai là e presi il mio fucile, la pistola, fuori dalla fondina. Io dissi: “Signore, io non posso più andare avanti in questo modo, io sto’ morendo! Io sono troppo tormentato!” Tirai indietro il grilletto del fucile, lo misi alla mia testa, inginocchiato là, su quella branda in quella stanza buia. Io dissi: “Padre Nostro che Sei nei Cieli, sia santificato il Tuo Nome. Venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà”, e nel frattempo provavo, tiravo quel grilletto più forte che potevo, e dissi; “anche in terra com’è fatta nel Cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Ma il colpo non voleva partire!

269 Ed io pensai: “O Dio, mi vuoi proprio fare a pezzi? Che cosa ho io fatto? Tu non vuoi nemmeno lasciarmi morire!” E gettai giù il fucile che, sparando, esplose il colpo attraverso la stanza. Ed io dissi: “Dio, perché io non posso morire e liberarmi da questo? Io proprio non c’è la faccio ad andare avanti. Tu devi fare qualcosa per me!” E crollai giù cominciando a gridare su quel mio piccolo, vecchio e sporco giaciglio.

270 Ed io devo essermi addormentato. Io non so se stavo dormendo o cosa successe.

271 Io ho sempre desiderato di essere là fuori, nel West. Io ho sempre desiderato uno di quei loro cappelli. Nei giorni della sua gioventù mio padre domava i cavalli, ed io ho sempre desiderato uno di quei loro cappelli. Ed ieri il Fratello Demos Shakarian me ne ha comprato uno, il primo che io abbia (mai avuto) avuto di quel tipo, uno di quei tipici cappelli del West.

272 Ed io pensai che stessi andando giù attraverso le praterie, cantando quella canzone: “C’è una ruota del carro che è rotta, dirigetevi verso il ranch, `per venderla’”. E mentre andavo avanti, notai un vecchio carro ricoperto, come un vecchio carro da prateria per pionieri, e la ruota era rotta. Senza dubbio, quella raffigurava la mia famiglia spezzata. E mentre m’avvicinavo, io guardai, ed ecco che lì stava una giovane ragazza, veramente carina, di circa vent’anni d’età, capelli chiari e fluenti ed occhi azzurri, vestita di bianco. Io la guardai, e dissi: “Come va?” E passai oltre.

Ella disse: “Ciao, Papà!”

273 Ed io mi voltai, e dissi: “Papà?” “Come”, dissi io: “Signorina, come può lei…posso io essere il suo babbo quando lei è della mia stessa età?”

Ella disse: “Papà, tu proprio non sai dove ti trovi!”

Ed io dissi: “Che cosa intende dire?”

274 Ella disse: “Questo è il Cielo!” Disse: “Sulla terra io ero la tua piccola Sharon”.

”Bene”, dissi io: “Tesoro, tu eri solo una piccola bambina!”

275 Disse: “Papà, qui i piccoli bambini non sono più piccoli bambini, loro sono immortali. Essi né crescono né diventano mai vecchi”.

276 Ed io dissi: “Bene, Sharon, tesoro, tu sei una graziosa e giovane donna!”

Ella disse: “La mamma ti sta aspettando!”

Ed io dissi: “Dove?”

Ella disse: “Su, nella tua nuova casa!”

277 Ed io dissi: “Nuova casa?” I Branham sono vagabondi, loro non hanno case, essi semplicemente…Ed io dissi: “Bene, tesoro, io non ho mai avuto una casa!”

278 Ella disse: “Ma tu ne hai una quassù, papà!” Io non intendo essere un bambino, ma esso era per me proprio così reale. [Il Fratello Branham piange—n.d.t.] Mentre io comincio a pensarci, mi ritorna tutto di nuovo. Disse: “Tu ne hai una qui, papà!” Ed io so che ne ho una lassù, ed un giorno io vi andrò. Ella disse: “Dov’è Billy Paul, mio fratello?”

279 Io dissi: “Beh, l’ho lasciato dalla signora Broy, appena pochi minuti fa”.

Disse: “La mamma ti vuole vedere”.

280 Ed io mi voltai guardando, e là c’erano grandi ed enormi palazzi, e la Gloria di Dio veniva su e li circondava. Ed io udii un coro Angelico che cantava: “Casa, mia dolce casa!” Ed io cominciai a salire una lunga scalinata, correndo proprio il più forte che potevo. E quando arrivai alla porta, lei era là, con su un vestito bianco, e quei lunghi capelli neri, che scendevano sulla sua schiena. Ella alzò le sue braccia, come di solito faceva quando io venivo a casa stanco dal lavoro od altro. Io la presi per le mani, e le dissi: “Tesoro, ho visto Sharon, giù di là!” Io dissi: “Ella si è fatta una bella ragazza, non è vero?”

281 Ella rispose: “Sì, Bill”. Lei disse: “Bill!” Mise le sue braccia intorno a me, (e lei disse) proprio intorno alle mie spalle, e cominciò ad accarezzarmi, dicendo: “Smettila di preoccuparti per me e per Sharon”.

Io dissi: “Tesoro, io non ci riesco!”

282 Lei disse: “Ora, Sharon ed io stiamo molto meglio di te”. E disse: “Non preoccuparti più per noi. Me lo vuoi promettere?”

283 Ed io dissi: “Hope”, dissi: “Io sono così depresso senza te e Sharon, e Billy che piange continuamente per te!” Io dissi: “Io non so cosa fare con lui!”

284 E lei disse: “Andrà tutto bene, Bill”. Ella disse: “Solo promettimi che non ti preoccuperai più”. E lei disse: “Non vorresti sederti?” Ed io guardai intorno, e lì c’era una grande sedia.

285 Ed io ricordo che avevo cercato di comprare una sedia. Ora, per concludere. Un tempo io cercai di comprarmi una sedia. Noi per sederci a colazione, avevamo semplicemente quelle vecchie e comuni sedie col fondo in legno. Noi dovevamo usare quelle, le uniche sedie che avevamo. E noi potevamo comprarci una di quelle sedie alla quale potete appoggiarvi la schiena, come una…mi son dimenticato che tipo di sedia fosse, per riposare comodamente. Essa costava diciassette dollari, e voi potevate pagare tre dollari subito, ed un dollaro per settimana. E noi ne prendemmo una. E, oh, quando io rientravo…avevo lavorato tutto il giorno, e predicato fino a mezzanotte in giro per le strade, ed ovunque potevo predicare.

286 Ed io un giorno rimasi indietro coi miei pagamenti. Noi non riuscivamo a farcela, ed i giorni passavano, ed alla fine un giorno essi vennero, afferrarono la mia sedia, e se la presero. Quella sera, non lo dimenticherò mai, lei mi fece una torta di ciliegie. Povera piccolina! Lei sapeva che io ne sarei stato deluso. E dopo cena io dissi: “Dolcezza, come mai sei così buona stasera?”

287 E lei disse: “Senti, i ragazzi dei vicini hanno scavato per te, prendendoti alcuni vermi per la pesca. Non pensi che dovremmo andare a pescare giù al fiume un momentino?”

Ed io dissi: “Sì, ma…”

288 Ed ella scoppiò a piangere. Io sapevo che c’era qualcosa che non andava. Me l’immaginavo, giacché loro mi avevano già mandato un’avviso che sarebbero venuti a prendersela. E noi non potevamo pagare quel dollaro alla settimana. Noi non potevamo, proprio non potevamo farcela. Lei mise le sue braccia intorno a me, ed io andai alla porta e la mia sedia se n’era andata!

289 E Lassù lei mi disse, lei disse: “Bill, ti ricordi di quella sedia?”

Ed io dissi: “Sì, tesoro, mi ricordo”.

Disse: “Quello è ciò a cui stavi pensando, non è vero?”

“Sì!”

290 Disse: “Bene, questa qui loro non se la riprenderanno, questa è già pagata!” Lei disse: “Siediti solo un momentino, io voglio parlarti”.

Ed io dissi: “Tesoro, io questo non lo capisco!”

291 E lei disse: “Promettimi, Billy, promettimi che non ti preoccuperai più. Ora tu stai per ritornartene”. E disse: “Promettimi che non ti preoccuperai!”

Ed io dissi: “Hope, questo non riesco a farlo!”

292 E proprio allora io mi riebbi, ed era buio nella stanza. Mi guardai intorno, ed io sentii le sue braccia intorno a me. Io dissi: “Hope, sei tu qui in camera?”

293 Ella cominciò ad accarezzarmi. Lei disse: “Mi farai questa promessa, Bill? Promettimi che tu non ti preoccuperai più!”

Io dissi: “Te lo prometto”.

294 Ed allora quando ella mi ebbe accarezzato due o tre volte, lei se ne andò. Io saltai su ed accesi la luce, guardai dappertutto, ma lei se n’era andata! Lei se n’era andata solo fuori dalla stanza. Ella non se n’è andata, lei è ancora vivente. Ella era una Cristiana.

295 Tempo fa, proprio in una mattina di Pasqua, Billy ed io andammo alla tomba, soffermandoci a mettere un piccolo fiore per sua madre e sua sorella. Il piccolino cominciò a piangere, dicendo: “Papà, la mia mamma è lì sotto!”

296 Io dissi: “No, tesoro. No, ella non è là sotto. La sorellina non è là sotto. Qui nella tomba, noi abbiamo l’involucro, ma lontano oltre il mare c’è una tomba aperta da dove Gesù risuscitò. Ed un giorno Egli verrà, ed Egli porterà con Sé la sorellina e la mamma!”

297 Amici, oggi io sono sul campo di battaglia. Io—io non riesco proprio a dire di più. Io… [Il Fratello Branham piange—n.d.t.] Dio vi benedica.

Chiniamo un momento i nostri capi.

298 O Signore! Molte volte, Signore, quando le persone pensano a come queste cose avvengano così facilmente, io sono sicuro che non comprendono. Ma c’è in arrivo un grande giorno, quando Gesù verrà e tutte queste sofferenze saranno spazzate via. Ti prego, Padre Celeste, che Tu ci aiuti ad essere preparati.

299 E quella fu l’ultima promessa, quando la incontrai là quel giorno, e quella mattina la baciai sulla guancia. Io credo che lei sarà in piedi in quel posto, gridando il mio nome. E da allora, Signore, io sono vissuto fedele a quella promessa, in giro per il mondo, in ogni luogo, cercando di portare il Vangelo. Ora divento vecchio, stanco, e sono sfinito. Uno di questi giorni io chiuderò questa Bibbia per l’ultima volta. E, Dio, tienimi fedele alla promessa. Tieni la Tua grazia intorno a me, Signore. Non lascarmi guardare alle cose di questa vita, ma vivere per le cose che sono dell’aldilà. Aiutami ad essere onesto. Io non ti chiedo un facile letto di rose, no, Signore, mentre il mio Cristo morì là, sotto le sofferenze. E tutto il resto di loro morì in quel modo. Io non ti chiedo niente di facile, fammi solo essere onesto e fedele, Signore. Fa che la gente mi ami, così che io possa guidarli a Te. Ed un giorno, quando tutto sarà finito e noi ci raduneremo intorno e sotto a quegli alberi sempre verdi, io voglio prendere ella per mano e portarla su, presentandola alle persone dell’Angelus Temple ed a tutti gli altri. Allora, esso sarà un grande momento.

300 Io prego che la Tua misericordia resti qui su ciascuno di noi. E per quelli che sono qui, Signore, che forse neanche Ti conoscono. Forse loro hanno qualche piccolo caro al di là del mare. Se essi non hanno mai adempiuto la loro promessa, che possano farlo ora, Signore.

301 Mentre abbiamo i nostri capi chini, questo pomeriggio, in questo grande ed immenso auditorio, mi chiedo quanti di voi direbbero: “Fratello Branham, anche io voglio incontrare i miei cari. Io ho alcuni cari proprio al di là del fiume”? Forse hai fatto una promessa che li avresti incontrati, forse quando quel giorno alla tomba dicesti alla mamma: “Arrivederci!” O forse quando dicesti alla sorellina: “Arrivederci!” O al papà, o ad altri di loro, là alla tomba, promettendo che li avresti incontrati, e tu non ti sei ancora preparato per questo. Non pensi che ora questa sia una buona occasione per farlo?

302 Scusate la mia spossatezza. Ma, oh, amici, voi non potete capire. Voi non sapete quale sacrificio! Questa non è che una parte, difficile, di storia della mia vita.

303 Quanti di voi ora vorrebbero alzarsi e venire qui sopra per la preghiera, e dire: “Io voglio incontrare i miei cari”? Alzatevi in mezzo all’adunanza e venite quaggiù. Vorreste farlo? Se qualcuno ancora non ha mai fatto questa preparazione. Dio ti benedica, signore. Io vedo un anziano uomo di colore che viene fuori, altri vengono. Muovetevi, voi lassù nelle balconate, spostatevi semplicemente fuori nei corridoi. Oppure alzatevi, voi che proprio ora volete essere ricordati in una parola di preghiera. Così va bene. Alzatevi in piedi! Questo è buono. Alzatevi, in ogni parte, voi che vorreste dire: “Io ho un padre nell’aldilà, io ho una madre o un caro su nell’aldilà. Io voglio andare a vederli. Io voglio incontrarli in pace”. Vorreste alzarvi, semplicemente alzarvi in piedi, in ogni parte dell’adunanza. Alzatevi in piedi, e dite: “Io voglio accettare!”

304 Dio ti benedica, signora. Dio ti benedica, tu là dietro. E sii benedetto anche tu, su di là. Il Signore ti benedica, signore. Così va bene. Su nella balconata, Dio vi benedica! Tutt’intorno, in ogni parte, alzatevi ora in piedi per avere una parola di preghiera, mentre lo Spirito Santo è qui e si muove sopra i nostri cuori, per intenerirli.

305 Sapete, ciò che oggi la chiesa ha bisogno è di una umiliazione. Noi abbiamo bisogno d’andare alla Casa del Vasaio! A volte la nostra teologia manufatta ed ostinata non funziona tanto bene. Ciò di cui abbiamo bisogno è di una umiliazione all’antica, pentimento nei nostri cuori, diventando malleabili verso Dio. Sono tutti qui, quelli che ora sono pronti ad alzarsi?

Chiniamo allora i nostri capi per pregare.

306 O Signore, Tu che traesti fuori Gesù dalla morte, per giustificare tutti noi che tramite la fede, crediamo. Io Ti prego, Signore, per questi che stanno ora in piedi per accettarTi, io prego che siano perdonati. E, o Signore, io prego che loro Ti accettino come loro Salvatore e Re ed Amore. E forse loro hanno una mamma o un papà o qualcun altro, proprio al di là del mare. C’è una cosa che è sicura: loro hanno un Salvatore! Possano loro essere perdonati dai loro peccati, e spazzata via tutta la loro iniquità; che le loro anime siano lavate nel Sangue dell’Agnello, e che d’ora in poi loro vivano in pace.

307 Ed un giorno glorioso, quando tutto sarà finito, fa che possiamo essere riuniti nella Tua casa, ed incontrare i nostri cari che stanno aspettando sull’altra sponda, per essere là, come famiglie intere. Questi, noi li affidiamo a Te, e che “Tu tenga in perfetta pace coloro il cui cuore è appoggiato su Lui”. Concedicelo, Signore. Noi li rimettiamo a Te, nel Nome del Tuo Figlio, il Signore Gesù. Amen.

308 Dio vi benedica. Io sono certo che gli addetti vedono dove siete, e loro saranno da voi fra alcuni minuti.

309 Ed ora, per coloro che riceveranno i biglietti di preghiera. Billy, dove sono Gene e Leo, sono là dietro? Loro sono qui per distribuire i biglietti di preghiera, proprio fra pochi minuti. Il fratello congederà l’adunanza con la preghiera, ed i biglietti di preghiera saranno distribuiti. Noi saremo qui di ritorno proprio tra qualche istante, per pregare per gli ammalati. Bene, Fratello…

FINE